dago oxford

DAGO GOES TO OXFORD - ROBERTO D'AGOSTINO IN CATTEDRA AD OXFORD: “PARLERÒ DI COME INTERNET ABBIA CAMBIATO IL NOSTRO MODO DI VIVERE. QUELLO CHE VERAMENTE CONTA È LA REALIZZAZIONE DI UNA REALTÀ PARALLELA CHE LIMI IN PARTE LE INSODDISFAZIONI PERCHÉ TI MIGLIORA L’ASPETTO GRAZIE AI FILTRI E TI AIUTA A VIVERE. ANCHE I GRECI S’INVENTARONO L’OLIMPO PER AVERE UN MONDO PARALLELO...”

Dago ph Porcarelli

Marco Castoro per https://www.leggo.it

 

Roberto D’Agostino sale in cattedra. E lo fa niente meno che a Oxford. Del resto è uno dei più grandi esperti della comunicazione e della rete, come sanno bene gli abbonati Sky che seguono il suo programma (Dago in the Sky), diventato cult. Così come Dago è diventato un guru della Rete. Venerdì parlerà agli studenti della University Italia Society, il prestigioso ateneo inglese, che ha ospitato anche Beppe Grillo.

 

Che cosa dirà D’Agostino agli studenti?

Dago ph Porcarelli

«L’invito mi ha colto di sorpresa essendo molto lontano dalla mia immaginazione – spiega l’inventore di Dagospia – tuttavia mi sento davvero orgoglioso di partecipare a questo evento. Che cosa dirò? Parlerò di come Internet abbia cambiato il nostro modo di vivere. Degli effetti e dei difetti della rivoluzione digitale. Se si considera che su 7 miliardi e mezzo di abitanti sulla Terra oltre 4 miliardi sono connessi ciò fa della Rete un impero. Solo su Facebook ci sono 2 miliardi e 400 mila utenti che postano».

 

Dago ph Porcarelli

Ma se la Rete e i social sono la nuova medicina ci saranno pure delle controindicazioni. O no?

«Un nuovo strumento è sempre bilama. Con il fucile si va a caccia ma si può commettere un delitto. Col coltello tagli la carne ma anche l’aorta. Nel Novecento c’erano le guerre e i nemici, oggi c’è connessione uguale comunicazione. È la pace che ti fa fare i soldi. Quello che veramente conta è la realizzazione di una realtà parallela che limi in parte le insoddisfazioni perché ti migliora l’aspetto grazie ai filtri e ti aiuta a vivere. Anche i Greci s’inventarono l’Olimpo per avere un mondo parallelo».

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