ricchi e poveri

RICCHI & POVERI: MIRACOLO A SANREMO – SUL PALCO DELL’ARISTON SI RIFORMA IL QUARTETTO CON LA OCCHIENA DOPO LO SCANDALO DELL'81 - LA "BIONDA" CONFESSÒ DI AVER AVUTO UNA STORIA CON IL COMPAGNO DELL'EPOCA DELLA “BRUNETTA”, MAESTRO DI SCI – "LA SEPARAZIONE? PAZIENZA, I BEATLES SONO DURATI MENO DI NOI. E SULLA REUNION 2 ANNI FA DISSE: “ IO NON SAREI CONTRARIA, TUTTI LE FANNO, ROMINA E ALBANO, GLI ABBA" - VIDEO

 

MARINELLA VENEGONI per la Stampa

 

ricchi e poveri

Raccontano le cronache che nel 1981 costò al discografico della Baby Records, Freddie Naggiar, 150 milioni di lire la buonuscita di Marina Occhiena dalla scena del Festival e soprattutto da uno dei gruppi vocali più popolari dell' epoca, che non la volevano più vedere né tantomeno cantare con lei a Sanremo Sarà perché ti amo.

 

I Ricchi e Poveri, da quel momento in poi, diventarono felicemente un trio, prima di trasformarsi - invece tristemente - in duo quattro anni fa quando Franco Gatti, il basso del gruppo, decise di mollare dopo la morte del figlio ventenne. Trentanove anni dopo il primo strappo, anche Gatti ha detto sì e il quartetto ritorna in formazione originaria all' Ariston per cantare La prima cosa bella, brano rimasto nell' immaginario italiano, di Nicola Di Bari, con il testo di Mogol, che si classificò secondo 50 anni fa, nel 1970.

 

ricchi e poveri 2

Il tradimento della Bionda Sono i 70 anni del Sanremone, si celebra e si fanno miracoli come questo: miracolo che consiste anche nel constatare che la notizia della reunion ha creato un moto generale di attenzione e di sorpresa fra coloro che da un pezzo non sono più giovani, e si saranno magari dimenticati della DC ma non dei genovesi Ricchi & Poveri, malgrado si vedano ormai poco (il loro mercato è saldo in Russia).

 

E' rimasta intatta la memoria della Bionda e della Brunetta Angela Brambati, del Baffo e del Bello Angelo Sotgiu, come furono definiti fin dalla nascita del gruppo nel '67, quando si erano affermati grazie al caratteristico impasto vocale, all' effervescenza della Brunetta, alla conturbante Marina. Macinarono chilometri fra Cantagiro, Festivalbar e Sanremo (nel 1971 aveva fatto faville Che sarà).

ricchi e poveri 3

 

La cosa meno sorprendente, in fondo, è anche che in tanti si ricordino di come andò, quel divorzio del 1981, sul palco dell' Ariston. Al di là delle versioni ufficiali di diversi punti di vista artistici e umani fra la Bionda e la Brunetta dei Ricchi e Poveri, le voci parlarono subito di un colpo basso di Marina nei confronti della collega: soltanto 34 anni dopo, si legge sul sito di Genova3000, la Bionda ha confessato di aver davvero avuto una storia con il compagno dell' epoca di Angela, maestro di sci. Il terzetto fece massa e ne decise l' allontanamento. Ma Marina andò dal pretore di Sanremo e poi si presentò in scena, minacciando di far sequestrare la canzone in gara.

 

Carriere separate Fu così che il Tg della sera mandò in onda le prove, con il neo-terzetto da una parte del palco, e la Occhiena da sola al microfono sull' altro lato, mentre cantavano Sarà perché ti amo. Una situazione impossibile, che Naggiar discografico d' azione decise di sanare con un pronto assegno. Il terzetto continuò la carriera, senza perdere a lungo appeal, poi travolto dai gusti che cambiavano cercò altri mercati, rimanendo fedele al repertorio d' origine.

