chiara valerio leonardo caffo

“LA MALATTIA DELLE EGEMONIE CULTURALI NON È IL PROMUOVERSI TRA AMICI, MA IL CIRCONDARSI DI CORTIGIANI” – “LA STAMPA” ACCUSA CHIARA VALERIO DI AVER FATTO UNA CAZZATA AD INVITARE IL FILOSOFO LEONARDO CAFFO, IMPUTATO PER MALTRATTAMENTI, A “PIÙ LIBRI, PIÙ LIBERI”, E DI NON RIUSCIRE AD AMMETTERLO: “DA QUELLE PARTI NON SI SBAGLIA O, SE SI SBAGLIA, LO SI FA CON LE MIGLIORI INTENZIONI E TUTTO È PERDONATO. È QUELLO CHE SUCCEDE A SINISTRA DA TRENT'ANNI, ED È SU QUELLO CHE LA SINISTRA PERDE” – "IMPROVVISAMENTE, GLI EGEMONICI CULTURALI DI SINISTRA HANNO DATO DELLE ERINNI MANETTARE E GIUSTIZIALISTE ALLE DONNE CHE MANIFESTAVANO INDIGNAZIONE, ED È STATO COMPLESSO DISTINGUERLI DALLE VOCI CHE, DA DESTRA, HANNO IRRISO I MOVIMENTI FEMMINISTI..."

 

 

Estratto dell'articolo di Simonetta Sciandivasci per “la Stampa”

 

CHIARA VALERIO CON SCATOLINO A PIU LIBRI PIU LIBERI

Bisogna assomigliare alle parole che si dicono. Lo ha scritto Stefano Benni in Saltatempo. [...] Assomigliare alle parole che si dicono è richiesto, negli ultimi anni, talvolta in modo feroce e cieco, persino ottuso, ad artisti, scrittori, intellettuali, amministratori delegati, attivisti, influencer, fiere del libro.

 

Lo ha dimostrato quello che è successo a Più libri più liberi, [...] iniziata ben prima di iniziare, il 4 dicembre: è iniziata il 22 novembre, quando la rivista Mow Magazine ha pubblicato un articolo in cui segnalava che Chiara Valerio, direttrice artistica della fiera, aveva inserito nel programma un incontro con Leonardo Caffo, filosofo, imputato in un processo per maltrattamenti ai danni della sua ex compagna.

 

[...] L'invito viene contestato e Valerio si appella alla presunzione di innocenza: si limita a dire, con una certa ostinazione, che rispetta la Costituzione. Ma quello per cui in questi anni si è battuta non è la Costituzione, pertanto le polemiche contro di lei non si placano: le parole a cui si esige che lei assomigli sono le sue e quelle che hanno articolato le battaglie che ha sposato, non le parole di padri e madri costituenti.

 

LEONARDO CAFFO

Le polemiche non si placano, quindi la fiera scrive un goffo comunicato di scuse in cui si legge: «Vi abbiamo ferito oltre le nostre intenzioni». Viene obiettato: quindi volevate ferirci, ma un po' meno di quello che avete fatto?

 

È una sciatteria comunicativa che tradisce lo smarrimento di un intero gruppo di lavoratori culturali, afferenti a quella che la destra chiama «egemonia culturale di sinistra», disabituati a dar conto di un errore.

 

Da quelle parti non si sbaglia o, se si sbaglia, lo si fa con le migliori intenzioni e tutto è perdonato: incoerenze, difformità, ineguaglianze.

 

chiara valerio

È quello che succede a sinistra da trent'anni, ed è su quello che la sinistra perde, e io sto ancora aspettando un analista, un sinistrato, un democratico penitente che si alzi e dica: il nostro primo guaio non è che non andiamo in periferia, non è che ci occupiamo di diritti civili e mai di diritti dei lavoratori, come se poi si potessero separare; il nostro primo guaio è che noi predichiamo l'opposto di quello che facciamo, e quando smettiamo di credere in qualcosa, o smettiamo di onorare qualcosa a cui abbiamo indotto gli altri a credere fermamente, non siamo disponibili ad ammetterlo e spiegarlo.

 

LEONARDO CAFFO

In soccorso di Valerio si sono mosse voci autorevoli, scrittori, scrittrici, capi di case editrici che in questi anni hanno pubblicato libri contro la violenza di genere e il ripensamento culturale, persino legislativo, che dobbiamo sforzarci di promuovere: improvvisamente, gli egemonici culturali di sinistra hanno largamente impugnato la Costituzione, dato delle erinni manettare e giustizialiste alle donne che manifestavano indignazione, ed è stato complesso distinguerli dalle voci che, da destra, hanno irriso i movimenti femministi in decine di casi simili a questo, quando cioè si è chiesto di evitare di invitare in pubblico o di onorare in pubblico uomini indagati per violenze.

