the new look

“PERCHÉ IN BEN DIECI LUNGHE PUNTATE NON C'È NEPPURE UNA SFILATA CHE CI POSSA RIEMPIRE IL CUORE DI NOSTALGIA? – LA RECENSIONE DI “THE NEW LOOK”, LA SERIE SU CHRISTIAN DIOR, BY NATALIA ASPESI: “IMMAGINO NE ABBIANO DISCUSSO A LUNGO SU COME FARE UNA SERIE AVENDO COME PROTAGONISTA UN CICCIOTTO CALVO, TIMIDISSIMO E MALINCONICO. L'ATTORE BEN MENDELSOHN RIESCE A FARCI CREDERE FOSSE QUASI FASCINOSO. E CHANEL, INTERPRETATA DA JULIETTE BINOCHE, È L'ASSOLUTA STAR DELLA SERIE, DI CATTIVO UMORE E SEMPRE SCATTANTE. MA LA RIVALITÀ TRA I DUE…” - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Natalia Aspesi per “Il Venerdì – la Repubblica”

 

the new look 1

Immagino che ne abbiano discusso a lungo e per un bel po': come fare una lussuosissima serie di ben dieci puntate, per di più ispirata a eventi reali, avendo come protagonista assoluto un cicciotto calvo, timidissimo e malinconico, che non fa neppure ridere, proprio il tipo che fa fuggire le donne, anche se ha inventato gli abiti più sontuosi al mondo? Mettergli vicino una donna che gli rubasse del tempo, oppure dimenticarsi della sua poca avvenenza e metterne uno qualunque, con un fascino quieto, giusto con un po' di indispensabile pancia?

 

the new look 2

La donna l'hanno trovata, ed è Juliette Binoche nella parte di Coco Chanel. E pure lui, il gran protagonista, l'attore australiano Ben Mendelsohn, vincitore di un Emmy, riesce a farci credere di essere, imbellito, quasi fascinoso, proprio come Christian Dior – in più persino con qualche capello in testa. La serie, disponibile dal 14 febbraio su Apple Tv+, si svolge in Francia, e i couturier sarebbero tutti francesi ma interpretati soprattutto da inglesi: che pasticcio!.

 

Ma alla fine ci sarà il trionfale, ridondante, meraviglioso, importabile New Look che dà il titolo alla serie, The New Look. Così lo chiamarono i giornalisti americani, assistendo nel febbraio del 1947, dentro l'affollato salottino al profumo di mughetto di Christian Dior, alla piccola e sensazionale sfilata di alta, altissima moda: […] Il New Look iniziava dalle donne, erano le donne che dovevano trionfare nelle meraviglie della nuova moda che proclamava il diritto, dopo la guerra, di coprirsi di metri e metri di tessuti preziosi a forma di corolla, enfatizzando la loro femminilità, fianchi opimi, vita di vespa e, soprattutto, a qualsiasi ora, l'indispensabile cappello, da giorno, da sera.

 

natalia aspesi 8

La nuova moda rivoluzionaria partiva dalla Francia, che nel '40 era stata occupata dai nazisti, anni di paura e violenza, di stupri e miseria. Una ventina d'anni dopo andai a una grande mostra parigina su Christian Dior, morto a 52 anni nel 1957 (a Montecatini Terme) e mi colpì il suo celebre modello "Bar" del '47, la giacca bianca di seta completamente foderata di tulle, quindi pesantissima, che mai, al tempo delle minigonne, avremmo desiderato.

 

La serie è prodotta da Todd A. Kessler (Damages) e io mi innervosisco subito. C'è la sorella di Dior, Catherine (Maisie Williams, la graziosa bambolina guerriera del Trono di Spade) che nel 1941 entra nella Resistenza perché si innamora di un uomo con tre figli, che si chiama Hervé des Charbonneries.

