renzi ncd

RASSEGNATI STAMPA - SU SOLLECITAZIONE DEI LUPI DELL’NCD, MA PENSANDO ANCHE AL SUO GIGLIO MAGICO, RENZI HA DECISO DI LIMITARE LA PUBBLICAZIONE DELLE INTERCETTAZIONI PRIVE DI RILEVANZA PENALE, MULTE SEVERE PER I GIORNALI CHE LE PUBBLICANO

LUPI E ALFANO LUPI E ALFANO

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

Su sollecitazione dell’Ncd, appena ferito dall’inchiesta fiorentina sulle Grandi Opere, Renzi ha deciso di limitare la pubblicazione delle intercettazioni. Il progetto prevede che nelle ordinanze d’arresto i magistrati evitino di inserire le conversazioni che non hanno rilevanza penale, conversazioni che dovranno rimanere “chiuse in cassaforte”, e che vi siano severe punizioni per i giornali che le pubblicano.

 

Senza entrare nel merito della questione, fa sorridere che lo stesso Renzi abbia appena costretto alle dimissioni un suo ministro, Maurizio Lupi, per via di alcune intercettazioni penalmente non rilevanti. Lupi infatti non era indagato, ma sono uscite le storie del sarto, del Rolex e del lavoro per il figlio Luca. Lo sputtanamento sui giornali è stato totale ed è andata a finire come sappiamo.

 

lupi orologi by spinozalupi orologi by spinoza

In futuro, nel sistema immaginato dal nostro premier neo-garantista, come funzionerà? Ci sarà il procuratore capo che chiama riservatamente il presidente del Consiglio e lo informa che un suo ministro ha tenuto comportamenti politicamente o moralmente censurabili? E i ministri si dimetteranno improvvisamente, spinti da forze misteriose, senza che nessuno capisca qualcosa? Ovviamente no.

 

Non si dimetterà più nessuno perché non si saprà più nulla. Il piano di Renzi sulle intercettazioni non fa che confermare che le dimissioni a Lupi sono state chieste solo e unicamente per motivi mediatici, perché questo è quello che interessa a Renzi: cosa scrivono i giornali. E quindi, con apprezzabile coerenza, adesso si provvede a rimuovere le cause mediatiche intervenendo sulla pubblicazione delle intercettazioni. A rimuovere i comportamenti sconvenienti, invece, non ci pensa nessuno.

intercettati al telefono intercettati al telefono

 

 

2. IL MISTERO DEL VOLO LOW COST

A due giorni dal disastro aereo della Germanwings si possono solo rincorrere le ipotesi. Corriere: “Uno dei due piloti chiuso fuori dalla cabina. L’unica certezza: non c’era una bomba. Nell’audio della scatola nera si sente bussare alla porta che non viene aperta”. Tra le spiegazioni più accreditate una improvvisa depressurizzazione dell’aereo “dovuta a un difetto strutturale come il fissaggio di un portellone oppure a una panne del sistema di aerazione” (p. 3). Repubblica rilancia addirittura “il sospetto del suicidio” di uno dei piloti (p. 2). Il Giornale si spinge oltre: “Tragedia ancora inspiegabile, ma c’è l’ombra del dirottatore” (p. 7).

la scatola nera dell aereo germanwings con le registrazioni audiola scatola nera dell aereo germanwings con le registrazioni audio

 

La Stampa punta sulla sicurezza: “Falla nel sistema di sicurezza o fatalità. La flotta degli Airbus sotto processo. Per gli esperti è anomalo che tre di questi jet siano caduti da alta quota e non in fase di decollo o atterraggio” (p. 3). Il Messaggero intervista un pilota di Airbus che ipotizza: “piloti troppo esperti per sbagliare, forse hanno avuto un problema ai comandi” (p. 3). Poi si torna sul modello di business della compagnia: “Sicurezza, low cost ai raggi X. Risparmi su modelli e piloti. Utilizzano un solo tipo di aereo così spendono meno per l’addestramento. Personale sfruttato al massimo, stessa manutenzione delle altre compagnie” (p. 7).  

la scatola  nera dell aereo germanwings con le registrazioni audiola scatola nera dell aereo germanwings con le registrazioni audio

 

 

3. UNITI SOTTO I NOSTRI COMANDANTI

Titolo da incorniciare sulla Stampa: “I leader uniti davanti al dolore. L’Europa si scopre una famiglia” (p. 4). Manca solo Draghi che spande banconote. Avvisare Tsipras di non turbare il quadretto. 

