roberto capucci

UCCI, UCCI SENTO PROFUMO DI ROBERTO CAPUCCI - C’È CHI SI VESTE DI STRACCI E NON SI LAVA, CHI HA I PANTALONI BUCATI ED È PIENO DI TATUAGGI. IN ITALIA C’È TROPPA VOLGARITÀ’, BISOGNA ISOLARSI, STARE CON POCHE PERSONE BELLE, BUONE, INTELLIGENTI" – A 87 ANNI APRE A FIRENZE LA MOSTRA A PALAZZO PITTI CON I SUOI DISEGNI DI COSTUMI MASCHILI PER IL TEATRO

Eva Desiderio per www.quotidiano.net

 

capucci

"Siamo circondati di volgarità. In Italia c’è volgarità anche nella politica, e pensare che dovrebbero dare l’esempio! E allora io dico che bisogna isolarsi, stare con poche persone belle, buone, intelligenti". Roberto Capucci il 2 dicembre scorso ha compiuto 87 anni: sommo Couturier, maestro della moda italiana fin dal debutto a Firenze in Sala Bianca nel 1951 scoperto da Giovan Battista Giorgini quando aveva solo 21 anni, e poi per tutta una carriera splendida costellata da inimitabili e indimenticabili abiti-scultura per le donne più importanti del mondo, non ha mezzi termini nel definire il mondo che ci circonda.

 

Perfetto il suo abito per Rita Levi Montalcini che riceveva il Nobel nel 1986, straordinari i costumi per “Teorema” di Piepaolo Pasolini nel 1968 con Silvana Mangano e Terence Stamp, eccelsi i guardaroba di tante regine, principesse, donne della nobiltà internazionale.

 

E allora per rifugio Roberto Capucci sceglie oltre alle ottime e selezionate frequentazioni, ai concerti, alle opere, alle visite nei musei del mondo specie quelli in Oriente, di rifugiarsi nei disegni di costumi maschili per il teatro che fin dagli anni Novanta, senza che nemmeno lui stesso sapesse perché, senza che nessuno glieli abbia mai chiesti per uno spettacolo, sono usciti dalla sua mano creativa, come una messinscena onirica. 

capucci

 

Un Capucci inedito, sorprendente, a tratti spiazzante, che si presenta al mondo di nuovo a Firenze nell’Andito degli Angioini di Palazzo Pitti dal 9 gennaio al 14 febbraio con la mostra, voluta dal Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e curata dallo stesso artista dell’Alta Moda, che si intitola “Capucci Dionisiaco”. Settantadue disegni su carta a pastelli colorati, grandi 70 x 50 e scelti tra un totale di 350, che parlano di uomini misteriosi e ambigui, tra elmi e carapaci, nastri e piume imprevedibili, figure in continua metamorfosi, quasi un corteo camaleontico come lo definisce Caterina Napoleone, storica dell’arte e amica del Maestro che ha seguito fin dall’inizio la genesi di questa esposizione destinata a far molto parlare. Fondamentale il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e del suo presidente Umberto Tombari, il supporto della Fondazione Eduardo De Filippo con Carolina Rosi.

 

Signor Capucci, lei le guarda le sfilate?

"No, assolutamente no. Io mi sono ritirato dal pret-à-porter tanti anni fa. E non sono pentito".

capucci

Con questi disegni per “Capucci Dionisiaco” esposti a Palazzo Pitti lei si cimenta per la prima volta con l’estetica al maschile?

"Sono felice che mi abbiano paragonato a Dioniso (scherza, ndr), la cosa mi diverte. Non volevo fare concorrenza alle sfilate maschili, per carità, volevo solo mostrare il mio ideale d’uomo. Che in questo caso vive sul palcoscenico immaginario della mia fantasia. L’ultimo disegno l’ho finito ieri, chi li ha visti è rimasto incantato. E sono grato a Eike Schmidt di aver ideato questa mostra che per me chiude il mio ciclo fiorentino, iniziato con quella lontana sfilata in Sala Bianca e in questa Firenze che mi ha scoperto e consacrato".

 

Lei spesso dice che deve tutto a Firenze...

"È vero. Firenze mi ha creato e mi ha cullato. Non a caso la Fondazione Capucci ha sede qui. Ricordo ancora le lacrime che versai quella sera quando Emilio Schubert disse che quel “ragazzino” non doveva sfilare. Ero disperato ma Bista Giorgini mi disse: Capucci guardi, nella vita si rimedia tutto! E allora mi intervistò Oriana Fallaci e si accesero i riflettori sul mio lavoro. Adoro Firenze ma vivo a Roma e qui ho il mio atelier d’alta moda davanti alla Colonna Traiana da dove ogni anni creo 40 abiti preziosi, molti da sposa che impegnano le mie mani d’oro anche per tre mesi l’uno. Roma è troppo cialtrona, Milano troppo modaiola, meglio Firenze".

capucci

I suoi disegni raccontano di uomini immaginari e immaginati. Eroi che sembrano arrivare da un altro pianeta o dai sogni. Come giudica quelli che incontra per strada?

"C’è chi si veste di stracci e non si lava, chi ha i pantaloni bucati ed è pieno di tatuaggi, ecco io non amo chi mortifica il proprio fisico. Poi c’è chi imita questi ribelli, e sono i più ridicoli perché sperano di sembrar più giovani. I giovani sono il futuro, sono una rarità, amiamoli. Io non amo certe passerelle violente, aborrisco chi scimmiotta la violenza. E invece è tanto bello creare con il sorriso! Ispirarsi ad un giardino".

capuccimarisela federici roberto capucciroberto capuccipierpaolo piccioli roberto capucci (3)CAPUCCIROBERTO CAPUCCIROBERTO CAPUCCI 4ROBERTO CAPUCCI VESTITIroberto capucci (3)roberto capucci

 

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…