1- RIGOR MONTI DA LILLIBOTOX GRUBER ARRANCA NEGLI ASCOLTI: NON ARRIVA A TRE MILIONI (E NEMMENO AL 10%). BIS DOMANI DALLA SORA ANNUNZIATA (AHò, MARIO CIA’ PRESO GUSTO) 2- IL RITORNO DI TREMONTI: OSPITE A “CHE TEMPO CHE FA” PER LA MARCHETTA DI RITO AL NUOVO LIBRO. SARÀ IL SOLITO BIRIGNAO DI SLURP-SLURP LECCA-LECCA? AD EZIO MAURO MAGARI FAZIO DOMANDERÀ QUALCOSA SUL FATTO CHE “LA REPUBBLICA” FU SALVATA DAL TANDEM ANDREOTTI-BISIGNANI DALLE GRINFIE DEL DUPLEX CRAXI-BERLUSCONI COME RIVELATO DA CARLO DE BENEDETTI? AH, SAPERLO… 3- DITE A LA7 CHE L’ERA ''GOMORRA'' È FINITA: DOPO IL FLOP CON MENTANA, SAVIANO FA CILECCA CON BIRIGNAO BIGNARDI: IN PRIMA SERATA APPENA UN MILIONE DI SPETTATORI (4,48%) CON IL CONTORNO DEL BUONISSIMO JOVANOTTI E DEI CATTIVISSIMI “SOLITI IDIOTI”
1- GOVERNO: QUASI TRE MILIONI PER MARIO MONTI SU LA7
(ANSA) - In access prime time 'Otto e Mezzo' di Lilli Gruber con ospite il Presidente del Consiglio Mario Monti ha fatto registrare il record di ascolto del 2012 raggiungendo il 9,61% di share con oltre 2,8 milioni di telespettatori (2.815.788). Bene anche la diretta web della puntata che e' stata seguita da quasi 2mila browser unici su La7.it.
2- RAI3: 'IN 1/2 H' OSPITA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MARIO MONTI =
- (Adnkronos) - E' il presidente del Consiglio Mario Monti l'ospite di 'In 1/2 h' nella puntata di domanio. Per l'occasione il programma condotto da Lucia Annunziata, in diretta alle 14,30 su Rai3, si prolunga oltre i trenta minuti, e diventa uno speciale di un'ora. Al centro dell'intervista i temi caldi di queste settimane, a partire dalle liberalizzazioni.
3- TREMONTI, MAURO E TAYLOR A "CHE TEMPO CHE FA"
(Italpress) - Tremonti, Ezio Mauro e James Taylor saranno gli ospiti di Fabio Fazio nella puntata di "Che tempo che fa" in onda domenica 22 gennaio alle 20.10 su Rai3. Giulio Tremonti, economista, docente di Scienza delle Finanze, visiting professor a Oxford, a Cambridge e all'Humboldt Universitat, presidente della Sezione italiana dell'Aspen Institute e Chairman del Gruppo dei Dieci, il 24 gennaio arriva in libreria con un saggio dal titolo inquietante, "Uscita di sicurezza".
Ezio Mauro, giornalista, da quindici anni e' il direttore de La Repubblica, succedendo, nel 1996, ad Eugenio Scalfari. James Taylor, cantautore americano, chitarrista dall'inconfondibile stile finger picking, in 45 anni di carriera ha vinto cinque Grammy Awards oltre ad una quarantina tra dischi d'oro e di platino; impegnato, nel marzo prossimo, in una tournèe in tredici tappe attraverso l'Italia.
Le analisi climatiche ed ambientali a cura di Luca Mercalli e l'esilarante appuntamento cult con Luciana Littizzetto che cerca e commenta a modo suo i fatti della settimana completano questa puntata del talk-show condotto da Fabio Fazio.
4- BARBARICO FLOP: 4,48%.
Da Tvblog.it - Il Talk show Le invasioni barbariche condotto da Daria Bignardi con ospiti Roberto Saviano, Jovanotti e I Soliti Idioti, ha registrato 1.023.000 telespettatori, share 4,48%.
5- DARIA DEI BORGHESE
Riccardo Bocca per espresso.it
C'è un segreto, naturalmente di Pulcinella, che segna e condiziona i contenuti delle "Invasioni Barbariche". C'è un sottofondo visivo che rende i discorsi e gli ospiti di Daria (ex Birignao) Bignardi più che mai seducenti e commerciali, figli o figliastri di un tempo che non è fatto di pazienza e profondità , ma di suggestioni che meno impegnano e più coinvolgono.
Questo elemento catalizzante, alle "Invasioni", è costituito da una scenografia che tutto esalta e include. Una scatola comunicativa che, mentre gli ospiti e le parole scorrono, impone con la sua vanitosa presenza, fatta di velieri abbozzati e tavolone ultradesign, un piglio dolce ed elegante assieme, ideale per costituire una serenità condivisa.
Difficile, dentro a questa cornice -e dio sa quant'è importante la cornice, anche per il migliore dei quadri-risultare sgradevoli, e tantomeno eccedere con le parole. Per una magia sovrana, a modo suo tripudio della fascinazione televisiva, dentro al regno di Daria Bignardi tutto diventa carino, nell'accezione canagliesca che il divino Crozza ha appiccicato alla razza montezemola.
Avviluppati dai vapori borghesi, attovagliati in un ambiente fatto di toni mediani, e di un moderno senso del tempo catodico -non più corsa ansiogena contro i minuti a disposizione, ma salotto olivettiano dove alla pertinenza delle domande corrisponde la consistenza delle risposte-, è stato suggestivo assistere al faccia a faccia tra Saviano e Jovanotti, altrove leader di carisma e slogan, eppure entrambi carichi di pudicizia e emozioni, nel ragionare di attualità politica.
Questa, non c'è dubbio, è la maturità raggiunta da madame Bignardi. Abbandonati i cinguettii da parvenu mediatica, placato il narcisismo delle nozze sofriane, ha messo a fuoco la sua identità ultralight, facendo un passo non certo indietro ma comunque a lato, nella conduzione, ed esaltando con il più minimo degli stili le qualità degli ospiti.
Sintomatico, in questo senso, è stato l'infinito intervento del gomorrato Saviano, che messo comodo nel salotto buono ha raccontato al meglio la lontana America, la sua scorta continua, l'ossessione per l'isolamento e per il mondo del crimine, che lo possiede marinettianamente e lo condanna al pericolo.
Inutile sperare in domande rivelatrici, in interviste urticanti che sconcertino per verità : questo tempo è finito, in televisione, o forse mai decollato. Dobbiamo accontentarci, invece, di assistere sullo schermo alla rarefatta sintesi di noi stessi, del nostro essere urbano -oltre che forzatamente montiano- contro i (mal)tempi barbari, e inseguire in questo spazio civile brandelli d'interesse e moderato svago.
Cos'altro sono le ziesche chiacchiere di lady Daria con gli inoffensivi Soliti idioti, o le maniere sempre a posto del buonissimo Cherubini? Semplicemente le nostre mani in alto, il bisogno di una rassicurazione che a casa Bignardi è un marchio, una garanzia di rassegnato successo.









