1- DA “REPUBBLICA” AL ‘’CORRIERE’’, DAL “MESSAGGERO” ALL’”UNITÀ”, TUTTE LE GAZZETTE SBAVANO L’INNO “GIÙ LE MANACCE DA BELLA NAPOLI”. FUORI LINEA SOLO “IL FATTO” 2- MENTRE ‘’IL GIORNALE’’ DI SALLUSTONI, GIUSTAMENTE, SI DEDICA ALLO SFOTTÒ: “LE CONVERSAZIONI PRIVATE DI BERLUSCONI FINIRONO SCENEGGIATE IN PRIMA SERATA SULLA RAI, PERCHÉ MAI QUELLE DI NAPOLITANO DOVREBBERO ESSERE CANCELLATE PER SEMPRE? PERCHÉ QUANDO BERLUSCONI DENUNCIAVA L'USO POLITICO DELLE INTERCETTAZIONI VENIVA DERISO E ORA NAPOLITANO DOVREBBE ESSERE PRESO SUL SERIO? E COME LA METTONO BERSANI, CASINI E SOCI A SOSTENERE CHE CI SONO PM MASCALZONI?”

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS


1- RE GIORGIO E LA FORMA DEI TARTUFI...

Ma che si saranno mai detti al telefono il presidente della Repubblica e Nicola Mancino, indagato a Palermo per falsa testimonianza nell'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia? Il povero Mancino, uno dei tanti napoletani che per legge ha regnato al Viminale e sulla polizia, ieri sera è andato in tv da Mentana a raccontare che "non lo ricorda". Si vede che si sentono spesso, con l'amico Giorgio.

Non trattandosi di Silvio Bananoni ma di Re Giorgio Banalitano, non si può sapere il contenuto degli augusti conversari e oggi penne e giuristi di corte si affannano a spiegarci il perché, ricorrendo ai soliti nobili cavilli. Il Quirinale ha investito della faccenda un giudice scomodo come la Corte Costituzionale, dove un attempato manipolo di fini giuristi per nulla legati a Bella Napoli vaglierà il caso con somma dottrina. Insomma, notizione pazzesco e storia avvincente. Capace di produrre titoloni a tutta prima davvero sorprendenti, come quello che campeggia oggi sull'Unità: "Napolitano difende il Quirinale".

Sul Regio Corriere della Sera, padre Massimo Franco si traveste da Tg1 e parla di "Scelta inevitabile che salda le perplessità verso alcune toghe" (p. 2). A sostegno dell'ira di Re Giorgio, anche le interviste a Valerio Onida ("Un'iniziativa corretta. Si può ascoltare il Quirinale solo per alto tradimento", p. 2 e non P", fare attenzione) e il regio ventriloquo Emanuele Mancuso ("Quel giusto richiamo a Einaudi", p. 5).

"Ristabilire il rispetto della legge", tuona in prima pagina sul Messaggero il presidente emerito Piero Alberto Capotosti. E un certo Cacace Paolo, sempre dalla prima pagina del Calta-quotidiano, nobilita la faccenda con il ricorso al latinorum: "L'inevitabile passo del Colle: scongiurare un vulnus pericoloso". Poi passa l'ex avvocato dell'Editore e sancisce: "Severino: Quirinale corretto" (Messaggero, p. 3).

Commovente anche il sedicente "retroscena" della Repubblica degli Illuminati: "La scelta tormentata del Colle: ‘Serve lealtà tra poteri dello Stato'. A vuoto la moral suasion dell'Avvocatura dello Stato su Palermo" (p. 3 e non P3, fare attenzione). Si apprezzi l'elegante riformulazione della velina quirinalizia: "Venti giorni di ‘guerra giuridica' tra il Quirinale e Palermo si chiudono con due avverbi. Pesanti entrambi. Li scrive il Colle. ‘Assolutamente'. ‘Immediatamente'. E' chiuso tutto lì il conflitto che adesso toccherà alla Consulta dirimere. Si radica lì quello che le fonti del palazzo definiscono "un passo di garanzia obbligato", meditato di ora in ora, preso non a cuor leggero, ma preso perché andava preso".