 

Misticheggiante il titolo del Giornale: “I leader insieme sulle Alpi contro il terrore nei cieli” (p. 8).

 

 

4. DIFENDERSI DALLE INTERCETTAZIONI MOLESTE

hollande e rajoy si abbracciano davanti a merkel in visita al luogo del disastro germanwingshollande e rajoy si abbracciano davanti a merkel in visita al luogo del disastro germanwings

Dopo l’ultimo choc dell’inchiesta sulle Grandi Opere, la classe politica corre ai ripari. “Intercettazioni, nuova legge, niente freni ai giudici, limiti alle pubblicazioni. Il governo riapre il dossier e pensa a multe per chi diffonde conversazioni non penalmente rilevanti. Il pressing dell’Ncd dopo il caso Lupi. La norma forse nel provvedimento sulla diffamazione” (Repubblica, p. 10).

 

Il Corriere imposta la questione in modo che il lettore pensi che si vuole tutelare la gente comune: “Palazzo Chigi e il caso intercettazioni. Per le pubblicazioni nuovi limiti. Spinta per una riforma che tuteli le persone estranee alle inchieste” (p. 12). Cioè, lo fanno per noi.

 

 

terrorista australiano khaled sharroufterrorista australiano khaled sharrouf

5. CON LA SCUSA DELLA LOTTA ALLA JIHAD  

Ogni terrore ha il suo dividendo per chi cerca il controllo totale dei cittadini. In Italia stanno per essere introdotte norme assai invasive sulle comunicazioni via Internet dei cittadini, anche “non penalmente rilevanti”, come direbbe lo stesso governo che sta limitando le intercettazioni sui potenti. “Terrorismo, controlli preventivi nei pc. Il pasticcio degli emendamenti sulle indagini nella Rete. A Brescia arrestati tre fiancheggiatori dell’Isis. Le conversazioni via Facebook. ‘Reclutati quaranta italiani” (Corriere, p. 8).

 

Repubblica squaderna un titolo allarmante: “Meno privacy sui pc, la polizia potrà spiarci anche a distanza”, ma dedica al tema una semplice spalletta a pagina 17. La Stampa capovolge la questione e la imposta dal punto di vista della polizia: “Un agente segreto elettronico per scoprire i guerriglieri on line. Ma le leggi per la privacy rischiano di penalizzare il decreto terrorismo” (p. 6). E noi, ingenui, che pensavamo fosse il decreto terrorismo a penalizzare le leggi per la privacy.

 

ex pugile australiano arruolato nell isisex pugile australiano arruolato nell isis

Allarme rosso sul Fatto Quotidiano: “Ci frugano nelle email con la scusa dell’Isis. Il decreto antiterrorismo di Alfano giunto alla Camera consente all’intelligence e alle forze dell’ordine di introdursi in telefonini, tablet, computer senz’alcun controllo e per qualunque reato. I pm, da Roberti a Pignatone: ‘Norme mal scritte e la Procura nazionale è disarmata” (p. 1).

 

 

6. UNA MANGIATOIA CHIAMATA GRANDI OPERE

Spuntano altri soldini nell’inchiesta fiorentina che ha portato in carcere Ercole Incalza e Stefano Perotti: “La busta di contanti a casa Perotti. In un foglio la ‘contabilità occulta’. No del giudice alla scarcerazione. Le parole di un intercettato: siete voraci come lumache” (Corriere, p. 16).