 

ricchi e poveri

Marina Occhiena, che quest' anno compie 70 anni, tentò la carriera solista con poca fortuna, si diede al cinema, al teatro e a un' Isola dei Famosi. E' sposata con un ginecologo romano e ha un figlio. Con Angela si erano conosciute a una scuola di canto a Genova, da ragazze, e avevano formato il quartetto con Franco e Sotgiu, che è stato a lungo fidanzato proprio con Angela: lei poi si era sposata con Marcello Brocherel, il famoso maestro di sci, dal quale nel '76 ha avuto Luca. Pare non si sia mai risposata, la sua vita privata è da allora rimasta segreta. Di come si guarderanno i 4 di fronte a tanta gente si saprà soltanto il 5 febbraio: la Rai ha preteso l' esclusiva fino a quel giorno.

ricchi e poveri

 

 

«OGGI MADRE E ATTRICE, MA PER UNA REUNION DEI RICCHI E POVERI SONO SEMPRE PRONTA»

Marco Menduni per “il Secolo XIX” - 28 giugno 2018

 

marina occhiena

La nascita nel 1967, il debutto al Cantagiro del 1968 con L'ultimo amore. Da quel momento in poi i Ricchi e Poveri salgono sul tram del successo e non ne scendono più. Poi la separazione del 1981, le strade che si dividono. Però Marina Occhiena, la "bionda" del gruppo, è sempre rimasta una delle immagini più forti e connotate della storia della musica leggera italiana. Uno sguardo a quegli anni: «Un ricordo bellissimo, mi viene da pensare che sono stata tanto fortunata, siamo stati fortunatissimi, è stato un caso, la fortuna a creare quell'amalgama, nessuno ci ha messi insieme».

 

ricchi e poveri

Dove vive, che cosa fa oggi Marina Occhiena? Le immagini la ritraggono, biondissima e sempre bellissima, magari accanto al figlio Gionata: è un fusto». Marina vive a Roma: «La cosa più importante è che ho una famiglia, sono sposata con un medico, ho un figlio». Da quanto tempo dura la vostra relazione? «Siamo sposati da 21 anni e stiamo insieme da 27, un rapporto consolidato».

 

Ride: »Non dovrebbe succedere più niente». Ride ancora: «Ormai i periodi pericolosi dovrebbero essere superati, siamo tranquilli». Una vita equilibrata per lei che, in quel passato, è stata anche protagonista del gossip: la storia con Franco Califano, gli eventi che crearono un solco con Angela Brambati, l'altra cantante del gruppo (la "brunetta") e culminarono nella separazione.

 

marina occhiena

Lei fa spallucce: «Solo gossip, appunto: ma ci pensiamo che sono passati quasi 50 anni da quei fatti? Chi se ne frega, al giorno d'oggi sono cose normali». Marina è sempre sulla scena? »Sì, lavoro sempre - risponde - questo inverno ho fatto teatro, tre mesi di tournée con un bel testo leggero insieme a Caterina Costantini, Lorenza Guerrieri, Lucia Ricalzone, Carlo Ettorre. Una commedia interessante». E qual e la piece portata in scena? «Abbiamo rappresentato Il club della vedove, la storia di quattro vedove che si riuniscono per farsi compagnia, vanno insieme al cimitero, fanno tante cose insieme. Ma poi arriva, ovviamente, un uomo a rompere l’incanto.  Ognuna reagisce in maniera diversa, ma poi alla fine chi la spunta sono io».

 

Con la musica, con le canzoni, dice la Occhiena, e un rapporto interrotto: «Dico la verita: quest’anno come sempre in passato mi hanno offerto un tour, ma io preferisco pensare ad altro. E un lavoro che ho gia fatto per tanti anni, da grande soddisfazione girare per le piazze, ma non ne ho piu voglia di andare in giro e fare chilometri e chilometri. Alla mia eta ormai posso fare quello che voglio, cerco cose che mi soddisfino e che non mi facciano stancare, che mi lascino tempo da dedicare alla mia famiglia».