Fuori linea solo il Cetriolo Quotidiano. Per Marco Travaglio, "Se il Presidente della Repubblica interpella addirittura la Consulta, alla vigilia del ventennale della strage di via D'Amelio, vuol dire che il caso esiste ed e' enorme. Naturalmente per noi lo scandalo e' il contenuto delle telefonate, almeno quelle ormai note del suo consigliere D'Ambrosio (che fanno sospettare il peggio anche su quelle ancora segrete di Napolitano): un florilegio di abusi di potere e interferenze in un'indagine in corso su richiesta di un potente ma privato cittadino" (p. 1).

Mentre il Giornale di Feltrusconi, giustamente, si dedica allo sfottò: "Solo ora Napolitano capisce. Scontro Quirinale-magistrati. Denunciati i pm per le sue intercettazioni illegali. Ma su Berlusconi lasciò fare" (p. 1). Sallusti: "Le conversazioni private di Berlusconi finirono sceneggiate in prima serata sulla Rai, perché mai quelle di Napolitano dovrebbero essere cancellate per sempre? Perché quando Berlusconi denunciava l'uso politico delle intercettazioni veniva deriso e ora Napolitano dovrebbe essere preso sul serio?
E come la mettono Bersani, Casini e soci che ora non è il Cavaliere ma il capo dello Stato a sostenere che ci sono pm mascalzoni?"


2- ANNIVERSARI E UN MINIMO DI DECENZA...
Giovedì sono vent'anni dalla morte di Paolo Borsellino e della sua scorta. "Auspico che dalle nuove indagini in corso venga al più presto doverosa risposta all'anelito di verità e giustizia su quanto tragicamente accaduto". Queste parole le ha scritte il 19 luglio 2010 Giorgio Napolitano nella sua lettera ad Agnese Borsellino.

"Si faccia il Natale tranquillo, tanto questi non arriveranno a niente, stanno solo facendo confusione". Queste parole, riferite alle suddette "nuove indagini", le ha invece pronunciate il 22 dicembre 2011 il consigliere giuridico del Quirinale, Loris D'Ambrosio, al telefono con Nicola Mancino. Anziché scrivere lettere retoriche o lanciare "severi moniti" alle commemorazioni di Falcone e Borsellino, quest'anno sarebbero gradite le dimissioni di questo D'Ambrosio. Magari proprio il 19 luglio.

3- CARO MONTIMER, TI STANNO FACENDO UNO SPREAD COSI'...
Come un euromissile su carretta rotante, l'eurosupposta punta decisamente su quel che resta di Roma. E ovviamente il terrore serve a far digerire la solita ricetta argentina. "Fmi: ‘Crisi più grave, agite subito'. E lo spread torna a sfiorare quota 500. "Fuga di capitali da Italia e Spagna, una delle due rischia" (Repubblica, p. 6).

"La corsa dello spread sfiora quota 500. Il Fmi: "Bene le misure, ma l'Italia rischia ancora". Debito record. Declassate Poste, 10 banche e 23 enti locali" (Corriere delle banche creditrici, p. 6). Pompieri in azione a via del Tritone: "Monti tranquillizza: lo scudo per adesso non ci serve" (Messaggero, p. 8).

4- IL RITORNO DEL BANANA VIVENTE...
Mentre si discute su un tema inutile - e anche un po' vigliacco - come le tardive dimissioni della Minetti, impazza l'horror del ritorno di Bananoni. Ma gli ex camerati non ci stanno a vivere da camerieri una nuova stagione di dellutrismo, con l'aggravante di non poter neppure tornare a Canossa da Gianmenefrego Fini. "Ritorno a Forza Italia, ex An in rivolta. Berlusconi arretra: solo una proposta. E la Merkel lo gela: ‘Nessun contatto da quando si è dimesso". Giorgia Meloni: "Silvio lo preferisco come allenatore e poi sotto quel nome io non ci vado" (Repubblica, p. 10).

