E QUATTRO! - RCS METTE I DIPENDENTI AL BIVIO: "O ACCETTATE I CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ O LICENZIAMO 470 PERSONE". IL CDR: "DOPO 3 STATI DI CRISI, ALTRI SACRIFICI PER I GIORNALISTI?". E PIANIFICANO 11 GIORNI DI SCIOPERO (NON CONSECUTIVI)

1. IL «CORRIERE» VERSO LA SOLIDARIETÀ PREVISTI 470 ESUBERI NEL GRUPPO

Da “Libero Quotidiano

 

 Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri. Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

Il gruppo Rcs ha programmato per il 2015 risparmi strutturali per 50 milioni di euro». Lo riferisce la società, che ieri ha illustrato ai sindacati «la proposta di riorganizzazione» dando disponibilità ai sindacati di «ricorrere anche ai contratti di solidarietà per evitare eccedenze misurabili in 470 unità tra tutte le popolazioni aziendali».

 

«In un contesto macroeconomico recessivo - si legge in una nota - con significativi impatti sugli ambiti di attività del gruppo, Rcs ha portato avanti dal 2013 un piano di efficienze con l’obiettivo di realizzare 220 milioni di euro in 3 anni. «Anche grazie a questi benefici economici», conclude la nota, «il gruppo continua nel programma di investimenti per 160 milioni nel triennio, di cui 120 già destinati allo sviluppo digitale».

 

 

2. COMUNICATO SINDACALE

Dal “Corriere della Sera

 

Maurizio Costa FiegMaurizio Costa Fieg

Dopo tre stati di crisi dovuti a scelte sbagliate di gestione che hanno già comportato una riduzione notevole del numero dei giornalisti del Corriere della Sera , la Rcs MediaGroup ha ieri prospettato al Comitato di Redazione ulteriori pesanti tagli sul costo del lavoro. Un simile obiettivo, peraltro declinato in assenza di un piano industriale ed editoriale, apre nuove gravi incertezze sul futuro del giornale e rischia di impoverire un prodotto che, nonostante la difficile situazione economica, si conferma leader del mercato. 


La richiesta dell’azienda di concentrare ancora sulla componente giornalistica la quota maggiore dei tagli ipotizzati è stata respinta categoricamente dal Comitato di Redazione. 

PIERGAETANO MARCHETTI LUCIANO FONTANA FERRUCCIO DE BORTOLI PIERGAETANO MARCHETTI LUCIANO FONTANA FERRUCCIO DE BORTOLI


Dopo anni di generosi dividendi distribuiti agli azionisti l’assemblea generale dei giornalisti del Corriere della Sera chiede ora con forza l’attuazione dell’aumento di capitale previsto, e solo in parte realizzato, per alleggerire un debito dovuto ad errori strategici commessi in passato dal management e che è stato interamente scaricato sulle spalle della redazione del Corriere , della Gazzetta dello Sport , dei grafici e dei poligrafici. 


A fronte di tutto ciò, l’assemblea ha affidato al Cdr un pacchetto di undici giorni di sciopero. 
Il Cdr del Corriere della Sera

 

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...