christian raimo andrea scanzi

SCANZI ALL’ATTACCO DI RAIMO: ‘A VOLTE STIMOLANTE, PIÙ SPESSO TRONFIO E PALLOSO, HIPSTER BUONO A RENDERE LA SINISTRA RIDICOLA, INDIGESTA E INVOTABILE. I M5S SONO NATI E PROLIFERANO GRAZIE AL FALLIMENTO TOTALE DI GENTE COME LUI, CHE PER AVER UN MINIMO DI RISCONTRO DEVONO ELEMOSINARE UNO STRAPUNTINO SU RETE4 DA BELPIETRO'' - E USA IL LIBRO ‘IL BUONUOMO MUSSOLINI’ PER DIRE CHE MONTANELLI ERA FASCISTA

 

Immigrati: Raimo contro Sallusti e Belpietro (1 PARTE)

 

 

1. ANDREA SCANZI CONTRO CHRISTIAN RAIMO

Il Fatto Quotidiano, rubrica Identikit, 5 settembre 2017. Extended Version pubblicata sulla pagina Facebook di Andrea Scanzi

 

Christian Raimo è membro di nicchia di quella “sinistra ideale” non si sa quanto esistente e – quel che è certo - non meno di nicchia. Scrittore, traduttore, insegnante. Nato a Roma 42 anni fa. A volte stimolante, più spesso tronfio e palloso. Ospite pochi giorni fa a Dalla vostra parte, ha esaltato per sette secondi gli internauti convinti che Minniti sia Mengele. A un certo punto ha mostrato un cartellone, sentendosi Bob Dylan o mal che vada Silvestri a Sanremo, esortando Belpietro a mandare in onda qualche altro servizio “sui negri cattivi”.

 

christian raimo christian raimo

Poi, ostentando l’accento romanesco, ha detto che si divertiva di più a cena e ha salutato anzitempo tutti (e "tutti", ciò nonostante, sono sopravvissuti). Lo sketch, preparatissimo, ha funzionato anche se Raimo non è mai granché sciolto in tivù. Si dilunga, balbetta, non sa dove guardare. Politicamente Raimo è un Casarini che non ce l’ha fatta, mediaticamente un Piero Ricca che non ce l’ha fatta, letterariamente un Lagioia che non ce l’ha fatta. Anche per questo, forse, appare sempre rancoroso. Non lo aiuta poi quell’espressione perenne da “io ho letto il Capitale e voi no”.

 

andrea scanziandrea scanzi

Ogni volta che apre bocca te lo immagini che riflette – risolvendoli – sui problemi del mondo, sorseggiando BioCola con altri professionisti qualsiasi dell’alternativismo effimero. Senz’altro, a fine Settanta, Raimo avrebbe fischiato il Gaber di Polli di allevamento, trattando già che c’era Pasolini come un “compagno che sbaglia” e gridando “reazionario” a Sordi. Non è un caso che, su Facebook, faccia a gara con Diego Fusaro su chi tra i due sia più marxista (povero Marx), per poi ricordare che Montanelli nel 1947 scrisse “Il buonuomo Mussolini” e per questo non possa essere eletto a maestro.

 

Quelli come Raimo sono sempre esistiti. Barba d’ordinanza, stempiati perché i capelli si son presto rotti i coglioni di sentir sempre parlare di proletariato. Si vestono pure allo stesso modo da cinquant’anni, eskimo (forse) a parte. Hipster iper-politicizzati, encomiabili nel rendere la sinistra ridicola, indigesta e invotabile. Massimalisti per moda, senza mai dubbi, tolleranti finché gli dai ragione e pronti a dirti che gli Stones non varranno mai un Lolli perché non abbastanza ideologici.

 

Dopo la puntata da Belpietro, presa a esempio da Civati neanche avesse appena visto il martirio di Matteotti o Gobetti, Raimo ha ricevuto attacchi belluini in Rete: ha tutta la nostra solidarietà. Viviamo tempi beceri e tremendi. Raimo è peraltro il primo a sapere che, se la “sinistra” e gli “intellettuali” devono dire “brutti!” in tivù a Belpietro e Sallusti per sentirsi vivi, sono ampiamente alla canna del gas.

 

 

CHRISTIAN RAIMOCHRISTIAN RAIMO

Trasudando quella comica e al contempo insopportabile autoconvinzione d’esser superiore agli altri, ha poi scritto: “Sta a noi di sinistra, semplicemente democratici, antifascisti, pensanti, fare argine a questo. Come scriveva in una delle ultime interviste prima di morire Roberto Bolaño, alla domanda su quali fossero le cose che lo annoiavano di più. “Il discorso vuoto della sinistra, il discorso vuoto della destra lo do per scontato”. Capito?

 

Lo decide Raimo chi sono i buoni e i cattivi. La sinistra (la sua) ha ragione e chi è di destra è un cretino. Lui – autoproclamatosi novello partigiano - salverà il mondo e chi non è di sinistra come lui, oltre a non capire nulla, è razzista e fascista. Beato lui: è sempre dalla parte del giusto e mai del torto, con buona pace di Brecht.

 

indro montanelli buonuomo mussoliniindro montanelli buonuomo mussolini

Felici per le sue certezze, vorremmo giusto chiedergli: se n'è reso conto, il post-morettiano Raimo, che i M5S sono nati e proliferano grazie al fallimento totale di gente come lui? Se n'è reso conto, il guevarista comodo Raimo, che lui e i suoi idoli hanno meno pubblico di Scaramacai e che per avere un minimo di riscontro devono elemosinare uno strapuntino a Rete4?

 

Se n'è reso conto, il fieramente anacronistico Raimo, che l'unica cosa riuscita alla sinistra italiana negli ultimi 30 anni è stato deludere, che non se ne può più dei Bertinottini snobettini e che lui sta al partigiano Johnny come Cicchitto a Jimi Hendrix? Per dirla con quel vecchio film di Paolo Virzì: “La verità è che non ce state più a capì un cazzo ma non da adesso, da mo’”. Quando te ne renderai conto, subcomandante Raimo, facci un fischio.

 

 

2. PER LA SINISTRA INTELLETTUALE MONTANELLI È TORNATO FASCISTA LO SCRITTORE CHRISTIAN RAIMO TIRA FUORI UN LIBRO DEL GIORNALISTA SU MUSSOLINI

Mario Bernardi Guardi per ‘Libero Quotidiano

 

christian raimochristian raimo

Evviva Christian Raimo! Ci mancava. Dopo Emanuele Fiano, Laura Boldrini, don Massimo Biancalani - il prete pistoiese pro-immigrati balzato agli onori delle cronache - e, last but non least, l' impossibile leader di Possibile , Giuseppe Civati, ecco che a render più calda l' estate, è arrivato Christian Raimo. Ci mancava. Ed è bene che i ranghi si infoltiscano con un altro intellettuale militante a presidio delle istituzioni democratiche contro la minaccia fascista. Perché è ormai convinzione diffusa nei salotti radical e nelle parrocchie altrettanto radical, che le camicie nere siano alle porte.

 

Beata l' Italia antifascista: ha bisogno di eroi e li partorisce quasi tutti i giorni. Ma che dice il nostro Christian, classe 1975, scrittore, giornalista ed esponente della sinistra buonista con tutti, tranne che con i fascisti? Prima di tutto si indigna - e tutti gli indignati lo applaudono - con la trasmissione Dalla vostra parte (diretta per Rete 4 da Maurizio Belpietro), che ce l' ha a morte con i poveri immigrati che occupano dove, come e quando gli pare, mentre simpatizza con i poliziotti che, tra fischi sinistri e sinistre invettive, osano disoccupare. Troppo buono - ancorché indignato - il cristianissimo Christian inalbera per i videoti un cartello dove c' è scritto: «Poliziotto fatti dare una carezza». Magari, con incorporata bombola del gas sulla testa. Ma è un dettaglio, no?

CHRISTIAN RAIMOCHRISTIAN RAIMO

 

Christian con i dettagli deve avere un fatto personale. Infatti, posta su Facebook la copertina di un pamphlet di Indro Montanelli, Il buonuomo Mussolini, per ricordare a tutti che si tratta di un' opera pubblicata nel 1947 e non negli anni '30. Bollettino per i naviganti disorientati: quel reazionario di Indro anche nel dopoguerra continuava - e avrebbe sempre continuato - a far professione di fede fascista. Attenti, ragazzi: i fascisti sono tra noi, i fascisti sono sempre stati tra noi e i più pericolosi sono quelli moderati, aureolati di prestigio per il loro brillio intellettuale.

 

montanelli fonda il giornalemontanelli fonda il giornale

Dettaglio numero uno: Montanelli smise di esser fascista già allo scoccare della guerra e lo disse chiaro e tondo al camerata Berto Ricci, fondatore dell' Universale, che, un po' per fede, un po' per tigna, andò volontario a morire in Africa. Dettaglio numero due: Montanelli, monarchico badogliano, dunque detestato antifascista, al tempo dell' occupazione tedesca fu imprigionato a San Vittore e se la vide brutta (ci sono in giro diverse biografie che raccontano il tutto, per l' appunto, nei dettagli).

 

Dettaglio numero tre: al pari di tanti spiriti liberi, da Prezzolini a Longanesi, da Malaparte a Flaiano, il caro Cilindro buonanima era privo di pregiudizi e coltivava, annaffiandole tutti i giorni, le pianticelle della verità storica, della pietas e dell' ironia. Tutte belle verdi pimpanti nel Buonuomo Mussolini, un libro che dà a Cesare quel che è di Cesare e quindi non sputa addosso al Duce e ai venti anni di regime. Cosa che, del resto, nessun antifascista serio e sereno ha mai fatto.

 

MONTANELLIMONTANELLI

Ora - ma vallo a spiegare a Christian!- se la democrazia è altra cosa rispetto alla dittatura; se i suoi sani, anzi sacri, principi sono libertà, spirito critico, confronto, dialogo, tolleranza, rispetto dell' avversario (il tormentone di Voltaire forse lo conosce anche Christian: «Detesto le tue idee ma mi batterò fino alla morte...»), rifiuto dell' arroganza che tappa la bocca e della violenza che spacca la testa; se la livida faziosità è roba da fanatici, mentre le persone civili ascoltano e controbattono gli argomenti altrui: insomma se la democrazia è tutto questo, ebbene la nostra democrazia è davvero in pericolo. Ma - guarda un po' gli scherzi della storia - la minaccia non viene dai fascisti.

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