ILLUSTRAZIONE DI DOMENICO DE ROSA RENZI ITALICUM ILLUSTRAZIONE DI DOMENICO DE ROSA RENZI ITALICUM

 

 

7. A TUTTO ITALICUM

Pittibimbo va sempre di fretta, anti-corruzione a parte, e impone ancora le tappe forzate sulla legge elettorale: “Renzi va alla conta con la sinistra pd: Italicum subito, è come gli 80 euro” (inutile?). “In Aula prima delle Regionali. I renziani: chi rema contro si fa fuori, anche dall’esecutivo” (Corriere, p. 13). Repubblica spiega la mossa del premier: “Il premier blinda la legge elettorale: ‘Sono divisi, il momento è ora. Voglio chiudere i primi di maggio. No alle richieste di modifica di Bersani: ‘Il testo è già cambiato moltissimo’” (p. 12).

 

 

8. ULTIME DA FARSA ITALIA

matteo salvini SILVIO BERLUSCONImatteo salvini SILVIO BERLUSCONI

Il Corriere scrive che l’accordo tra Berlusconi e Salvini è ormai in dirittura d’arrivo, per le Regionali. “Quel summit segreto Berlusconi-Salvini. Rossi: over 65 fuori lista salvo eccezioni. L’incontro domenica scorsa, intesa più vicina. Le regole per i candidati: dichiarare i carichi pendenti” (p. 15). Dichiarare i carichi pendenti e poi avanti lo stesso. Tutto per il megio anche sul Giornale: “Regionali, patto vicino Fi-Lega. Accordo con Alfano per il Sud” (p. 14).

 

Diversa la lettura della Stampa: “Per arginare Salvini Berlusconi rilancia. Pronto Toti in Veneto. E l’ex Cavaliere non vuole cedere neanche Milano” (p. 10). Guai in vista per il Messaggero: “Caos Forza Italia, i 40 parlamentari vicini a Fitto premono per la scissione” (p. 8). Dello stesso avviso Libero: “Fi a un passo dalla scissione. Fitto prepara le liste civiche” (p. 6).

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

 

 

9. FA SOSTA LA SUPPOSTA?

Buone notizie, sembra, dal fronte delle finanze pubbliche. “Il governo alza le stime di crescita. Conti pubblici, piano il 3 aprile. Accelera la preparazione del Documento economico e finanziario” (Corriere, p. 10).

 

 

10. AGENZIA MASTIKAZZI

“Le spine della Casa Bianca: Michelle licenzia la fiorista” (Corriere, p. 18). Con l’idraulico speriamo tutto bene.

michelle obama al the ellen degeneres showmichelle obama al the ellen degeneres show

 

 

11. STRANO MA VERO

“Moody’s darà il rating alla Rai. Poi il bond quotato in Irlanda” (Repubblica, p. 24). Un bond quotato in Irlanda? Sì, pare che sia stato valutato anche il Lussemburgo, ma poi si è scelto l’Irlanda perché “piazza più favorevole all’emittente”. Ah, e sotto quale profilo? Fiscale, forse? Bello vedere la tv di Stato che emette bond in Irlanda per pagare meno tasse. Per carità, lo fanno tutti e non ci scandalizziamo, ma la notizia va almeno segnalata.

 

 

PAOLO PININFARINAPAOLO PININFARINA

12. CHE BELLO, “ATTIRIAMO INVESTIMENTI”!

Dopo Pirelli continua la valorizzazione del “made in Italy”, segno che siamo bravi, costiamo poco e piacciamo tanto e quindi c’è solo da gioire. Stampa: “Gli indiani vogliono Pininfarina. Mahindra & Mahindra starebbe trattando per il controllo. Il titolo vola in Borsa. Le indiscrezioni: settimane di colloqui, chiusura dell’accordo vicina, a Piazza Affari +26,2%” (p. 18). E poi vai con i giochi: “Il cinese Lee rilancia: 60 milioni per il 49% di Giochi Preziosi. Giovedì 2 aprile la firma dell’accordo. Al patron del Genoa il 51%” (Stampa, p. 20).

 

 

13. ULTIME DA UN POST-PAESE

“Carabinieri rapinano negozio: 10 feriti” (Libero, p. 17). Potevano fare una cosa più soft. 

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