 

juliette binoche interpreta coco chanel

Non è che gli autori, tanto per parlare dell'epoca, si sono inventati la Resistenza per fare colore? Non trovo nei miei ricordi una sorella partigiana di Dior, e mi viene una crisi di rifiuto: la solita invenzione! Ma tutti abbiamo degli angeli e il mio è la curatrice Sofia Gnoli che subito mi porge il libro Miss Dior di Justine Picardie (la stessa che ha scritto il magnifico Chanel, Her Life con i disegni del suo grande successore Karl Lagerfeld) tutto dedicato all'eroica sorella. Certo, io ignorante, ma forse tutte, prese dalla passione per Dior, studiandolo, ci eravamo dimenticate di Christine e di raccontarne l'esistenza: di ricordare che l'amabile sorellina, catturata nel 1944, portata al campo di Ravensbrück e torturata, uscita nel 1945, arrivò distrutta dall'orribile esperienza.

 

Un bel po' di puntate sono quindi dedicate al fratello che cerca la sorella scomparsa, e intanto il buon uomo, che per ora disegna per Lelong, non nasconde il suo essere gay con un giovanotto, sempre lo stesso, che fa il cameriere in un bar e con cui ha rapporti eleganti – un bacio ogni tanto e via.

maise william interpreta catherine dior

 

La grande rivalità tra Dior e Chanel, promessa dalla pubblicità, invece non c'è, e certamente la presenza di Juliette Binoche dà alla serie i momenti più importanti: è molto magra, come lo era Coco, ha un'aria villana e sicura di sé, anche senza soldi è una guerriera invincibile. Ha avuto una vita, diciamo così, scostumata: nata nel 1883, finita in orfanotrofio, ha cantato nei caffè concerto, è diventata l'amante di giovani ricchi, compreso il maturo e fascinoso duca di Westminster. All'inizio della guerra possiede una grandiosa casa di alta moda, pare che non ami gli ebrei e ha voluto fare un grande sciopero per punire le sue lavoranti che le chiedevano più danaro.

 

[…] Devo dire che Chanel interpretata da Juliette Binoche è l'assoluta star della serie, di cattivo umore e sempre scattante.  […]

 

Gli archivi della polizia hanno un ricco dossier sulla stessa Chanel partendo dagli anni 20. Nel '29 viene seguita per via della sua amica Vera Arkwright, che divorzia dal marito per sposare l'italiano Alberto Lombardi, ritenuto un doppio agente ammiratore di Mussolini.

 

coco chanel

[…] Ci sarebbe poi un continuo andirivieni tra Chanel e il primo ministro Churchill sia al Ritz che a Londra, per negare, e questo lo vediamo, un aiuto alla signora Vera. In quel periodo la vita di Chanel, con l'armistizio della Francia nell'agosto ‘44, è troppo anche per una serie di Apple Tv+ pur fatta con grande cura: dopo la fine della guerra, chiamata a deporre la sua complicata vita dalle Forze Francesi dell'Interno (e questo lo si fa vedere bene), ci sta un momento e poi se ne va, scomparendo per un po', altera come sempre. Neppure un giorno di prigione!

 

Sarà intervenuto Churchill, o chi? Intanto Lucien Lelong (capo della Camera Sindacale della couture), interpretato da John Malkovich, con cui Dior lavorava assieme a Pierre Balmain prima di fare le loro Maison, discute animatamente con gli altri due delle sorti della Francia e poi anche dei loro cari amici gay, in tempi di grande ipocrisia, quando tutti sapevano quali lo erano ma nessuno ne teneva conto, come se non esistessero. Poi arriva Il Gran Momento, è il febbraio del '47, da Christian Dior sta per nascere il New Look, la moda per il ritorno delle grandi e ricche signore che domineranno il mondo. Apoteosi e grandi feste.

christian dior

 

Ma poi uno si chiede: perché in ben dieci lunghe puntate dove ne vedi di ogni colore, dico, perché non c'è neppure una sfilata che ci possa riempire il cuore di nostalgia? Perché non ci sono vere sfilate come se il momento del grande splendore, del ritorno alla bellezza, fosse stato censurato?

natalia aspesithe new look 6the new look 2natalia aspesi 5natalia aspesi 15the new look 1natalia aspesi 4natalia aspesi 2the new look 4the new look 3the new look 5catherine dior

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)