tina cipollari

IL VAFFA ECCITA L’AUDITEL - DA TINA CIPOLLARI A CARLO FRECCERO, DA SELVAGGIA LUCARELLI AD ALBA PARIETTI, PARLANO I PROTAGONISTI PRINCIPALI DELLE LITI IN TV - SGARBI: ‘STUPIDITÀ E IGNORANZA MI SCATENANO’ - VOLPE: ‘CON MAGALLI NON SOLO SCARAMUCCE’ - FRECCERO: ‘PIÙ CI SI SCONTRA, PIÙ SI VIENE CHIAMATI. A ME DIVERTE INFRANGERE L’UNICO COMANDAMENTO TV: MAI DIRE LA VERITÀ’

 

1. VAFFA, INSULTI E OFFESE: LA VERITÀ SULLE LITI TV

Antonella Luppoli per ‘Libero Quotidiano

 

 Sono come le migliori tradizioni di famiglia. I litigi in tv diventano cult in men che non si dica e si tramandano di generazione in generazione. Attraverso Youtube, a suon di milioni di visualizzazioni. Una volta erano il companatico del piccolo schermo, oggi invece sono il pane.

GEMMA GALGANI TINA CIPOLLARIGEMMA GALGANI TINA CIPOLLARI

 

Il precursore del dibattito televisivo è stato Maurizio Costanzo che ammette: «È vero, sono stato fra i primi a caldeggiare le liti in tv. Ora però, siccome litigano tutti, provo a domarle.

Ma, nelle mie trasmissioni, il microfono non lo si spegne a nessuno. I confronti animati fanno sicuramente bene agli ascolti ma ho scoperto che la carta vincente è l' ironia con cui il Maurizio Costanzo Show riesce a fare il 22-23% nel target femminile 15-19 anni».

 

 

Nonostante tutto però, facendo zapping è facile inciampare in animate discussioni. Le più divertenti quelle tra Tina Cipollari e Gemma Galgani nello studio di Uomini e donne.

 

«È tutto vero. Non è un gioco televisivo. Tina con me è sempre molto offensiva. Mi ridicolizza con delle imitazioni che non le vengono neanche bene, mi dà dell' immorale per le mie frequentazioni, mi porta dei regali per prendermi in giro. Questa situazione di conflittualità sembra inverosimile invece è reale»,spiega Gemma. Le fa eco la Cipollari, regina delle opinioniste: «Una donna della sua età dovrebbe fare i conti con se stessa e relazionarsi con uomini coetanei e poi dovrebbe evitare spacchi e reggiseni imbottiti. Gemma cerca la visibilità». E ancora: «Non credo di esagerare. Con tutte le buche che ha preso con gli uomini e tutte le gaffe che ha fatto, il tapiro dovrebbe darlo a se stessa».

GEMMA GALGANI TINA CIPOLLARIGEMMA GALGANI TINA CIPOLLARI

 

Il riferimento è al tapiro che la dama del trono over di Uomini e donne ha provato a rifilarle - con scarsi risultati - nel corso de Le olimpiadi della tv. Le due insomma si mal sopportano. E l' audience aumenta: 24-25-26% di share.

 

Mica bruscolini. Il fine allora giustifica i mezzi? Chiedetelo a Milly Carlucci. Un' altra querelle che ha tenuto banco sul piccolo schermo è stata quella tra Alba Parietti e Selvaggia Lucarelli nell' ultima edizione di Ballando con le stelle. I toni del dibattito hanno portato il pubblico ad appassionarsi.

 

 «Avrei potuto evitare? Forse. Avrei dovuto mantenere la calma ma la stanchezza fisica - nello show di Rai1 facciamo giorni e giorni di prove mica arriviamo il sabato alle 19 come i giurati - non mi ha permesso di essere lucida. E poi ho risposto alle provocazioni, nulla di più» ha detto Alba Parietti.

SELVAGGIA E ALBA A SELVAGGIA E ALBA A "BALLANDO CON LE STELLE"

 

La signora però ammette che le liti in tv possono avere anche un valore diseducativo «soprattutto in questo momento storico in cui il bullismo è dilagante. Ma bisogna ricordarsi che forse le discussioni tra politici sono ancora più gravi». Dal canto suo, Selvaggia Lucarelli fa sapere che «la mia mancata partecipazione a Ballando era sinonimo del dissociarmi dai toni eccessivi della discussione, sono un' amante della polemica ma non delle liti».

scazzo tra selvaggia lucarelli e alba parietti    scazzo tra selvaggia lucarelli e alba parietti

 

Negli ultimi mesi, a tenere altissima la tensione mediatica ci ha pensato anche il litigio tra Giancarlo Magalli e Adriana Volpe. Il conduttore vuole metterci una pietra sopra «non voglio più parlarne», ci ha detto. Mentre la showgirl ha spiegato: «È stato davvero grave quello che è successo. Non sono state solo scaramucce».