 

marina occhiena

L’altro rapporto inossidabile, per Marina, e quello con Genova, sua citta natale: «A Genova ho la mia adorata sorella, ci torno. Anzi, ci voglio tornare. Chiedo che qualcuno mi dia una mano, perche una casa come la voglio io la sto cercando ma non la trovo». Esigenze? «Vista mare, un posto tipo Nervi, con un bel terrazzo al livello, grande, possibilmente un attico. Io devo tornare, assolutamente, sono troppi anni che sto qua a Roma».

 

Nel 2014, Marina incide Hai parlato a Lui di me e lo canta in duetto con Fra Marco Palmerani, una canzone dedicata a Giovanni Paolo II, nella compilation Santo Papa Wojtyla. «E stata - racconta la Occhiena - un’iniziativa cui ho partecipato volentieri, un gesto di affetto per un protagonista della storia, l’ho fatto volentieri. Io sono credente, non frequento, non vado spesso in chiesa ma penso che il Padreterno mi perdonera per questo».

 

Nel 1997 nasce il figlio della Occhiena. Un figlio in provetta. Lei e una delle prima a parlarne pubblicamente, a toccare questioni che poi diventeranno anche grandi temi di dibattito sociale ed etico. «Si - ricorda la cantante - ho fatto la fecondazione assistita e quando l’ho dichiarato non l’aveva mai fatto nessuno dell’ambiente artistico. Ma io mi sono detta: quante donne, magari, vorrebbero un figlio e non ce la fanno? Io lo dico, magari e un incentivo, uno sprone per chi si e trovato nella mia stessa situazione: se ci sono riuscita io perche non dovrebbero riuscirci le al- tre?». Suo marito l’ha indirizzata... «Mio marito mi ha aiutato, mi ha portato da Severino Antinori che all’epoca era il top dei top, anche se ora, mamma mia, sta passando davvero un brutto momento. Siamo andati da lui per tre anni, ho tenuto duro, sono stata molto “capocciona”, alla fine e arrivato il bambino».

marina occhiena

 

Ma quali sono le sensazioni che Marina prova oggi, quando pensa ai primi tempi con i Ricchi e Poveri? «Ricordo soprattutto come tutto inizio. Io e Angela ci siamo conosciute a scuola di canto, lei era fidanzata con Angelo e stavano con Franco in un gruppo chiamato Jets. Suonavano a Genova, al Lido, siamo andati a sentirli, lei mi diceva: sono bravi, dai. Da quel momento abbiamo fatto amicizia, quando finivano di suonare andavamo a Vesima con la chitarra».

 

Da li, quasi casualmente, nasce una delle formazioni di maggior successo della musica italiana: «Abbiamo scoperto facilita nel fare questi accordi vocali, queste armonie, senza artifici, eravamo cosi, nudi e crudi, ma siamo piaciuti tantissimo. Oggi penso che sia stata la cosa piu bella potesse capitarci». Poi la separazione. «Pazienza, nella vita succedono delle cose... i Beatles sono durati meno di noi».

Andrea Lamia e Marina Occhiena

 

E ancora in contatto con gli altri della band? «Con Franco si, sempre, l’ho sentito anche stamattina». Con Angela, si immagina meno. «Certo, mai piu avuto contatti. Anche se quel che e successo e tanto lontano del tempo... tutto superato, almeno per me». Avete mai pensato a una reunion? «Me lo dicono tutti. Io non sarei contraria, tutti le fanno, Romina e Albano, gli Abba. Mi piacerebbe, anche solo per rivedere la gente e risentirne l’affetto, sarebbe un’emozione meravigliosa».

Marina Occhiena e Mara Keplero Marina Occhiena e Andrea Lamia

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...