SANTORIZZIAMOCI! - MICHELONE DEBUTTA SU LA7 CON FINI, RENZI E DELLA VALLE: “QUESTO POTREBBE ESSERE IL MIO ULTIMO ANNO DA CONDUTTORE” - “GRILLO E RENZI HANNO CREATO UNO SHOCK NEL SISTEMA” - “TARANTOLA MI COMMUOVE QUANDO DICE CHE VUOLE UNA RAI BELLA E PULITA. MA LUTTAZZI E CELENTANO LI VUOLE?” - “COLOMBO E TOBAGI? MI SONO CADUTE LE BRACCIA” - TORNA LA COSTAMAGNA DOPO IL FLOP RAI - “MI DIVERTIREI SE VIALE MAZZINI METTESSE MINOLI CONTRO DI ME”…

1 - TV: SANTORO, PENSO SIA ULTIMO ANNO DA CONDUTTORE
(ANSA) - ''Penso che questo sia il mio ultimo anno alla conduzione di un programma di questo tipo. Vorrei dedicarmi a progetti piu' complicati, ma servirebbe qualcuno che me ne desse la possibilita'''. Lo ha detto Michele Santoro nel corso della presentazione di 'Servizio Pubblico', in onda da giovedi' su La7.

2 - SANTORO: GRILLO E RENZI HANNO GENERATO UNO SHOCK NEL SISTEMA
(AGI) - "Se non ci fossero Renzi e Grillo, l'Italia sarebbe ancora preda della stagnazione. I due hanno aperto una discussione enorme da cui si puo' uscire con soluzioni. Renzi e Grillo hanno agitato le acque, hanno generato uno shock nel sistema".

Santoro ha anche detto: "Faccio fatica ad accettare il termine rottamazione, non credo che una nuova classe dirigente sia semplicemente sostituire i giovani ai vecchi. In realta' una volta c'erano i collegi elettorali e ognuno di noi poteva scegliere autonomamente a chi dare il proprio consenso. Invece - ha spiegato il giornalista - l'elettorato in questo Paese e' stato sempre umiliato e calpestato. Nella polemica su D'Alema-Renzi e' insopportabile, da parte di D'Alema, che lui dimentichi che la sua elezione derivi o no da un collegio elettorale". Secondo Santoro, "si sono costituiti i partiti personali ed e' li' che si e' consolidata la casta dei professionisti della politica che ha generato rigetto nella popolazione".

3 - SANTORO, TARANTOLA MI COMMUOVE, MA LUTTAZZI LO VUOLE? QUANDO HO SENTITO NOMI COLOMBO E TOBAGI MI SONO CADUTE BRACCIA
(ANSA) - ''Quando sento parlare il presidente Rai mi commuovo. Tarantola vuole una Rai bella e onesta. Voi come lo verreste il marito? Tutti lo vorrebbero bello e onesto. Ma il punto e' un altro: Luttazzi lo vuole o no? Celentano lo vuole o no?''.

''La tv deve essere educata o deve far discutere? - ha proseguito il conduttore - Perche' se non deve far discutere a cosa serve spendere soldi? O c'e' qualcuno che si spaventa se la tv da discutere? Se c'e' qualcuno che si spaventa lo voglio vedere in faccia, non deve nascondersi dietro i tecnici, solo perche' si devono mettere a posto i conti''.

''Il tema oggi in Rai - ha proseguito - e' capire chi comanda. Se indagassimo un po' ne scopriremmo delle belle. Capiremmo che i partiti contano ancora e non si muove solo chi faceva le cene con Berlusconi''. Santoro ha anche parlato della sua candidatura a direttore generale della Rai in tandem con Carlo Freccero. ''Quando ho saputo - ha detto - che i movimenti avevano scelto di candidare per il cda Colombo e Tobagi, che sono persone degnissime, mi sono cadute le braccia. Da li' sono stato zitto''. ''Il problema - ha aggiunto - e' che per guidare la Rai occorre coniugare onesta' e competenza, ma i partiti non vogliono chi ha queste qualita'''.

4 - RUFFINI, GARANTITA MASSIMA LIBERTA' A SANTORO SPERO SIA INIZIO DI UNA LUNGA COLLABORAZIONE
(ANSA) - ''A Santoro viene data dall'editore la garanzia della massima liberta', e spero che questo sia l'inizio di una lunga collaborazione tra La7 e Santoro come produzione di informazione libera''. Lo ha detto il direttore di La7, Paolo Ruffini, nel corso della presentazione di 'Servizio Pubblico'. ''Sono orgoglioso - ha proseguito - di questa operazione per due motivi: il primo e' perche' si conclude un percorso che con modalita' diverse poteva realizzarsi anche l'anno scorso, il secondo e' perche' La7 puo' contare su una offerta informativa ampia. Altre emittenti hanno inseguito un tipo di programmazione che parte ad agosto e finisce con la successiva estate, garantendo continuita' come deve essere da parte di chi fa informazione''.

