REGIONE LAZIO: A NOI LA FEST, A VOI I DEBITI - DOMANI SARÀ PRESENTATA LA NUOVA EDIZIONE DELLA ROMA FICTION FEST - EPPURE ANCORA NON SONO STATI PAGATI I 100 RAGAZZI E LE DECINE DI FORNITORI CHE HANNO LAVORATO ALL’EDIZIONE 2010 (TOTALE: 5 MLN €), CHE ANNUNCIANO PROTESTE - LA GIUNTA POLVERINI HA LASCIATO MORIRE (DI DEBITI) L’ENTE CHE AVEVA CREATO LA RASSEGNA, LO HA SPOLPATO DEI DIPENDENTI, E ORA PAGA I PRIVATI PER FARE LE STESSE COSE…

1 - REGIONE LAZIO: A NOI LA FESTA, A VOI I DEBITI

DAGOREPORT - Domani ci sarà la Conferenza Stampa di presentazione del Roma Fiction Fest (RFF), che comincerà domenica sera all'Auditorium Parco della Musica. A rispondere alle domande dei giornalisti ci saranno la presidente della Regione, Renata Polverini, l'assessore alla Cultura Fabiana Santini, e il Direttore della rassegna Steve Della Casa.

Il dettaglio che non appare sui manifesti è che dovranno rispondere anche ai trenta fornitori e ai cento ragazzi che ancora devono essere pagati per l'edizione dell'anno scorso, che si presenteranno all'Auditorium per protestare contro gli organizzatori e avere garanzie sul pagamento dei quasi 5 milioni € in forniture, hotel, ristoranti, catering, autonoleggi, allestimenti.

Come già scritto su Dagospia il 29 luglio scorso,
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/una-fiction-sde-renata-riappare-dalle-ceneri-il-roma-fiction-fest-si-far-a-28337.htm la RFF è ora gestita dall'Associazione dei produttori televisivi (Apt), mentre la Fondazione Rossellini, che l'aveva organizzata negli anni precedenti, è stata messa in liquidazione dopo che la Regione Lazio non ha stanziato i fondi che erano stati promessi per l'edizione 2010.

In pratica, si è lasciato morire (di debiti) l'ente creato dalla stessa regione, per affidare - senza gara - la rassegna a un ente privato (l'Apt), al quale però verrà garantito un flusso sostanzioso di fondi pubblici. Tutto questo senza aver risolto la questione dei fornitori e delle persone che ancora devono essere pagate, che hanno dovuto rivolgersi ad avvocati e tribunali per cercare di recuperare almeno in parte i 5 milioni € di crediti.

Per questo, il consigliere regionale del Pd Marco Di Stefano ha presentato una interrogazione urgente al Consiglio Regionale (qui sotto l'agenzia). Di Stefano sottolinea in particolare come sia stato strano che l'Apt, "unica con il know-how necessario", abbia dovuto chiamare a lavorare 13 dipendenti della Fondazione Rossellini.

Dipendenti che, beffa delle beffe, dovranno essere pagati dalla Regione, non dai privati dell'Apt, perché "distaccati". E nonostante il fatto che la Fondazione Rossellini, essendo in liquidazione e non dovendo organizzare il RFF, non ha nessun interesse a "distaccare" suoi dipendenti per espletare dei lavori dei quali non e' assegnataria.

All'interrogazione ha risposto l'assessore Santini, sostenendo che solo l'Apt avrebbe potuto curare l'evento, essendo titolare del marchio RFF, e che sarebbe invece stata la Fondazione, durante la giunta Marrazzo che istituì la Fiction Fest, ad assegnare gare in maniera irregolare.

Delle due l'una: se ci sono state irregolarità nella gestione precedente, come mai non sono stati fatti appositi ricorsi al Tar? E se la Fondazione è stata così scorretta, tanto da "determinare un'esposizione debitoria della Regione Lazio pari a oltre 6 milioni di euro" (parole della Santini), come mai lo stesso assessore ha permesso che 13 dipendenti (praticamente tutti) fossero assunti - a spese della Regione - nell'edizione 2011?

Non sarà forse che "l'esposizione debitoria" sono invece le spese connaturate a un evento che dura 10 giorni e che ha coinvolto decine di migliaia di persone? E che la nuova giunta, insediatasi un anno e mezzo fa, ha fatto la scelta politica di fare affondare la Fondazione, legata alla giunta di centrosinistra, lasciandogli i debiti e prendendosi quello che gli faceva comodo (il ritorno di immagine di un festival di successo, e il personale, di cui l'assessore Santini "apprezza la professionalita' e la serieta'")?

A queste domande non ha ancora risposto nessuno. Ma domani, alla Conferenza Stampa, le stesse domande saranno riproposte a gran voce dai fornitori che ora rischiano il fallimento e dalle decine di ragazzi che hanno lavorato senza vedere il becco di un quattrino.


2 - FICTION FEST, DI STEFANO: PRESENTATA INTERROGAZIONE SU ORGANIZZAZIONE...
(il Velino/AGV) - "Nei giorni scorsi ho presentato un'interrogazione urgente in Consiglio regionale per avere spiegazioni e chiarimenti dall'assessore alla Cultura, Fabiana Santini, circa l'organizzazione dell'edizione 2011 del Roma Fiction Fest (Rff), il festival della fiction che iniziera' domenica prossima. Ci sono infatti parecchi fatti curiosi e incongruenze che hanno caratterizzato l'assegnazione dell'organizzazione della kermesse a un gruppo privato, l'Associazione produttori televisivi (Apt), e che meritano di essere delucidati".

