SAVIANO IN CROCE! - LE INCREDIBILI MOTIVAZIONI DELLA RICHIESTA MILIONARIA PER DANNO ALLA RAI, AL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO E ALLA NIPOTE DEL FILOSOFO BENEDETTO CROCE: “HANNO REALIZZATO UN’AMPIA E ARTICOLATA ARCHITETTURA DIFFAMATORIA DI SAVIANO, CHE HA “COMPROMESSO L’ATTIVITÀ PROFESSIONALE”, HA FATTO “DIMINUIRE LE VENDITE DEI LIBRI” E HA PROVOCATO ANCHE UNA RIDUZIONE “DELLE PARTECIPAZIONI TELEVISIVE” – NEL SILENZIO TOMBALE DI TUTTI GLI ABITUALI DIFENSORI DELLA LIBERTA’ DI STAMPA, ARRIVA ALMENO LA RICHIESTA DELLA FNSI: RITIRA ‘STA QUERELA!

1- FNSI, SAVIANO RITIRI QUERELA VERSO CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(ANSA) -
'Suscita stupore e amarezza la notizia di una causa civile con richiesta di risarcimenti milionari avviata da Roberto Saviano nei confronti del Corriere del Mezzogiorno'. Lo scrive la Fnsi in una nota.
'La dialettica editoriale, la differenza di opinioni, anche quando puo' apparire a taluno dei protagonisti ingiusta o scorretta, va sempre in primo luogo definita nei media sul terreno del confronto e, di conseguenza, nel rapporto con l'opinione pubblica - prosegue il sindacato -.

Ma una vicenda come questa, incardinata su critiche per giudizi e valutazioni espresse a proposito del grande filosofo Croce e su alcune sue eventuali scelte di comportamento, puo' e deve essere risolta lasciando fuori i tribunali. La Federazione della Stampa proprio in questi giorni ha rilanciato l'iniziativa pubblica per modificare radicalmente l'attuale legislazione sulla diffamazione e per scoraggiare richieste temerarie di risarcimento'.

'Con Roberto Saviano, con le sue battaglie contro il male affare, per la liberta' dell'informazione, per i diritti civili, la Fnsi si e' sempre trovata in grande sintonia - si legge ancora nella nota -. Nei principi dei fatti il Sindacato dei Giornalisti si e' sempre detto contrario alle cause temerarie con richiesta di risarcimenti esorbitanti. L'affetto e la stima per Saviano non possono cambiare questa posizione. Ovviamente e' legittimo che Roberto Saviano possa giudicare certe posizioni, anche del Corriere del Mezzogiorno, ingiuste, lesive o addirittura diffamanti.

Sulla vicenda specifica Saviano-Corriere del Mezzogiorno, in coerenza con questa linea e con quanto qui ribadito, la Fnsi invita percio' Saviano a ritirare la querela e offre la propria sede ed esperienza per chiarire e risolvere il contrasto nel rispetto delle libere opinioni e della dignita' di ciascuno'.

2- LE INCREDIBILI MOTIVAZIONI DELLA RICHIESTA MILIONARIA DI SAVIANO
Gianluca Abate per il Corriere del Mezzogiorno - http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/19-maggio-2012/saviano-ecco-atto-citazione--201247103687.shtml


Cos'hanno in comune la nipote di Benedetto Croce, un vicedirettore del Tg1 e i legali rappresentanti di Corriere del Mezzogiorno e Rai? «Hanno realizzato un'ampia e articolata architettura diffamatoria di Roberto Saviano, sia sul piano etico sia sul piano personale e professionale», una «campagna diffamatoria di vasta portata e reiterata attuazione» che ha «compromesso l'attività professionale», ha fatto «diminuire le vendite dei libri» e ha provocato anche una riduzione «delle partecipazioni televisive».

Questo, almeno, sostiene l'atto di citazione (firmato dagli avvocati Giovanna Astarita e Antonio Nobile) con il quale lo scrittore chiede di essere risarcito per le contestazioni mosse all'attendibilità di un suo racconto su Benedetto Croce dalla nipote del filosofo, Marta Herling. La lettera fu pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno, e diede vita a un dibattito che fu ripreso nei giorni successivi da diversi quotidiani e telegiornali (Corriere della Sera, Libero, Giornale, Riformista, Tg1, La7).

