ammirati rai teche

LA RINASCITA DELLE TECHE RAI, MEMORIA DEL NOSTRO PAESE – IL SUCCESSO DI 'TECHETECHETÈ', NUOVI RESTAURI E DIGITALIZZAZIONI, PARLA MARIA PIA AMMIRATI, DIRETTRICE DI 'RAI TECHE': "STIAMO VIVENDO UNA FASE DI RINASCIMENTO. L’ARCHIVIO NON HA PIU’ SOLO LA VECCHIA FUNZIONE DI CONSERVAZIONE MA DI RIUSO DEL MATERIALE DI REPERTORIO" - IL FILM DI CRISTINA COMENCINI E QUELLO SUL RAPIMENTO MORO BASATI SU VECCHI DOCUMENTARI - VIDEO

http://www.teche.rai.it/2013/07/cinzia-leone-e-serena-dandini-in-la-tv-delle-ragazze-1989/

 

 

Renato Franco per il Corriere della Sera

rai teche

 

Un grande racconto sull' evoluzione dell' Italia attraverso eventi, personaggi, cambiamenti culturali e di costume che hanno segnato il nostro Paese, attraverso programmi di intrattenimento entrati nella sostanza dell' immaginario collettivo. Da un secolo (le prime trasmissioni radiofoniche risalgono al 1924) la Rai rappresenta un pezzo importante della nostra memoria, che in tempi smemorati non guasta: documenti, immagini e suoni che ci raccontano quello che siamo stati, fonte condivisa di identità.

 

«Dire che la Rai è un patrimonio comune non è uno slogan - spiega la direttrice di Rai Teche Maria Pia Ammirati -. Stiamo vivendo una fase di rinascimento degli archivi, l' espansione viaggia su un doppio binario: da una parte l' audiovisivo è diventato fonte storica primaria utile agli studiosi, dall' altro gli archivi spingono al riuso di materiali che alimentano i programmi che vanno in onda. L' archivio dunque non ha più solo la vecchia funzione di conservazione, ma anche quella più dinamica di riuso del materiale di repertorio». Un aiuto per la didattica degli storici, ma anche a chi costruisce palinsesti per 13 canali, basta pensare al successo di un programma di «ritagli» come Techetechetè.

ammirati

 

Se la vocazione principale di Rai Teche è quella della preservazione, fruizione ed evoluzione dell' archivio, questa passa in primo luogo dalla attività di digitalizzazione, che da Torino si innerva negli altri poli di produzione. Trasferire in un file digitale milioni di ore di messa in onda è problema non indifferente, perché dal 3 gennaio 1954 (primo giorno di trasmissioni televisive regolari) ad oggi i supporti video sono passati attraverso oltre 20 standard diversi seguendo il cammino dell' evoluzione della tecnologia.

 

La digitalizzazione però non è che l' atto finale di una filiera che ha la sua prima stazione nel restauro, fondamentale per rendere nuovamente integre immagini che altrimenti andrebbero perse.

 

rai teche canzonissima

E La lunga strada del ritorno - dove Blasetti diede voce a 150 reduci della Seconda Guerra Mondiale - è la rappresentazione plastica di come da una pellicola rovinata si possa ricostruire una pellicola premiata ai Focal International Awards.

 

Un lavoro di recupero incessante che si affianca a quello di ricerca di programmi perduti per sanare i più eclatanti «buchi» d' archivio.

 

Fra i grandi ritrovamenti in atto ci sono quelli della serata finale del Festival di Sanremo 1968 e 1967 («con un' atmosfera molto malinconica per il suicidio di Tenco»); il recupero della prima stagione di Blitz e delle due stagioni complete della Tv della Ragazze.

 

«In vista del trentennale e del ritorno in tv di Serena Dandini questo recupero assume ancora più importanza».Parallelo è anche lo sviluppo di nuovi progetti volti al riutilizzo e alla valorizzazione del patrimonio archivistico: «Il patrimonio audiovisivo è infatti materia produttiva con molte storie da raccontare, non solo replica, effetto nostalgia o curiosità, non memoria inerte ma elemento generatore che, ri-elaborato, diventa racconto nuovo».

la tv delle ragazze rai teche

 

Così ecco la produzione di film documentari in collaborazione con Rai Cinema costruiti attingendo esclusivamente alla ricchezza del contenuto d' archivio: «È un percorso che Rai Teche ha iniziato tre anni fa - spiega ancora Ammirati -. L' idea è quella di utilizzare l' archivio per realizzare grandi film, ricostruendo in modo narrativo un grande tema. Il bianco e nero rivitalizzato da un montaggio avvincente restituisce la fotografia di un tempo passato senza annoiare. Lo abbiamo sperimentato con I bambini nel tempo di Roberto Faenza e Filippo Macelloni, un viaggio attraverso l' immagine dell' infanzia a partire dagli anni 50.

techetechete

 

I progetti del 2018 sono un titolo sulla camorra affidato a Francesco Patierno; una storia del rapimento di Aldo Moro, per la regia di Luca Rea; un racconto inedito e originale su Federico Fellini di Eugenio Cappuccio; un grande affresco di Cristina Comencini sul mondo femminile e la sua evoluzione dagli anni 50 ad oggi». Guardare al passato per capire il presente. In tempo di slogan, non è uno slogan.

MARIA PIA AMMIRATImaria pia ammiratimaria-pia-ammirati_con il suo romanzoMaria Pia AmmiratiRai Techecristina comencinitechetechete

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?