RAI DELLE MIE TRAME! - IL CDA APPROVA L’ORDINE DEL GIORNO DEL CASINIANO DE LAURENTIIS (UNICO CONTRARIO: PETRONI), PRELUDIO ALLA CACCIATA DI MAZZA DA RAIUNO, CON LA SCUSA DI “ARMONIZZARE” LA NUOVA DIREZIONE INTRATTENIMENTO DI LEONE - CLINI: MONTI STASERA PARLERÀ ANCHE DI TV E GIUSTIZIA - GASPARRI: NESSUNO SCAMBIO TRA NOMINE E FREQUENZE - LE ULTIME PAROLE FAMOSE DEL DALEMINO ORFINI: NON PARTECIPEREMO ALLE NOMINE…


1 - RAI: CDA, VIA LIBERA A PROPOSTA RIORGANIZZAZIONE RAI1
(ANSA) - Il cda Rai avrebbe approvato - secondo quanto si apprende - l'ordine del giorno presentato dal consigliere Rodolfo De Laurentiis per la riorganizzazione di Rai1. La proposta, nata in seguito alle polemiche sul Festival di Sanremo, prevede una revisione della struttura per armonizzarla con la direzione Intrattenimento, nata di recente, e contempla anche l'eventuale sostituzione del direttore Mauro Mazza. L'ordine del giorno sarebbe passato con il solo voto contrario di Angelo Maria Petroni.

2 - CDA, VIA LIBERA AL PIANO FICTION 2012
(ANSA) - Via libera al piano fiction 2012. Secondo quanto si apprende, il piano è stato approvato dal cda in corso a Viale Mazzini con sette voti favorevoli e l'astensione di Rodolfo De Laurentiis e Giorgio Van Straten.

3 - GOVERNO: CLINI, MONTI RIUSCIRA' A PARLARE DI RAI E GIUSTIZIA
(ANSA) - "Conosco il presidente Monti e credo che sarà in grado di portare la discussione anche su questi due temi", mettendoli comunque in relazione "con la crescita del Paese". A dirlo il ministro Corrado Clini rispondendo se al vertice di stasera si parlerà anche di Rai e giustizia. "L'agenda del governo è per la crescita - aggiunge a margine dell'Aula a Montecitorio dove si voterà sul decreto Ambiente - La giustizia, in particolare quella civile, è un vincolo per la crescita. Va affrontata", così come la Rai.

4 - RAI: GASPARRI, NESSUNO SCAMBIO TRA NOMINE E FREQUENZE
(ANSA) - "E' evidente che i vertici della Rai saranno rinnovati applicando la legge vigente e sarà il Parlamento, liberamente, a fare le scelte di propria competenza, senza farsele dettare da nessuno. Ed è singolare che, mentre i temi dell'economia e del lavoro restano prioritari per l'Italia ed ovviamente per il Pdl, Bersani e qualcuno a sinistra antepongano a tutti questi fattori reali aspirazioni da lottizzatori di testate o reti della Televisione pubblica".

Lo dice il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri precisando che "il tema nomine Rai non c'entra niente con la questione delle frequenze, che il governo dovrà valutare per quello che è". "Chi parla di scambi e intreccia i due temi - conclude Gasparri - fa un esercizio al tempo stesso inutile e provocatorio. Sulle frequenze chi dovrà decidere deciderà, sulla Rai si applica la legge".

5 - RAI, ORFINI (PD): NON PARTECIPEREMO A NOMINE
(il Velino/AGV) - "E' chiaro che non si puo', dal nostro punto di vista, continuare a governare la Rai con questo sistema. Chi vuole fare le nomine utilizzando la legge Gasparri lo faccia, noi non parteciperemo, non abbiamo bisogno di avere interlocutori in un Cda eletto in questo modo, perche' non sara' in grado di governare la Rai a prescindere da chi sara' nominato. Non ci saranno passi indietro. Bondi? Con questa governance neanche Maradona potrebbe far funzionare la Rai".

E' quanto dichiarato dal responsabile cultura e informazione del Pd Matteo Orfini, che a KlausCondicio, il salotto tv di Klaus Davi in onda su YouTube, ha poi aggiunto: "Sull'ipotesi di proroga, mi pare che questo Cda abbia dimostrato in piu' occasioni di non essere in grado di governare l'azienda".

"Umberto Eco presidente della Rai? Con una nuova governance andrebbe benissimo - afferma Orfini -. Tuttavia, secondo la nostra idea di una nuova governance della Rai, il perno non sarebbe tanto il presidente, ma la figura dell'amministratore delegato. Secondo la nostra proposta, infatti, ci deve essere un amministratore delegato che di fatto sia un capo azienda, con responsabilita' amministrative, eletto dai due terzi di qualcosa. Il consiglio sia piu' snello e scelto con criteri di garanzia come avviene con l'autority. Verrebbe convocato solo poche volte l'anno per gli atti fondamentali". Alla domanda di Klaus Davi: "Anche un transessuale o un gay potrebbe fare il presidente Rai?", ha risposto: "Certamente, come tutti i cittadini. Ci mancherebbe che ci fossero discriminazioni".

 

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