5 - SANTORO: DA GIOVEDI' SU LA7, APRE CON RENZI, FINI E DELLA VALLE
(AGI) - Parte subito con l'attualita' politica Michele Santoro nella sua nuova stagione televisiva, da quest'autunno su La7: giovedi' sera ospiti in studio a 'Servizio pubblico' saranno Matteo Renzi, Gianfranco Fini e Diego Della Valle. Titolo della puntata, che Santoro in conferenza stampa ha definito come provvisorio, sara' "Ladri di Stato". Un titolo, ha spiegato il giornalista, "volutamente ambiguo, perche' non si riferisce solo alle ruberie ma anche all'aver sottratto in tutti questi anni ai cittadini la fiducia nelle istituzioni. Quindi, ladri della fiducia e della speranza".

Il programma di Santoro andra' avanti in questa prima tranche fino alla vigilia di Natale, quindi a gennaio su La7 ripartira' 'Piazza pulita' di Corrado Formigli fino a meta' marzo, quando poi ripartira' nuovamente 'Servizio pubblico' e cosi' via l'alternanza, o staffetta, fino all'estate, per un totale di 54 prime serate di approfondimento informativo assicurate da La7 il giovedi'. La particolarita' di questa nuova avventura di Santoro su La7 e' rappresentata dal fatto che si tratta di una collaborazione tra il gruppo di lavoro del conduttore e la rete di Telecom Italia Media, come ha spiegato anche Paolo Ruffini, direttore della rete.

Santoro ha definito La7 "una carta spendibile per costruire il futuro", aggiungendo comunque che "il paradosso e' che siamo alla vigilia del futuro e pero', quasi come una maledizione, siamo anche zavorrati al passato. Pero' il cambiamento prima o poi esplodera' ed e' importante la scommessa giocata sul futuro".

6 - TV: SANTORO APPRODA SU LA7 ALLA RICERCA DEL LEADER CHE NON C'E'
(Adnkronos) - Al suo fianco i suoi piu' stretti collaboratori di sempre, a partire da Sandro Ruotolo per proseguire con gli altri autori delle inchieste che hanno gia' pronti una serie di 'pezzi forti' da Milano a Reggio Calabria ("ma la scaletta delle puntate la fara' come sempre la realta' delle prossime settimane", dice Santoro).

Nel programma, prodotto dallo stesso Santoro (che avra' dunque piena liberta' ma avra' anche completa responsabilita' di cio' che andra' in onda) tornano anche due colonne del programma come Vauro e Marco Travaglio e potrebbe esserci anche il ritorno di Luisella Costamagna "con delle incursioni nella politica", annuncia Santoro, lasciando intendere che la cosa pero' va ancora definita nei dettagli.

A Giulia Innocenzi il compito di occuparsi del 'Partito Liquido', quello che attraverso la rete cerchera' di selezionare un leader che nell'ultima puntata verra' messo a confronto di gradimento con Mario Monti. "Un modo -spiega Santoro- per proseguire quel percorso verso la creazione di un circuito corto tra politica e aspirazioni della gente, che internet ha reso ormai possibile, cancellando quella che un tempo veniva definita la maggioranza silenziosa".

Santoro non si sottrae nell'affollata conferenza stampa nella sede romana della stampa estera alle domande su tutte le indiscrezioni che hanno preceduto il suo passaggio a La7. La concorrenza con Corrado Formigli? "Stella (l'ad di Ti Media seduto in prima fila, ndr.) non puo' parlare ma io posso dirvi che il primo a garantirgli che Corrado era in grado di reggere quella collocazione e' stato il sottoscritto. Vorrei fosse chiaro che quando vedo in onda Formigli e Iacona io mi riempio di orgoglio".

Poi una battuta su una nuova trattativa con la Rai che sarebbe in corso: "Allora -spiega Santoro- alla Rai abbiamo proposto un nostro filmato. Ma non abbiamo avuto risposta. Tutto qui. Per il resto, tutti credono che noi non vediamo l'ora di tornare in Rai . Francamente io non vedo l'ora che la Rai sia aperta a tutti: da Celentano a Guzzanti, a Luttazzi a Santoro".

Di qui un po' d'ironia sul nuovo vertice di Viale Mazzini: 'Certo, quando sento parlare la Tarantola di cosa si aspetta dall'azienda come di quello che ci si aspetta da un buon marito: che sia bello, alto, intelligente e vada a letto dopo Carosello, qualche dubbio mi viene... Perche' la cultura e' anche disordine. Deve anche far discutere", sottolinea il conduttore di 'Servizio Pubblico'.

Ma c'e' una mossa che la nuova Rai potrebbe fare che Santoro troverebbe stimolante: "Puo' darsi che la nuova Rai scopra che il giovedi' c'e' un buco terribile e metta in campo Minoli. E allora ci divertiamo. Sono due scuole di'informazione quella mia e quella di Mixer. E io alla mia eta' ho bisogno di motivazioni. Tanto che quest'anno potrebbe anche essere l'ultimo che mi vedrete davanti alle telecamere. Potrei dedicarmi ad altro", dice tra il serio e il faceto.

 

MICHELE SANTORO MICHELE SANTORO Santoro e Giulia InnocenziGiulia InnocenziMichele Santoro, Sandro Ruotolo e Carlo Freccerosandro-ruotololuisella costamagna lato b Luisella Costamagna Luca telese USTICA VINCENZO GALLO DETTO VINCINO VAURO SENISE Anna Maria Tarantola DANIELE LUTTAZZI PAOLO RUFFINI Giovanni Minoli Giovanni Stella

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...