Lo dichiara, in una nota, il consigliere Pd della Regione Lazio Marco Di Stefano. "Il Roma Fiction Fest fino all'anno scorso era organizzato dalla Fondazione Rossellini, fondazione regionale che e' stata messa in liquidazione dalla Regione Lazio con l'ultima legge di bilancio e che quindi, naturalmente non e' stata piu' in condizione di organizzare l'edizione 2011. In seguito, a luglio, una delibera della Giunta Regionale ha assegnato, senza gara ne' alcuna procedura di rilevanza pubblica, il compito di organizzare l'Rff a un ente privato, l'Associazione Produttori Televisivi (Apt), sulla base del fatto che l'Apt aveva l'indispensabile 'know-how' per realizzarlo.

Il provvedimento dice inoltre che l'Apt avrebbe presentato un progetto 'con relativo budget' (di cui pero' non c'e' traccia nella documentazione amministrativa) e afferma che 'con successivi provvedimenti legislativi e amministrativi' verranno dati all'Apt i soldi per realizzare promuovere ecc. il Rff. Ora, di questi "successivi procedimenti" non c'e' traccia a oggi ma, dalla stampa nelle settimane passate si e' appreso che l'importo per il Rff sarebbe di circa un milione e 500mila euro.

Quello che viene da chiedersi - prosegue Di Stefano - e': ma se l'Apt aveva il 'Know-how' per fare il festival della fiction, perche' allora a fine luglio ha richiesto il distacco di alcune unita' di personale della ex Fondazione Rossellini asserendo una "indifferibile esigenza di personale con specifiche professionalita'"?

Richiesta perlomeno curiosa da parte di un'azienda dovrebbe avercele di suo le "specifiche professionalita'", tanto piu' che i dipendenti della Rossellini di cui e' stato chiesto il distacco pare che non le avessero affatto, essendosi per lo piu' fino ad allora dedicati a tutt'altri compiti...E non e' tutto, vorremmo che l''assessore Santini ci spiegasse perche' lei stessa ha poi autorizzato, non solo il distacco dei dipendenti richiesti, ma di ben 10 dipendenti (se non erro praticamente tutti i dipendenti della Fondazione Rossellini).

Altra cosa curiosa, visto che il 'distacco' e' previsto come particolare forma di 'decentramento produttivo' attuata dal datore di lavoro per soddisfare un proprio interesse e quindi il trattamento economico e normativo dei lavoratori distaccati rimane in capo a lui.

Ma la Fondazione Rossellini, essendo in liquidazione e non dovendo organizzare l'Rff, che interesse dovrebbe avere a distaccare suoi dipendenti per espletare dei lavori dei quali non e' assegnataria e che non e' comunque nella possibilita' di svolgere? Nessuno sembrerebbe...Inoltre vorremmo sapere anche perche' sarebbe la Regione Lazio che dovrebbe pagare i salari (come sembra che sia) dei 10 dipendenti della scioglienda Fondazione Rossellini, chiesti e ottenuti da Apt.

Soprattutto visto il fatto che la normativa vigente prevede la possibilita' di effettuare comandi nelle pubbliche amministrazioni solo tra personale a esse appartenenti e non e' possibile per la Regione effettuare comandi o distacchi dalla Fondazione Rossellini (ente di diritto privato) presso un altro ente privato, ne' tantomeno si vede perche' la Regione dovrebbe accollarsi il costo di questo personale - prosegue Di Stefano -.

E inoltre, questi oneri retributivi, sarebbero previsti nel sopra citato e mai reso pubblico 'budget' presentato da Apt o sarebbero in piu'? Le cose strane o poco chiare in questo 'affaire' sono parecchie e vorremmo quindi delle risposte da questa amministrazione regionale che tanto sbandiera gli effetti benefici e di trasparenza della sua azione di riorganizzazione degli enti e delle controllate quando all'atto pratico la sua azione sembra sempre avvolta da nebbie molto fitte".

3 - FICTIONFEST, SANTINI: DI STEFANO, LUI LA FICTION LA CONOSCE BENE...
(il Velino/AGV)
- "Invito il consigliere Di Stefano ad una lettura piu' attenta e ad una riproduzione meno parziale e mistificata della procedura di affidamento ad Apt per la realizzazione del RomaFictionFest (Rff) - afferma l'assessore alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio Fabiana Santini - in particolare, in ordine all'affidamento, gli faccio osservare che l'Apt, in qualita' di titolare del marchio Rff, e' l'unico soggetto che poteva realizzare o consentire la realizzazione dell'evento.

Sottolineo invece che e' semmai il consigliere Di Stefano, esponente di primissimo piano della precedente Giunta Marrazzo, che dovrebbe chiarire l'operato di una fondazione fortemente voluta dal centro-sinistra che in poco piu' di un anno di esistenza ha determinato un'esposizione debitoria della Regione Lazio pari a oltre 6 milioni di euro a seguito della fornitura di beni e servizi affidati sulla base di procedure prive della necessaria evidenza pubblica.

Quanto poi al personale distaccato, di cui in questi giorni ho avuto modo di apprezzare la professionalita' e la serieta' in seno all'Apt nell'organizzazione del festival, la Regione non ha autorizzato alcunche', ne' peraltro poteva, ma semplicemente ha fatto da tramite tra l'Apt stessa e la Fondazione Rossellini".

 

roma fiction festRENATA POLVERINI STEVE DELLA CASA MATILDE BERNABEI - copyright PizziFABIANA SANTINIPIERO MARRAZZO MARCO DI STEFANOMARCO DI STEFANOFABIANA SANTINI

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…