E TU, DIRETTORE, DOVE AND-RAI? - S’APRE IL VALZER DELLE POLTRONE A VIALE MAZZINI: NEL MIRINO DEL CDA LA GESTIONE DI RAIUNO BY LEONE E I FLOP DI RAITRE A CURA VIANELLO - TUTTO IL RISIKO EDITORIALE DEI PROSSIMI MESI

Andrea Montanari per “Milano Finanza

 

GIANCARLO LEONE ANGELO TEODOLI ANDREA VIANELLO DAL TWITTER DI LEONEGIANCARLO LEONE ANGELO TEODOLI ANDREA VIANELLO DAL TWITTER DI LEONE

Prima i numeri, poi le persone. Se ieri il consiglio d'amministrazione della Rai ha approvato all'unanimità l'andamento gestionale del gruppo nel primo semestre dell'anno, chiuso in perdita per 77,9 milioni (include la quota parte della riduzione dei ricavi da canone determinata dal decreto Irpef, ossia 75 milioni), al prossimo meeting potrebbe concentrarsi sulle nomine interne.

 

In particolare, secondo rumors circolati nella capitale, il cda presieduto da Annamaria Tarantola e guidato dal direttore generale Luigi Gubitosi potrebbe tornare a riunirsi nella giornata di venerdì 17 ottobre per valutare un ampio rimpasto di direzioni di rete e di testate.

 

Mario Orfeo Mario Orfeo

In particolare, sul tavolo dei vertici aziendali, che ieri hanno ribadito la leadership rispetto all'avversario storico Mediaset - nel primo semestre il gruppo ha vinto la sfida sia in prime time, 39,3%, sia nell'arco dell'intera giornata, 37,4% di share - ci sarebbero i mandati e il lavoro di Giancarlo Leone (dal novembre 2012 al vertice di Rai1) e Andrea Vianello, responsabile di Rai3 (dalla stessa data) che viaggia con uno share medio giornaliero del 6,72% anche se ultimamente a salvarsi è solo la serata dedicata al datato ma consolidato Chi l'ha visto.

 

Oltre che sui manager, Tarantola e Gubitosi faranno una seria riflessione sui direttori del Tg1, Mario Orfeo, in sella da due anni dopo essere già stato responsabile del Tg2, e su Bianca Berlinguer, dal 2009 a capo del Tg3.

 

BIANCA BERLINGUER BIANCA BERLINGUER

E se davvero partirà il valzer di poltrone in viale Mazzini, allora inevitabilmente si innescherà un risiko sul mercato editoriale italiano visto che ballano anche le poltrone del Corriere della Sera (il direttore Ferruccio de Bortoli, come da accordi siglati resta in carica fino ad aprile 2015) e, se il sostituto in via Solferino sarà davvero Mario Calabresi, anche per La Stampa, il quotidiano della Fiat, sarà necessario trovare un nuovo direttore.

 

E a questo punto si potrebbe aprire un vuoto anche all'agenzia di stampa Ansa, visto che il suo responsabile, Luigi Contu, è in pole position (davanti a Massimo Gramellini, firma di punta de La Stampa) per il giornale di Torino. Ma Calabresi avrebbe chance anche per il Tg1, liberando quindi la poltrona (in pectore) al CorSera a candidati interni come Barbara Stefanelli o Luciano Fontana o Aldo Cazzullo.

 

MARIO CALABRESiMARIO CALABRESi

Ma non va tralasciato il fatto che il ricambio avvenuto nei giorni scorsi all'Espresso, Luigi Vicinanza al posto di Bruno Manfellotto, può fare ipotizzare un rinnovamento anche a Repubblica, anche se al momento il direttore Ezio Mauro, in sella dal 1996, non pare intenzionato a uscire di scena, né l'azienda ha dato segni di insofferenza. Però va comunque registrato che da tempo si parla di un rimpasto anche nel quotidiano fondato da Eugenio Scalfari.

ferruccio de bortoliferruccio de bortoli

 

Un ricambio che seppure tutto nelle mani degli editori avrebbe nel premier Matteo Renzi, colui che ha lanciato il concetto di «rottamazione» politica, un fiero sostenitore. Anche perché finora il presidente del Consiglio non si è occupato del dossier Rai, ma prima o poi dovrà o vorrà farlo.

 

«Al termine dei mille giorni ci sarà una riforma della Rai, in cui la governance sarà sottratta ai singoli partiti. Lo dico io che sono il capo del partito più grande in Italia e che rivendica con orgoglio di non aver mai incontrato l'ad dell'azienda pubblica», ha infatti detto un paio di settimane fa Renzi alla Camera dei deputati.

LUIGI CONTU LUIGI CONTU

 

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…