VALENTINO ROSSI S’È ROTTO LE PALLE! - “TELEGRAPH”: IL PILOTA DELLA DUCATI SI RITIRA DAL MOTOGP A FINE STAGIONE - ROSSI È STUFO DI ESSERE SVERNICIATO DALLE MOTO GIAPPONESI: LA DUCATI (ACQUISTATA DALL’AUDI) NON HA I SOLDI PER MIGLIORARE IL MOTORE E AVEBBE GIÀ SFORATO IL BUDGET PER IL 2012 - ESCLUSO UN RITORNO ALLA HONDA O ALLA YAMAHA: IL PLURICAMPIONE 33ENNE POTREBBE ANDARE A SVERNARE IN FORMULA 1…

DAGOREPORT
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Valentino Rossi, il nove volte campione del mondo e probabilmente il più grande pilota nella storia delle due ruote, andrà in pensione dalla MotoGP alla fine di questa stagione. Se non prima. Lo hanno dichiarato alcune fonti misteriose vicine al campione di motociclismo al italiana hanno detto al quotidiano britannico "The Daily Telegraph".

Rossi, il cui contratto con la Ducati scade alla fine del 2012, aveva dichiarato a gennaio di volerlo estendere di altri due anni.

Ma dopo i deludenti risultati delle ultime gare, quel pezzo di carta è rimasto senza una firma. Alcune indiscrezioni lo vorrebbero di nuovo alla Yamaha o alla Honda, sia con una moto ufficiale che come parte di un team satellite, ma per il momento le due ipotesi non troverebbero alcuna conferma.

Valentino Rossi sta vivendo il momento più umiliante della sua carriere da quando ha iniziato la collaborazione con la Ducati. Una sfida che inizialmente sembrava promettesse solo cose positive: un campione italiano in sella a una moto italiana.

Eppure l'anno scorso Valentino ha chiuso per la prima volta in vita sua un campionato senza nemmeno una vittoria.

"The Doctor", come è noto ai suoi fan in tutto il mondo, ha preso il settimo posto a Estorildi domenica scorsa come un buon risultato. Un segnale eloquente di quanto le aspettative siano cadute in basso.

Molta speranza viene riposta su un motore nuovo, che sarebbe già dovuto essere testato in Portogallo ma nessuno, nemmeno gli stessi ingegneri della Ducati, si aspetta una vera e propria svolta.

Il motivo? Ducati, che è stata appena acquistata da Audi, non ha i soldi per migliorare la moto tanto da avvicinarla ai "front-runners". Il team, in gran parte finanziato dalla Ferrari e dallo sponsor (legato a doppio filo a Valentino) Philip Morris, ma si dice che sia già oltre il budget previsto per quest'anno.

Una serie di fattori, dunque, che avrebbero convinto Rossi che sia arrivato il momento di andare in pensione prima che la su reputazione subisca un danno permanente.
Arrivato a 33 anni (veneranda età per uno sport del genere), le sue credenziali (9 titoli mondiali, tra cui 7 nella classe regina), non bastano più e la sua salute è minata da una lunga serie di infortuni.

Solo il suo orgoglio, e il pensiero che avrebbe potuto miracolosamente ritrovarsi di nuovo su una moto vincente, gli hanno impedito di gettare la spugna già lo scorso anno.
Ma secondo il "Telegraph", Rossi l'anno prossimo non si presenterà alla griglia di partenza. Lo avrebbe confidato alla sua cerchia più ristretta: suo padre, Graziano, e il suo manager, Davide Brivio. Una decisione che potrebbe essere stata influenzata anche dalla probabile partenza del suo ingegnere capo e mentore di lunga data, l'australiano Jeremy Burgess, per motivi personali.

Nonostante tutto, la "commerciabilità" di Rossi rimane più alta che mai. È dunque improbabile che la Ducati, già in crisi di immagine, gli permetta di lasciare prima delle sue gare americane di Laguna Seca, a luglio, e di Indianapolis ad agosto. Poi c'è San Marino e la possibilità di correre ancora una volta a Misano, il circuito tanto caro a Valentino. Da allora mancherebbero solo un paio di mesi alla fine della stagione. Poi si vedrà.

E c'è chi dice che Rossi stia già pensando a un futuro sulle quattro ruote, forte dei tempi competitivi ottenuti in prova con la Ferrari di Formula 1 qualche anno fa. Ma se proprio dovesse scegliere di salire in macchina, il "dottore" opterebbe per un'altra delle sue grandi passioni: il rally.

 

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