
LA VENEZIA DEI GIUSTI - CI SARÀ ANCHE UNA BELLA GARA TRA PISELLI TRA IL RALPH FIENNES DI 'A BIGGER SPLASH' E IL JAKE GYLLENHALL DI 'EVEREST', JOHNNY DEPP TRUCCATO DA GANGSTER, BEN DUE FILM CON DAKOTA JOHNSON, EDDIE REDMAYNE VESTITO DA DONNA…
Gyllenhaal nudo batte la pentola con un mestolo
Marco Giusti per Dagospia
Siete pronti per Venezia? Stamane il direttore del Festival, Alberto Barbera, e il presidente della Biennale, Paolo Baratta, hanno rivelato l’elenco dei film della 72a edizione. C’è un po’ di tutto. Come al solito. Jake Gyllenhall e Ralph Fiennes col pisello di fuori, Johnny Depp truccato da gangster anni ’70, ben due film con Dakota Johnson perché è la bona del momento (ma è anche brava, stavolta), Eddie Redmayne vestito da donna, Kristin Stewart per la gioia dei suoi fans, il nuovo film di Cary Fukunaga, il regista di True Detective stagione 1, quella buona, Alba Rohrwacher addirittura vampiressa per Marco Bellocchio in quel di Bobbio, Alexander Sokurov alle prese con il Louvre durante l’occupazione nazista, il ritorno di Michael Keaton dopo l’ultimo volo dalla finestra di Birdman.
C'e' anche molta polvere da vecchio festival, Amos Gitai, il mai esploso Atom Egoyan, un documentario di Laurie Anderson. Torna pure a Venezia, dopo un esilio di tre anni che ci sembrava ragionevole, Elisabetta Sgarbi per la gioia di Furio Colombo e della compagnia di giro Bompiani anche se schiaffata ai Giardini con un documentario, Il pesce rosso dov’è?. Boh? Come si sapeva da tempo sono quattro i film italiani in concorso.
Jake Gyllenhaal nudo per il film Everest
Ovviamente Marco Bellocchio, con L’ultimo vampiro, il suo primo horror (diciamo così…), un film “minore”, costruito con la sua scuola di cinema a Bobbio, interpretato da Roberto Herlitzka e Alba Rohrwacher, sicuramente allegrissimo, RaiCinema. L’attesa, opera prima di Piero Messina, assistente di Paolo Sorrentino, con Juliette Binoche protagonista, unico che batta bandiera Medusa.
Per amor vostro, il nuovo film di Giuseppe Gaudino, il non dimenticato regista di Aldi, con Valeria Golino protagonista e coproduttrice assiema Gaetano Di Vaio, distribuito dalla Minerva. E il magnifico A Bigger Splash di Luca Guadagnino, italiano solo di ambientazione e regia, perché prodotto da Studio Canal e distribuito in America da Fox Searchlights (in Italia ancora non c’è ancora un distributore…), non proprio un remake, quanto una riscrittura a personaggi fortemente modificati di La piscina di Jacques Deray che vanta un cast d’eccezione, Ralph Fiennes, Tilda Swinton, Matthias Schonaerts, la Dakota Johnson di 50 sfumature di grigio in versione vergine sexy e il nostro Corrado Guzzanti come carabiniere che sembra stupido ma non lo è.
Scordatevi il film di Deray, qua siamo in un altro mondo, a Pantelleria, tra cantanti e produttori rock, e continui arrivi di barconi. La cosa che vi possiamo dire è che tutti i ricchi svitati protagonisti sono nudissimi, soprattutto Ralph Fiennes, e che il film vanta ben cinque brani dei Rolling Stones storici e forse uno inedito che comparirà sui titoli di coda. Il film sarà una grande sorpresa per tutti e la conferma di un grande talento. Ha già fan d’eccezione.
Ci sarà anche una bella gara tra piselli tra il Ralph Fiennes di A Bigger Splash e il Jake Gyllenhall di Everest, il film di apertura fuori concorso diretto dall’islandese Balthasar Kormakur, già regista di un modesto Cani sciolti, che vanta un bel cast, da Jason Clarke a Sam Worthington a Josh Brolin, anche se ci sono pire Robin Wright e Keira Knitghley.
