TV, NULLA SARÀ COME PRIMA: DAL TUBO A YOUTUBE

1. TV LA SCOSSA DI CAIRO. L'ASSEDIO DEL WEB
Stefano Righi per "CorrierEconomia - Corriere della Sera"

L'acquisizione da parte di Urbano Cairo di La7 ha dato la scossa al mondo della televisione, ripiegato su se stesso negli ultimi mesi per il calo della raccolta pubblicitaria. Ma l'attacco più vivace arriva dal web, che erode ascolti e lancia nuovi e vecchi produttori di contenuti.

L'acquisizione di La7 da parte di Urbano Cairo ha tolto una patata bollente dal bilancio di Telecom Italia, dopo dieci anni di conti in rosso, ponendola tra le mani di chi, negli ultimi esercizi, è stato capace di portare denaro fresco alle casse dell'emittente nel suo ruolo di concessionario pubblicitario. Ma in un momento di profonda flessione degli investimenti pubblicitari e con la televisione aggredita nella sua ultradecennale funzione dai new media, ha senso oggi investire in una emittente gratuita e generalista com'è La7?

CERTEZZE SUI CONTENUTI
Kevin Roberts, l'uomo che ha cambiato volto a Saatchi & Saatchi, nell'intervista di questa pagina ne è convinto. E ottimista è, malgrado le premesse, anche Lorenzo Sassoli de Bianchi, il presidente dell'Upa, l'associazione degli investitori pubblicitari. «Veniamo da un gennaio pesante - evidenzia Sassoli de Bianchi - e da un febbraio che ha coinciso con le elezioni, che storicamente incidono in modo negativo sugli investimenti pubblicitari. Due mesi negativi, soprattutto perché l'incertezza di queste settimane peggiora il sentiment delle aziende, specie se multinazionali, ai cui occhi l'Italia appare marginale e poco attrattiva.

È una situazione molto complicata, che ha portato a una frenata degli investimenti pubblicitari. Eppure, proprio le ultime elezioni hanno certificato la vitalità dei mezzi di comunicazione: i media hanno risposto perfettamente alle esigenze dei candidati. La televisione è stata la scelta di Berlusconi, il web il preferito da Grillo, mentre Monti e Bersani hanno scelto i giornali, avendo da esporre argomenti più articolati e meno urlati.

Per cui, proprio nel momento più buio si è dimostrata l'estrema vitalità dei mezzi di comunicazione, un fatto di cui le aziende non possono non tenere conto». La partita, ancora una volta, si giocherà sui contenuti. Non solo per Cairo, che deve dare un volto definito e senza rughe a La7, ma anche per gli altri grandi protagonisti dell'emittenza italiana: dalla Rai di Luigi Gubitosi, a Mediaset, fino a Sky. Quattro protagonisti al tavolo della pubblicità, la voce da cui nessuno può prescindere.

SPECIALIZZAZIONE
«Il digitale - sottolinea Sassoli de Bianchi - ha portato a una specializzazione delle emittenti che ha già frantumato i grandi ascolti di un tempo. Ma in tv c'è chi cresce, anche oggi: penso ad alcuni canali tematici di Rai e Mediaset, oltre a Discovery. Cairo deve partire da questi dati e trasformare La7, che oggi è un ibrido, in un canale dal profilo più netto e definito. Non deve accontentarsi di aver completato la propria offerta pubblicitaria con un'emittente nazionale: ha lo spazio per recitare un ruolo di primissimo piano e deve giocare quella partita». Il calo degli investimenti espone le emittenti tradizionali all'erosione di quote di mercato da parte di Internet e dei video diffusi via web.

Ma non siamo ancora ai livelli di Howard Beale, il protagonista di Quinto potere di Sidney Lumet. Il tormentone musicale delle ultime settimane, Gangnam style del coreano Psy, è il video più visto nella storia di YouTube: al momento circa 1,3 miliardi di visualizzazioni. Questo enorme flusso di interesse ha generato ricavi pubblicitari per YouTube pari a circa 8 milioni di dollari: poco più di 6 millesimi di dollaro a clic. Servono 162,5 visualizzazioni per ottenere un dollaro di ricavi pubblicitari. Briciole. Uno spot durante il recente Superbowl, costava circa 4 milioni di dollari per un'audience di 110 milioni di telespettatori. Non c'è confronto.

NEW MEDIA
La web television non cresce, corre e si arricchisce di nuovi produttori di contenuti. È il caso di Corriere.it e delle sue produzioni televisive. Le recenti elezioni politiche hanno registrato un vero boom di ascolti tra il 25 e 26 febbraio. All'apertura delle urne, il 25 febbraio, ci sono stati 4.248.473 streaming, con un picco di contemporaneità alle 16,25 a quota 108 mila. Il giorno dopo, per le regionali, gli streaming sono stati 1,8 milioni, mentre le dirette pre-elettorali di Giovanni Floris con Bersani, Berlusconi e Monti hanno registrato 700 mila streaming.

Risultati record che porteranno domani Corriere.it alla diretta per la cerimonia di inizio del Conclave e venerdì alla cerimonia di insediamento dei nuovi parlamentari alla Camera. Sull'onda di quanto sta realizzando Netflix, dal 6 maggio sarà poi disponibile la prima delle 25 puntate della web-fiction «Una mamma imperfetta», che rimbalzerà sulla Rai dopo l'estate.