5- FINIS-MECCANICA: ORSI PREFERISCE I PM DI BUSTO ARSIZIO...
In attesa di leggere le fantastiche telefonate tra Orso Orsi e il suo amico Lin-Gotti Tedeschi, va in scena un classico della commedia dei potenti all'italiana. "Mossa di Orsi per spostare l'inchiesta. L'ad di Finmeccanica alla Cassazione: i pm di Napoli incompetenti. La richiesta di trasferimento a Busto Arsizio. Il manager sotto accusa per corruzione e riciclaggio" (Corriere, p. 18). La Cassazione casserà il pm Woodcock o il signorotto degli armamenti made in Italy?

6- I SIGILLI ALL'AMICO DEL CELESTE...
Non sono i famosi "sigilli" di don Verzè, ma sono quelli del Tribunale di Milano a preoccupare in queste ore Forminchioni and friends. "Sigilli agli Chateaux di Daccò nella cantina a due stelle. Nel ristorante Sadler di Milano sequestrate mille bottiglie da 300 mila euro. E il pm di Catanzaro interroga Formigoni come testimone" (Corriere, p. 19). "Inchiesta sulla sanità lombarda. Sequestrati beni per 53 milioni. Il gip: Daccò tesoriere dell'associazione a delinquere" (Messaggero, p. 13).

7- MA FACCE RIDE!...
"Rai, debutta Tarantola: sono qui per risanare" (Corriere, p. 10).

8- IL BELLO DI SALVARE I LIGRESTOS (E MEDIOSBANCA)...
"Fonsai-Unipol, nuovo crollo in Borsa. Premafin pronta a convocare l'assemblea. Nel primo giorno di trattazione separata tra azioni e diritti il saldo è negativo per tre titoli su quattro" (Repubblica, p. 22). Titolo-capolavoro sul Corriere delle banche infrociate: "Fonsai-Unipol, scintille in Borsa" (p. 26).

9- SILENZIO, SI SCUCCHIAIA...
Salta il direttore generale della prima banca del Paese e i grandi giornali si limitano a pezzulli notarili. Repubblica dedica alla faccenduola, sicuramente non uno scontro di potere, due colonnine in economia (p. 23) sotto l'avvincente titolo: "Morelli dà l'addio a Intesa. Cucchiani prende l'interim. Primo avvicendamento al vertice dopo l'uscita di Passera". Se la cava in meno di 40 righe il Corriere: "Intesa, cambi al vertice. Morelli lascia la banca" (p. 27).

10- LOTTARE PAGA (LE DONNE CHE CI PIACCIONO)...
"Barricate in azienda per 550 giorni, operaie salvano posto e fabbrica. Hanno trovato un nuovo imprenditore e si riparte" (Cetriolo Quotidiano, p. 9). Succede a Latina alla Tacconi Sud, che produce tessile in goretex e divise per le polizie. I soci della Tacconi Nord, acchiappati i fondi della Cassa per il Mezzogiorno, hanno progressivamente delocalizzato tutto in Romania. La Fornarina del Canavese, così sensibile alla questione femminile (vip), farebbe un bel gesto ad andare a trovare queste operaie.

11- CHAPEAU!...
Al ministro Severino De Luxe e a tutti coloro che pontificano di "riforma della giustizia" è invece consigliata la lettura della bellissima lettera di una cancelliera di tribunale, pubblicata oggi in prima pagina sul Cetriolo Quotidiano. Fanno mancare perfino i soldi per i fax. Tanto poi la gente, di fronte alla disfatta del sedicente "sistema giustizia", mica s'incazza con i politici o con il governo.

colinward@autistici.org

 

 

NICOLA MANCINO E GIORGIO NAPOLITANO SILVIO BERLUSCONI MASSIMO FRANCO Travaglio e PM Ingroia sotto l'ombrellone - Da PanoramaSALLUSTI Senza titolo belpietro Maria Luisa Agnese - Copyright PizziFALCONE E BORSELLINOfalcone e borsellinoVIGNETTA MANNELLI DAL #FATTO# - MONTI CITORIO #SIAMO IN GUERRA#EMANUELE MACALUSO FOTO AGF REPUBBLICA jpegminetti nicoleGiuseppe OrsiPIERANGELO DACCO'

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