 

Poi è arrivato il turno di Roberto Saviano, che dopo essersi complimentato con Valerio per come ha gestito le polemiche, ha detto che chi ha boicottato la fiera, lo ha fatto per tenersi buoni i propri follower. Non ricordo altre occasioni in cui, da sinistra, si sia così ripetutamente insultato e delegittimato il dissenso, però ricordo una splendida e vigorosa Chiara Valerio che, quando a Eugenia Roccella venne impedito di parlare alla fiera del libro di Torino, ricordò al governo che lamentava una «censura fascista», che esiste una differenza fondamentale tra censura e contestazione. E aveva ragione.

 

CHIARA VALERIO CON SCATOLINO A PIU LIBRI PIU LIBERI

Torniamo al boicottaggio. Come è successo per la Buchmesse, la fiera dell'editoria di Francoforte, tutti gli scrittori che avevano detto che non ci sarebbero andati perché Saviano non era stato invitato, vedendo in questo un qualche rigurgito fascista, uno dei tanti variamente e sciattamente imputati al governo Meloni, hanno poi presenziato alla fiera: tutti, tranne tre. Allo stesso modo, la maggior parte delle annunciate defezioni a Più libri più liberi sono state disattese.

 

Quindi? Tutto bene? Tutto rientrato? Valerio non ha rilasciato dichiarazioni su questo, ieri ha concluso la fiera annunciando il tema del prossimo anno, pensato in omaggio a Jane Austen, si è detta soddisfatta e, a differenza di quanto paventato da molte voci, non si è dimessa. Il post conclusivo della fiera, su Instagram, recita: «Dedicato a Michela Murgia». Si spera così in un effetto deterrente per le "erinni dei social", che Michela Murgia sapeva perfettamente gestire?

 

annamaria bernardini de pace eugenia roccella salone del libro di torino

Valerio è stata accusata di amichettismo, ma se c'è una cosa che questa fiera ha provato è che la malattia delle egemonie culturali di questo Paese, siano di destra o di sinistra, non è il promuoversi tra amici (Caffo è senza dubbio una persona con cui Valerio è in buoni rapporti), ma il circondarsi di cortigiani.

 

Perché gli amici ti fermano, quando stai facendo una scelleratezza, ti mettono in discussione, ti ricordano il dovere che hai di onorare chi sei e chi sei stato, e ti dicono che quando vuoi cambiare pelle, valori, direzione, ambizione, devi darne conto, e non nasconderti dietro principi generali. I cortigiani, invece, ti dicono sempre: bravo, brava, bis.

Chiara Valerio Fabio Del Giudice Annamaria Malato

 

Dal 22 novembre a ieri abbiamo assistito allo sfaldarsi di un sistema culturale che, in questi anni, ha inserito tra i metri di selezione all'ingresso la fedeltà ai capi, a inevitabile detrimento del talento. Bizzarramente, negli stessi giorni, abbiamo assistito allo sfaldarsi del Movimento Cinque Stelle, che si è accartocciato sul medesimo metro di selezione. Sarà un caso?

 

Quando Biden ha concesso la grazia al figlio Hunter, qualche giorno fa, l'Atlantic ha scritto che Biden ha fatto una cosa formalmente giusta, ma in quella sua scelta c'è la sottovalutazione di quello che dai rappresentanti della sinistra ci si aspetta: che siano migliori degli altri, e che talvolta agiscano in nome di principi più alti delle leggi.

Chiara Valerio e Michela Murgia

La letteratura è al di sopra di tutto, e se si vuole agire da letterati, si deve essere letterati puri. Il problema del nostro sistema culturale è che gli scrittori sono diventati attivisti, movimentisti, imprenditori, influencer, divulgatori: tutta una filiera di professionisti ai quali, di questi tempi, viene chiesto di assomigliare alle parole che dicono. Difficile sottrarsi. E sarebbe bellissimo se gli scrittori, in veste di scrittori, ci aiutassero a capire che assomigliare alle parole che si dicono può essere qualcosa di giusto, ma può anche diventare un sonno che genera mostri.

Chiara Valerio Nanni Moretti LEONARDO CAFFOChiara Valerio e Marcella LibonatiChiara Valerio Patrizia Cavalli

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)