 

Insomma, seppur attirino l' attenzione di chi sta al di qua dello schermo, bisogna ammettere che i diverbi catodici lasciano il segno anche tra gli addetti ai lavori.

 

Lo sa bene Vittorio Sgarbi. Lui è il re delle controversie televisive. «Ho iniziato alla fine degli anni Ottanta, sul palco del Maurizio Costanzo Show. Cosa scatena le mie reazioni?

La stupidità e l' ignoranza umana». Alla base dei diverbi, secondo il critico d' arte, c' è l' imprevisto. «Quando ho litigato con Alessandra Mussolini a La pupa e il secchione o quando ho rimediato uno schiaffo da Roberto D' Agostino nessuno poteva immaginare che si verificassero certe circostanze». E così, Sgarbi vince sul palco.

 

SCAZZO TRA SGARBI LUCA TELESE E LUISELLA COSTAMAGNASCAZZO TRA SGARBI LUCA TELESE E LUISELLA COSTAMAGNA

«Non tanto per le parolacce quanto perché dico la verità». In fondo in fondo, i nostri "eroi" interpretano i pensieri di tutti noi che vorremmo dire ma non ne abbiamo il coraggio.

 

 

2. «SI CREA SCOMPIGLIO PER L' AUDIENCE ED ESSERE INVITATI ANCORA»

Antonella Luppoli per ‘Libero Quotidiano

 

Carlo Freccero, litigare è di moda in tv, perché?

«Perché la lite funge da semaforo luminoso: testimonia che la tv è accesa. Se poi succede l' incidente è meglio ancora, perché attira sempre il pubblico».

 

Si litiga per gli ascolti?

«Beh, alla gente piace».

 

Però, i talk show politici non sbancano più l' Auditel, come mai?

«La loro moltiplicazione ha portato a una degenerazione del confronto. Una marmellata. La destra è diventata la sinistra e la sinistra è diventata sistema. Regna una confusione terrificante».

 

SCAZZO TRA SGARBI LUCA TELESE E LUISELLA COSTAMAGNASCAZZO TRA SGARBI LUCA TELESE E LUISELLA COSTAMAGNA

Allora perché quasi quotidianamente sono propinati al pubblico?

«Il bla bla è fatto per motivi economici: si occupa molto tempo in tv con costi ridotti.

Spesso questi confronti sono autoreferenziali e uniformi: non riguardano il vissuto delle persone ma quello dei personaggi che si sono costruiti. La lite crea difformità e quindi curiosità. Una volta il pubblico si divideva in buono/cattivo, oggi, grazie ai molteplici stimoli a cui è sottoposto, i punti di vista sono molti di più ma la raccolta di essi, nei partiti per esempio, resta antica e noiosa».

 

Come si potrebbe fare per rendere interessante il confronto nei talk?

«I talk show politici, La Gabbia a parte, non riescono a introdurre nella discussione il mondo della Rete che spezzerebbe l' uniformità del discorso politico. Esistono infatti siti, non quelli dei complottisti, che si focalizzano sui problemi della gente articolando i discorsi in maniera più ampia rispetto alla tv».

 

SGARBISGARBI

L' interesse del pubblico lo si riesce a catturare solo con argomenti che lo riguardano da vicino e la politica non è più tra questi?

«Vi faccio un esempio. Martedì scorso sono stato ospite di #Cartabianca su Rai3 e mi sono confrontato con un medico, ospite anche lui, in merito alla questione vaccini. La discussione ha fatto dei picchi del 7-8% di share, questo vuol dire che quando si affrontano temi che toccano il pubblico - come la salute - questo ti segue».

 

A #Cartabianca, durante il "duello" con Severgnini, ha anche sottolineato il fatto che quella sera il Tg1 ha aperto con la notizia di Obama a Milano, mentre TgLa7 con la querelle De Bortoli-Boschi

FRECCEROFRECCERO

«La cosa ha creato grande scalpore e sapete perché? Perché ho invalidato l' unico requisito fondamentale del dibattito televisivo: mai dire la verità».

 

Questo vuol dire che in tv non si dice mai la verità?

«È molto raro che la si dica. Eppure fa veramente scandalo ed è più efficace di qualsiasi altro mezzo».

 

Quindi queste liti sono spesso artefatte?

«I protagonisti sanno che devono creare scompiglio perché solo se fanno audience sono invitate e quindi pagate ancora».

 

Lo scontro tra opinionisti rientra nella categoria?

«Trasforma il talk show in reality show. A Domenica Live, lo studio diventa la Casa del Grande Fratello o l' Isola dei Famosi.

A L' Arena invece scatta il meccanismo della lapidazione per i membri della casta. Sono forme teatrali, una specie di esecuzioni pubbliche».

 

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