BERSAGLIATO PER IL LIBRO IN CUI SOSTIENE CHE L’ELEZIONE A PAPA DI BERGOGLIO E’ NULLA, SOCCI RILANCIA: “SENZA NEANCHE AVER LETTO IL LIBRO SONO STATO COPERTO DI VOLGARITÀ. MA IL CORAGGIO E LA LIBERTÀ NON TUTTI SE LA POSSONO PERMETTERE”

Dalla pagina facebook di Antonio Socci

 

L’ANTICIPAZIONE DELLE PRIME PAGINE DEL CAPITOLO SUL CONCLAVE DEL 2013

non è francesco LIBRO SOCCInon è francesco LIBRO SOCCI

Nel 2006 col libro “Il quarto segreto di Fatima” posi un problema che attirò su di me insulti, invettive e anatemi (da ecclesiastici e annessi). Passarono quattro anni e il 13 maggio 2010, a Fatima, papa Benedetto XVI in persona confermò i punti più importanti delle mie ipotesi, smentendo addirittura il suo Segretario di Stato.

 

Nel settembre 2011 su “Libero” detti la notizia che Benedetto XVI si sarebbe dimesso dopo il suo 85° compleanno. Anche quella volta mi riempirono di cattiverie e volgarità. Ma, nel febbraio 2013 (cioè due mesi prima di compiere 86 anni) Benedetto XVI ha fatto proprio la rinuncia che avevo annunciato.

 

antonio socciantonio socci

Stavolta, senza neanche aver letto il mio libro “Non è Francesco”, che esce domani, sono stato coperto di biliose volgarità. Non gliene voglio. Il coraggio e la libertà intellettuale non tutti se li possono permettere e - come diceva Mario Hrvat – “l’invidia è la consapevolezza della propria mediocrità”.

 

Qua sotto anticipo le prime tre pagine del capitolo del mio libro che riguarda il Conclave del 2013 (anticipate oggi anche da "Libero"). I fatti che fanno ipotizzare la nullità dell’elezione di papa Francesco.

 

IL PAPOCCHIO

Estratto dal libro di Antonio Socci, "Non è Francesco" (Mondadori)

 

Quel pomeriggio del 13 marzo 2013 a Roma pioveva. Non tanti si aspettavano una fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina perché il Conclave era solo al secondo giorno. Invece fu annunciato l’«Habemus papam». Era stato eletto il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio. Alla quinta votazione, si disse. Ma dopo qualche tempo si è saputo che in realtà fu eletto alla sesta, che non doveva essere fatta in quel pomeriggio.

argentina germania finale anticipata bergoglio ratzingerargentina germania finale anticipata bergoglio ratzinger

 

Cosa era accaduto? Elisabetta Piqué è una brava giornalista argentina, lavora per il quotidiano «La Nación» di Buenos Aires occupandosi del Vaticano (e dell’Italia) ed è collaboratrice della Cnn in lingua spagnola e di Deutsche Welle. È molto amica, da anni, di Bergoglio, è addirittura la sua biografa.

 

Anzi, a leggere il libro “Francesco. Vita e rivoluzione” si nota un tono decisamente apologetico. Nelle pagine dedicate alle fatali ore del Conclave, la Piqué descrive l’andamento delle votazioni, delle diverse candidature, le reazioni e alle pagine 39 e 40 – fra l’altro – riferisce in poche righe un fatterello curioso relativo proprio alla quinta votazione: “Dopo la votazione e prima della lettura dei foglietti, il cardinale scrutatore, che per prima cosa mescola i foglietti deposti nell’urna, si accorge che ce n’è uno in più: sono 116 e non 115 come dovrebbero essere.

 

BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO

Sembra che, per errore, un porporato abbia deposto due foglietti nell’urna: uno con il nome del suo prescelto e uno in bianco, che era rimasto attaccato al primo. Cose che succedono. Niente da fare, questa votazione viene subito annullata, i foglietti verranno bruciati più tardi senza essere stati visti, e si procede a una sesta votazione”.

 

È precisamente da questa sesta votazione che uscirà eletto Bergoglio. Il fatterello è una semplice curiosità, a prima vista sembra far parte dell’aneddotica. Un vaticanista amico della giornalista argentina e molto vicino, anch’egli, a papa Bergoglio, alle cui stanze ha accesso, Andrea Tornielli, su «Vatican Insider», il 16 novembre 2013, all’uscita del libro della Piqué, firma un’anticipazione dove illustra tutti i pregi del volume e fra l’altro riporta (come un piccolo scoop) l’episodio inedito rivelato dall’autrice. Il libro ha un «lancio» in pompa magna sui media vaticani, quasi da biografia ufficiale. Infatti il 19 novembre 2013 la Piqué viene intervistata dalla Radio Vaticana, diretta da padre Federico Lombardi.

BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO

 

Mentre il 16 novembre già «L’Osservatore Romano» aveva esaltato il volume lasciando pensare che lo stesso Bergoglio ne fosse la fonte privilegiata: “È un Bergoglio raccontato di prima mano, diretto e vero, quello che esce dalle pagine di Elisabetta Piqué, nel libro Francisco, vida y revolución (in libreria in Italia dal 21 novembre per le edizioni Lindau con il titolo Francesco. Vita e rivoluzione).

 

Sette mesi d’inchiesta «vecchio stile», cercando conferme e incrociando fonti in 373 pagine ricche di dettagli inediti sul Conclave e sulla vita di Jorge Bergoglio. Pagine per capire Francesco, il Papa che telefona, scrive e parla chiaro.” È un po’ curioso l’elogio dei dettagli inediti sul Conclave fatto dall’«Osservatore» (dal momento che vigerebbe il segreto pontificio e sarebbe peccato grave, anche da scomunica, il divulgarli all’esterno della Sistina), ma se davvero, come si lascia immaginare nelle righe precedenti, a svelarli è stato proprio Bergoglio non c’è violazione perché lui, in quanto Papa, non ha bisogno di autorizzazioni per parlarne.

BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO

 

In ogni caso nessuno ha avuto nulla da ridire su quei dettagli del Conclave, che anzi sono stati tutti accreditati da queste incontestabili fonti. C’è solo un – per così dire – «piccolo» problema di cui nessuno finora sembra essersi accorto: stando ai fatti riferiti dalla Piqué – e così autorevolmente confermati – l’elezione di Bergoglio è nulla.

 

Infatti l’articolo 69 della Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che regola il Conclave recita testualmente: «Qualora nello spoglio dei voti gli Scrutatori trovassero due schede piegate in modo da sembrare compilate da un solo elettore, se esse portano lo stesso nome vanno conteggiate per un solo voto, se invece portano due nomi diversi, nessuno dei due voti sarà valido; tuttavia, in nessuno dei due casi viene annullata la votazione».

 

La prima violazione delle norme che si può intravedere è quindi l’aver annullato una votazione che doveva essere ritenuta valida e scrutinata. Ma come se non bastasse si può ravvisare una seconda violazione, perché si è proceduto con una nuova votazione – la quinta di quel giorno (proprio quella che ha eletto Bergoglio) – laddove la stessa Costituzione apostolica prescrive invece che si debbano fare quattro votazioni al giorno, due al mattino e due al pomeriggio (articolo 63).

 

BERGOGLIO SALUTA RATZINGER AL SUO ARRIVO AL CONVENTO MATER ECCLESIAE DIETRO GEORG GANSWEIN BERGOGLIO SALUTA RATZINGER AL SUO ARRIVO AL CONVENTO MATER ECCLESIAE DIETRO GEORG GANSWEIN

Perché si tratterebbe di violazioni che comportano la nullità dell’elezione? Perché l’articolo 76 della Universi Dominici Gregis afferma: «Se l’elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, l’elezione è per ciò stesso nulla e invalida, senza che intervenga alcuna dichiarazione in proposito e, quindi, essa non conferisce alcun diritto alla persona eletta».

 

Né è possibile che il Conclave abbia potuto cambiare «in corsa» quelle norme perché Giovanni Paolo II, in quella Costituzione apostolica, ricorda più volte che il Conclave non ha assolutamente il potere di modificare le regole. Nemmeno votando all’unanimità.

 

HANS HERMANN GROER CON PAPA WOJTYLAHANS HERMANN GROER CON PAPA WOJTYLA

Quindi – se così si sono svolti i fatti – mi pare si possa concludere che l’elezione al Papato di Bergoglio semplicemente non è mai esistita. Non è nemmeno un problema sanabile a posteriori perché non si può sanare ciò che non è mai esistito. Che la regolarità canonica dell’elezione sia «conditio sine qua non» della sua validità, del resto lo dice la stessa formula rituale dell’«accettazione e proclamazione» dell’eletto. Infatti l’articolo 87 della Universi Dominici Gregis recita testualmente: “Avvenuta canonicamente [sic] l’elezione, l’ultimo dei Cardinali Diaconi chiama nell’aula dell’elezione il Segretario del Collegio dei Cardinali e il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie; quindi, il Cardinale Decano, o il primo dei Cardinali per Ordine e anzianità, a nome di tutto il Collegio degli elettori chiede il consenso dell’eletto con le seguenti parole: Accetti la tua elezione canonica [sic] a Sommo Pontefice?

WALESA BACIA L\'ANELLO DI WOJTYLAWALESA BACIA L\'ANELLO DI WOJTYLA

 

E appena ricevuto il consenso, gli chiede: Come vuoi essere chiamato? Allora il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con funzione di notaio e avendo per testimoni due Cerimonieri che saranno chiamati in quel momento, redige un documento circa l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome da lui assunto”. Se non c’è la regolarità canonica non c’è stata nessuna elezione. Come già ho precisato, l’invalidità delle procedure seguite al Conclave e della conseguente elezione non implica nessuna colpa da parte di Bergoglio. E la nullità dell’elezione non rappresenta assolutamente un giudizio di valore sulla persona. 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…