SANREMO, SIPARIO - LA “STECCA” DELLA NANNINI: “HO FATTO UN TROIAIO” - IL FESTIVAL PIU’ BACUCCO, RECORD SU TWITTER - ROBERTO CENCI: “IL VOLO? IO LI HO SCOPERTI MA NON LI SENTO MAI RINGRAZIARE”

rocio moralez e carlo contirocio moralez e carlo conti

1. IL RECORD SU TWITTER

Da il “Corriere della Sera”

 

I numeri record ci sono stati anche su Twitter. Durante la finale del Festival ci sono state 429 mila interazioni, con una media di 1.099 tweet al minuto scritti da 67mila utenti diversi. Le conversazioni sono cresciute del 131% e il numero di utenti del 76% rispetto allo scorso anno. Ogni utente ha scritto in media 6,4 tweet. Anche su Facebook i fan sono aumentati di 2,9 punti, arrivando a 218 mila.

 

2. CONTI: SE HO OFFESO CONCHITA WURST CHIEDO SCUSA

Da il “Corriere della Sera”

 

concita wurst 6concita wurst 6

«Se ho fatto qualche errore, chiedo scusa. Mi è capitato di chiamare Nek Filippo, oppure Tom Conchita Wurst. Se ho sbagliato mi dispiace molto e mi scuso se qualcuno si è offeso di questo». Ha risposto così Carlo Conti, nella conferenza stampa finale del Festival, risponde alle polemiche sollevate da Vladimir Luxuria quando ha chiamato Conchita Wurst con il suo nome di battesimo, Tom. «Siccome l’avevo fatto anche in prova — ha aggiunto — pensavo di non aver fatto niente di male. Se ho offeso qualcuno, chiedo scusa».

 

3. CENCI: LI HO SCOPERTI E MESSI ASSIEME, PECCATO NON LI SENTA MAI RINGRAZIARE

Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”

 

roberto cenciroberto cenci

Nei ringraziamenti non compaiono spesso, ma se non ci fossero stati loro, difficilmente Il Volo avrebbe vinto Sanremo. Anzi, difficilmente sarebbe proprio esistito il trio. Perché da una parte è stato il regista Roberto Cenci non solo a sceglierli uno per uno, ancora bambini, per il talent (da lui ideato) «Ti lascio una canzone» , ma anche a capire che, non da soli, ma in tre potevano diventare un fenomeno. Dall’altra Tony Renis, dopo averli visti su Rai1, li ha portati negli Stati Uniti, procurando loro un contratto con il potente discografico Jimmy Iovine.

 

Dopo il successo però, i cantanti si sono sganciati anche da Renis e oggi la riconoscenza verso queste due figure non sembra essere il primo cruccio dei tre ex tenorini (sono cresciuti). Ieri Cenci lo ha fatto notare su Facebook: «Sono contento che i “miei ragazzi” abbiano vinto! (Con una canzone, tra l’altro, curiosamente scritta nel 2003, ndr .) Mi permetto di dire i “miei” perché se nel 2009 non li avessi scelti uno per uno e se poi non li avessi uniti, tutto questo non sarebbe successo!

sanremo 2015 conti    il volo 2becaa21sanremo 2015 conti il volo 2becaa21

 

Auguro loro tutto il bene anche se di rado ho sentito un ringraziamento nei miei confronti». Renis, su Rockol , si è unito agli auguri, ricordando però che «se non ci fosse stato lo zio Tony... Hanno avuto la possibilità di avere successo sul mercato americano, cosa che solo uno dopo Pavarotti ha potuto fare: Andrea Bocelli». 

 

4. GIANNA NANNINI E LE STECCHE DELL’ARISTON: VIVA CHI SBAGLIA

R.Fra. per il “Corriere della Sera”

 

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«Ho fatto un po’ un troiaio, d’altronde il fuoritempo è la mia specialità da sempre. W il rock a Sanremo e chi sbaglia». Schietta e diretta la rockettara 58 enne Gianna Nannini, ospite sabato al Festival e protagonista di un’esibizione con un paio di sbavature impreviste e dunque clamorose. Ma è lei stessa la prima ad ammetterlo. E così la cantante ha preso dita e tastiera e ha messo per iscritto sul suo profilo Facebook il suo mea culpa in stile più toscano che latino, con quel termine che fa rima con ginepraio.

gianna nannini all'ariston gianna nannini all'ariston

 

La sua performance si era aperta con una cover de «L’immensità», il classico di Don Backy cantato a Sanremo con Johnny Dorelli, uno dei brani del suo nuovo disco che rilegge i successi della musica italiana. Ma è stato su «Sei nell’anima», uno dei suoi pezzi più forti, uno dei brani che avrà cantato di più in vita sua, che è andata fuori tempo un paio di volte. Ariston comunque plaudente, critiche sul web. Un ginepraio.

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