Saviano, in particolare, aveva raccontato, prima in tv e poi nel libro Vieni via con me, che al filosofo - rimasto prigioniero sotto le macerie nella sua casa di vacanza a Casamicciola durante il terremoto del 1883 - il padre aveva suggerito di offrire centomila lire (all'epoca una cifra astronomica) a chi l'avesse salvato. Una versione la cui veridicità fu contestata dalla nipote. E che nei giorni successivi portò Saviano a intervenire per indicare due fonti diverse: un articolo dello sceneggiatore Ugo Pirro del 13 aprile 1950 (pubblicato su Oggi) e un libro scritto da Carlo Del Balzo.

Entrambi, però, così come un articolo apparso sul Corriere del Mattino del 31 luglio 1883 («Si racconta che...»), seguivano una pista che avrebbe rimandato a fonti anonime. E, da qui, le critiche di Marta Herling, che nella lettera faceva notare come l'unico testimone oculare di quell'episodio - lo stesso Benedetto Croce - nel libro Memorie della mia vita (10 aprile 1902) non avesse fatto alcun riferimento a quell'episodio. Dunque perché credere a Pirro e Del Balzo e non al racconto dello stesso filosofo?

Quella che sembrava una polemica «storica», però, è diventata materia da tribunale civile, perché Saviano ha chiesto un maxi-risarcimento di 4 milioni e 700 mila euro a Marta Herling (presidente dell'Istituto italiano per gli studi storici), Giorgio Fiore (legale rappresentante della società che edita questo giornale), Gennaro Sangiuliano (vicedirettore del Tg1) e Rai (nella persona del suo legale rappresentante pro tempore).

A leggere l'atto di citazione, 29 pagine più 23 allegati, si scopre infatti che quella su Croce non è stata una disputa storiografica, ma «una campagna diffamatoria di vasta portata e reiterata attuazione», nella quale «i convenuti incorrono in dolose omissioni, compiono evidenti forzature e attribuiscono allo scrittore, altrettanto dolosamente, inesistenti errori».

E, soprattutto, lo fanno «ciascuno con propri comportamenti autonomi». Cioè c'è stata una «campagna diffamatoria», ma i diffamatori non s'erano neppure messi d'accordo e ognuno è andato per conto suo. Dubbi (a Saviano) sorgono soprattutto sulla tempistica della lettera di Marta Herling al Corriere, giunta «in maniera del tutto inaspettata, poiché la signora Herling nulla aveva avuto da eccepire all'indomani della trasmissione del monologo recitato dallo scrittore durante la fortunata trasmissione televisiva Vieni via con me. La puntata oggetto di interesse, quella del 29 novembre 2010, era stata seguita da circa dieci milioni di spettatori».

Insomma, dal «non poteva non sapere» al «non poteva non vedere» (la trasmissione). Sostenere poi che fosse falsa la ricostruzione secondo la quale nel 1883 il padre suggerì a Croce di «offrire» centomila lire per farsi soccorrere, è una cosa che «ha causato allo scrittore un nocumento di enormi dimensioni». E, per questo, merita di essere risarcito.

«La diminuzione patrimoniale dell'offeso si è verificata nel caso di specie con palese evidenza, essendo stato cagionato un danno a Saviano sia in termini di vendite dei suoi libri, sia in termini di diminuzione delle partecipazioni televisive».

Insomma, la polemica su Benedetto Croce, il contenuto, i titoli e i sottotitoli utilizzati «si sono ripercossi negativamente sull'immagine dello scrittore Roberto Saviano». Anzi, molto peggio: «Hanno compromesso l'attività professionale dello scrittore».

(Post scriptum. Gli avvocati citano, a sostegno della tesi di Roberto Saviano, una sentenza della quinta sezione penale della Corte di Cassazione del 9 marzo 2006 nella quale i giudici ricordano «l'obbligo di esaminare, controllare e verificare quanto oggetto della narrativa al fine di vincere ogni dubbio, non essendo sufficiente l'affidamento riposto in buona fede sulla fonte». Ecco, appunto: non è sufficiente affidarsi a Pirro e Del Balzo).

 

fazio saviano littizzettoCOPERTINA DEL MALE VAURO SU SAVIANO ROBERTO SAVIANO E FABIO FAZIO IN _QUELLO CHE NON HOSAVIANO medium Marta Herlinggarrone SAVIANO SERVILLO Sangiuliano-Petruni-GiorginoBenedetto Croce

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?