Jake Gyllenhall è la star anche del film d’apertura del festival di Toronto, Demolition di Jean-Marc Vallee. Fuori concorso anche l’atteso Black Mass di Scott Cooper con Johnny Depp truccatissimo come il boss della mala Whitey Bulger, la bella Dakota Johnson, Benedict Cumberbacht e Kevin Bacon. Fuori concorso un altro film italiano, l’ultimo di Claudio Caligari, scomparso proprio a fine riprese e finito da Valerio Mastandrea con Luca Marinelli protagonista.
Torna, a un anno esatto da Birdman, anche Michael Keaton, protagonista di Spotlight di Tom McCarthy, il regista di L’ospite inatteso, storia di molestie sessuali e di Chiesa Cattolica con Rachel McAdams, Mark Ruffalo e Stanley Tucci. Mai stato a Venezia, invece, se non sbaglio, Eddie Redmayne, il giovane attore inglese premio Oscar per la sua interpretazione di Stephen Hawking, che si presenta vestito da donna in The Danish Girl di Tom Hooper, il regista di Il discorso del Re.
La storia, vera, è quella di una pittrice degli anni ’20, interpretata dalla stellina emergente Alicia Vikander, che dipinge il marito, Eddie Redmayne, truccato da donna. Solo che il personaggio femminile, diciamo, gli resterà cucito addosso. Sbarca a Venezia anche Charlie Kaufman, sceneggiatore di grande creatività per Michel Gondry, che, dopo lo sballato Syneddoche del 2008, si presenta con un cartone animato in stop motion condiretto da Duke Johnosn non meno concettoso, Anomalisa.
La storia dovrebbe essere quella di un uomo che si strugge per non riuscire a comunicare con gli altri. Alexander Sokurov torna a Venzia dopo il premiato Faust, con un semi-documentario, Francofonia o Louvre Under German Occupation, prodotto dai francesi Oliver Pere e Perre Olivier Bardet per Arte. In concorso troviamo poi l'americano Equals di Drake Doremus con Kristen Stewart, il canadese Remember di Atom Egoyan con grandi vecchi come Christopher Plummer e Martin Landau, l'australiana Sue Brooks con Looking for Grace, il turco Emin Alper con Abluka.
Coraggiose le scelte di mettere in concorso Beasts of No Nation di Cary Fukunaga con Idris Elba sui soldati bambino. Sara' una grande sorpresa del festival. Dalla Francia arriva L'hermine di Christian Vincent con Fabrice Luchini, dal Venezuela Desdea alla' di Lorenzo Vigas, dalla Cina Behemoth di Zhao Liang. Fuori concorso un corto di Martin Scorsese, The Audition, con Robert De Niro, Leo Di Caprio e Brad Pitt. Buttali via. Ma c'e' anche un documentario di Noah Baumbach su De Palma, uno su Janis Joplin, uno firmato Franco Maresco, Gli uomini di questa citta' io non li conosco, su Franco Scaldati, uno di Tasi Ming-Lian e uno di Frederick Wiseman.
Nella sezione Orizzonti troviamo Stacy Martin, l’eroina della prima parte di Nymphomaniac, come protagonista del thriller Taj Mahal del francese Nicolas Saada, che ricostruisce l’attentato terroristico del 2008 nel grande albergo Taj Mahaal di Mumbai. La Martin è una ragazza che rimane intrappolata nell’albergo mentre i terroristi sparano all’impazzata.
Dalla Francia arriva anche in concorso Marguerite di Xavier Giannoli con Catherine Frot aspirante cantante d'opera. Mancanze? Tante. Da Zemeckis a Danny Boyle, da Herzog a Del Toro. Si sa. La piu' grave, ma non per colpa di Barbera, e' quella di Suburra di Stefano Sollima, film molto atteso gia' regalato al Festival di Roma. Peccato per Sollima.
Venezia e' ancora una vetrina importante. Con Suburra in concorso, o con Guillermo Del Toro, cioe' con un'apertura maggiore al cinema di genere, sarebbe stato un gran festival. Ma anche cosi', con Guadagnino, Caligari, Gaudino, Maresco e Fukunaga, siamo soddisfatti. Manifesto con la Kinski francamente orrendo.