lamar

CIME DI RAPPER – SVOLTA IN AMERICA: PER LA PRIMA VOLTA SI ASCOLTA PIU’ RAP CHE ROCK: LA STAR È KENDRICK LAMAR, MEGAFONO DELL' ORGOGLIO NERO – PER PHARRELL WILLIAMS È IL "BOB DYLAN DELLA NOSTRA ERA" - DIETRO IL MENESTRELLO ROSSO DEL POP ED SHEERAN C’E’ UN ALTRO RAPPER: DRAKE (EFFETTI DELLO STREAMING...) - VIDEO

 

Stefano Landi per il Corriere della Sera

lamarlamar

 

Non chiedono più chi erano i Beatles o i Rolling Stones. Anzi, i giovani d' oggi, mulinando sui loro smartphone e tablet, stanno marcando la più grande rivoluzione di genere della storia della musica: per la prima volta, si ascolta più rap che rock. Lo dicono i dati riferiti ai primi sei mesi del 2017 che Nielsen Music ha pubblicato sul mercato americano.

 

Che, senza offesa, è un termometro credibile dei gusti del pianeta musicale. Quello che ne esce è una nuova composizione della torta della musica: rap e hip hop (insieme al rhythm and blues) valgono il 25,1%, il rock raggiunge il 23%, il pop si ferma al 13,4%, il country all' 8%, il latin al 5,7%, elettronica e dance al 4% e via scendendo fino al 1% di classica e jazz.

 

lamarlamar

Tanti indizi hanno fatto la prova definitiva: il rock non è più il genere preferito dal pubblico americano. Se si tratta di ascolti. Per analizzare il fiume di dati basta mappare il trend riferito ai due portabandiera di genere del 2017, che sono al vertice della classifica generale dei dischi più popolari. Da una parte il menestrello rosso Ed Sheeran con l' album «÷ (Divide)».

 

Dall' altra il megafono dell' hip hop nero Kendrick Lamar con «Damn». Sheeran vince la sfida se si parla di dischi venduti (743 mila a 678), singoli venduti (3 milioni e 572 mila a 1.267.000), ma se entrano in gioco gli streaming tutto si ribalta. E Lamar si ritrova in testa nella classifica generale in cui Nielsen somma tutti i dati ponderando il peso anche dei brani singoli.

 

LAMARLAMAR

Dietro a Ed Sheeran, ecco un altro fenomeno dello streaming: un altro rapper, Drake, che grazie soprattutto al suo ultimo album «Views», un anno fa, era l' artista più ascoltato in America. Tornando ai dati del 2017, al quarto posto c' è Bruno Mars. E poi riecco l' onda rap, con i Migos (quinti), The Weeknd (sesto) e poi ancora Future (ottavo) e Post Malone (decimo).

 

La storia di Kendrick Lamar è una buona sintesi dei motivi che hanno portato a questa inversione nelle classifiche.

 

Dentro le sue canzoni c' è il ritrovato orgoglio black che ha spinto in alto tanti artisti hip hop. Lamar, 30 anni, cresciuto col mito di Tupac Shakur e Notorious BIG, icone dell' hip hop anni '90, è quello che un anno fa festeggiò il trionfo ai Grammy sbattendo in faccia alla platea televisiva americana la questione razziale, con un' esibizione in cui ha trasformato il palco in un ghetto, con lui e la band in abiti da galeotto con le catene alle braccia.

 

ED SHEERANED SHEERAN

Lamar è considerato dalla stampa americana la «cosa più matura successa all' hip hop da diversi anni». Ha un dono di natura: il flusso delle sue rime.

 

Poi però ci sono le storie che racconta. Motivo per cui uno dall' occhio lungo come Pharrell Williams l' ha definito il «Bob Dylan della nostra era».

 

Uno che sa parlare ai ragazzini (quelli che fanno clic), mandando sempre messaggi chiari e netti. Uno che genera consapevolezza. E questo lo ha reso un portavoce generazionale degli afroamericani. Kendrick, come anche Jay-Z, Drake, Kanye West e la gran parte dei rapper afroamericani sono anche grandi comunicatori che dei social network hanno fatto un trampolino per il successo su Internet dei loro brani.

 

drakedrake

Ma il segreto del sorpasso del rap sul rock può avere anche un' altra lettura: nessuno, o meglio, sempre meno gente compra dischi. Le classifica di vendita di album fisici o anche quelli digitali è dominata ancora da rock e pop. Come dire: i fedelissimi che vanno nei negozi a comprare la copia fisica del loro artista preferito sono ancora loro. Guardando (solo) allo streaming, invece, i dati sono ancora più netti: l' hip hop arriva al 29% degli ascoltatori, più o meno la stessa cifra che si ottiene sommando gli ascolti di rock e pop.

 

Un fenomeno che lascia traccia anche in Italia. Da inizio luglio, quando la classifica Fimi ha iniziato a tenere conto anche degli streaming sono volati in quota Gué Pequeno, e soci, con gli idoli del pubblico senior declassati in fondo alla classifica. Insomma, quella musica che negli anni dei vinili e dei cd è stata per anni in una nicchia di sottocultura underground che scaldava gli animi ma non le classifiche oggi è più mainstream del mainstream.

sheeran jeans e chitarrasheeran jeans e chitarra

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?