c e benigni -5

BENIGNI C'È, IL SUO ASSEGNO PURE, GLI ASCOLTI INVECE… - RAI2 AVREBBE SPESO TRA I 100 E I 150MILA EURO PER LA SERATA DI CLIP SU ROBERTACCIO (5,4%). COME MAI SE GRILLO ERA COSTATO ''SOLO'' 40MILA? PERCHÉ BENIGNI E LA MOGLIE SI SONO COMPRATI I DIRITTI D'IMMAGINE DI TUTTE LE PERFOMANCE TELEVISIVE, ANCHE QUELLE PER LA RAI. CHE HA DOVUTO PAGARE I DIRITTI PURE SU BENIGNI A SANREMO O CON ARBORE…

 

 

 

 

Gianluca Roselli per il “Fatto quotidiano

c e benigni 4

 

Roberto Benigni batte Adriano Celentano e Beppe Grillo. La puntata andata in onda ieri, C' è Benigni, in prima serata su Rai2, è la più costosa di quelle programmate in queste settimane sugli altri grandi personaggi. Duecentomila euro è stata la richiesta dell' artista, tramite il suo manager Lucio Presta. Poi con la Rai si è aperta una trattativa che si sarebbe chiusa tra i 100 e i 150 mila euro. Una cifra notevole per un programma in cui sono andate in onda solo immagini di repertorio. Ma perché Benigni costa così caro?

 

Il motivo è che il comico toscano qualche anno fa, tramite la Melampo cinematografica (società di cui sono proprietari Benigni e sua moglie, Nicoletta Braschi), ha acquistato i diritti d' immagine di tutte le sue perfomance televisive, anche quelle realizzate per la Rai.

c e benigni 3

Così, mentre viale Mazzini non ha sborsato un euro per le immagini di spettacoli di Beppe Grillo targati Rai - fanno parte del patrimonio aziendale ed è la tv di Stato a detenerne i diritti - per Benigni, invece, la tv pubblica ha dovuto pagare i diritti per tutto, anche per le ospitate a Sanremo o all' Altra domenica di Arbore.

 

c e benigni 2

Più in dettaglio, su 110 minuti di trasmissione andati in onda ieri sera, la tv di Stato ha pagato diritti per 70 minuti. Il programma ha ripercorso tutta la carriera dall' attore, compresi alcuni classici come I dieci comandamenti, la Divina commedia o la Lettura della Costituzione. Ma sono state trasmesse anche immagini totalmente inedite dei suoi spettacoli. Così funziona per qualsiasi canale, sia essa Rai, Mediaset, La7 e Sky. Per un programma realizzato solo con immagini di repertorio, però, la cifra è comunque alta: il costo medio per un prodotto simile, infatti, è di 50 mila euro.

 

c e benigni 1

Non di più. Per la puntata su Grillo, per esempio, la Rai ha speso 40 mila euro. "Se pensiamo che Fabio Fazio costa 450 mila euro a puntata, con 150 mila euro si può realizzare un programma di buon livello.

 

Per una serata di repertorio è una cifra oltre la media", spiega un addetto ai lavori Rai.

"Io non parlo di cifre, ma quello che viale Mazzini ha speso per realizzare il programma è assolutamente sotto il suo reale valore", afferma Lucio Presta, manager dell' artista con la sua Arcobaleno Tre, che ha partecipato alla realizzazione dello speciale come autore, insieme a Marco Giusti, "senza percepire un euro".

c e benigni 5

 

Forse una sorta di riconciliazione con Rai2 dopo le polemiche di qualche settimana fa.

Presta, infatti, non ha gradito la controprogrammazione che Carlo Freccero ha messo in campo il venerdì in prima serata, con la serie tv The good doctor, quando su Raiuno va in onda lo show Superbrain, condotto da Paola Perego, moglie del manager.

 

 Lo show è in continuo calo, anche a causa dei buoni numeri della serie tv: venerdì scorso Superbrain ha fatto l' 11,6% di share, The good doctor il 7,3%.Nel frattempo, in attesa dei dati di ascolto della serata su Benigni che, visti i soldi spesi, si spera siano superiori a quelli di Beppe Grillo (4,3%), in Rai il denaro continua a tenere banco. I 5 Stelle sono partiti all' arrembaggio nel chiedere la riduzione dei mega stipendi di Fabio Fazio (2 milioni e 240 mila) e di Bruno Vespa (1 milione e 200 mila).

GIANCARLO LEONE BENIGNI PRESTA

 

E ieri sono andati in scena scambi tra esponenti di Pd e 5 Stelle. E questi ultimi puntano addirittura a un flash mob di protesta davanti alla sede tv. "Stiamo pensando a un gesto eclatante", fanno sapere dal Movimento, dopo che Alessandro Di Battista aveva ufficialmente chiesto un adeguamento dei contratti, con l' auspicio di riportarli sotto il tetto dei 240 mila euro previsto per i giornalisti.

 

Cosa assai difficile da ottenere per Fazio (che non è iscritto all' ordine), ma anche per Vespa. Il cui contratto è scaduto e per la prossima stagione potrebbe esserci un adeguamento, quello di Fazio invece è blindato per altri due anni. Anche se la sua posizione, viste le invettive di Matteo Salvini, appare sempre più debole e non è escluso che il prossimo anno sia costretto a traslocare su Rai3.

fabio fazio bruno vespa

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…