A conferma della rivoluzione in atto, a febbraio, sui siti Mediaset sono stati visti 27.889.631 video. Praticamente un milione di video visti ogni giorno. Secondo Audiweb il gruppo di Segrate è «la prima realtà editoriale in Italia per numerosità di video visti e di utenti», spiega Stefano Genovesi, direttore marketing e sviluppo dei prodotti multimediali di Mediaset.

E se il confronto tra la raccolta via web e quella della emittenza tradizionale - come nel caso Gangnam-Superbowl non è sostenibile - i dati certificano un cambiamento delle abitudini e della domanda di intrattenimento degli italiani, sempre meno disposti ad essere legati a tempi e modi di fruizione rigidi. Le Iene (9,5 milioni di video visti a febbraio), sono il programma più visto.


2. ROBERTS «QUESTO È SOLO L'INIZIO DELLA RIVOLUZIONE» - «LA TELEVISIONE ERA PER LE MASSE, IL WEB PARLA ALL'INDIVIDUO»
Stefano Righi per "CorrierEconomia - Corriere della Sera"

Kevin Roberts ha cambiato il modo di vedere il mercato. Da ceo di Saatchi&Saatchi ha superato il concetto di brand, spostando gli equilibri a favore dei consumatori.

Ha ancora senso oggi in Italia investire in una televisione generalista?
«Sì, e non solo perché Cairo la pensa così. La televisione gratuita avrà sempre mercato, specie se ricca di contenuti e sarà centrale anche domani. Il contenuto continuerà ad essere il re, nonostante le perturbazioni dovute a nuove forme di distribuzione e di accesso. Cambieranno i modelli di business ma la qualità dei contenuti sarà sempre necessaria per disegnare uno scenario che possa essere monetizzato. Se il contenuto generalista e gratuito è buono, ed è questa la sfida quotidiana di scrittori, produttori e dirigenti di rete, è possibile avere un modello sostenibile».

Il web ha davvero le potenzialità per essere un media capace di incidere sui comportamenti di massa come è stata la televisione negli anni dal dopoguerra fino a quasi il duemila?
«Il passaggio ad un futuro digitale è notevolissimo. La crescita di Internet è una innovazione significativa quanto il motore a vapore o l'automobile: il suo impatto è solo all'inizio. Se la Tv è stata una novità per le masse, il web è una novità per l'individualismo, un presagio del destino umano. Colpisce non solo la comunicazione, ma il modello stesso delle attività umane. Internet ha cambiato i rapporti di forza, il modello push di radiodiffusione ha ceduto il passo al modello pull di interazione. La primavera araba è stato un evento che sottolinea la potenza del web per influenzare il comportamento di massa. Abbiamo appena iniziato, quindi appendete il vostro cappello...».

Non vede un limite generazionale nell'utilizzo del web? I decisori di spesa nelle famiglie non passano su Internet tutto il tempo che vi trascorrono i loro figli. Non è un limite questo?
«Dato l'aumentare dell'età del web, questo punto di vista è datato. Siamo tutti screenagers che vivono in una famiglia di schermi. Alcuni non cambiano i loro punti di vista, ma l'ecosistema web è l'integrazione nella vita di ogni generazione. La prima generazione umana entrata nel mondo di Internet sta avendo i propri figli. E anche l'influenza dei nativi digitali su ciò che i loro genitori acquistano è sottovalutato».

L'editoria sta attraversando a livello globale una grave crisi. Ha un futuro questa industria o verrà cancellata dai blog e dall'informazione basic on line?
«Internet è invaso da informazioni, la maggior parte inutili ai più. Molti blog sono solo chiacchiere, limitate a una cerchia di persone. Questi non contano. Ci sarà invece sempre un mercato per i grandi contenuti pubblicati, sia fisicamente che virtualmente e la gente pagherà sempre per la qualità. I vincitori nell'editoria saranno coloro che dimostreranno di conoscere il proprio pubblico e di fornire contenuti e formati che il pubblico desidera».

L'Europa appare piegata su se stessa, nel mezzo di una crisi di identità politica e con un'economia legata a schemi che paiono superati. Quale prospettiva ha il Vecchio continente davanti a mercati sempre più globalizzati?
«L'Europa sta zoppicando per gli errori del passato. Fase 1, smettere di fare errori. Fase 2, creare le condizioni in ogni Paese perché la creatività possa fiorire. La creatività ha un potere enorme e il Vecchio continente ha bisogno di questo breakout. In un mercato globale, la leadership creativa è la chiave per la crescita e per vincere. Dove sono le idee creative, le soluzioni creative e i leader creativi? L'Europa dovrebbe mettere i giovani nelle condizioni di creare e innovare. Questa è la chiave. L'Europa è superba in molte cose, dagli aerei all'auto, dalla moda ai vini pregiati. Viviamo nell'era delle idee. È ora di aprire le nostre menti a nuove idee. Ieri è solo prologo. Domani inizia oggi...».

 

urbano cairo la7 KEVIN ROBERTS jpegLORENZO SASSOLI DE BIANCHI jpegnetflix appletv Giovanni Floris Pierluigi Bersani Silvio Berlusconi Romano Prodi Pierferdinando Casini Mario Monti Angela Merkel

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO