
LA VENEZIA DEI GIUSTI - SONO DAVVERO CONTENTO DEL LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A KIM NOVAK, MA SONO MENO CONTENTO DEL DOCUMENTARIO “KIM NOVAK’S VERTIGO”, SCRITTO E DIRETTO DA ALEXANDRE O. PHILIPPE - VORREI SAPERNE DI PIÙ SUL CAPOLAVORO DI ALFRED HITCHCOCK, CHE INVECE FA LA SUA APPARIZIONE DOPO QUALCOSA COME 45 MINUTI. COMPAIONO INVECE LE MEMORIE SPARSE DI KIM, ARZILLA, CHE CI MOSTRA LA SUA GALLERIA PERSONALE DI TERRIBILI QUADRI SPARSI PER CASA - SORVOLA PARECCHIO ANCHE SULLA FIGURA DI UN MOSTRO COME HARRY COHN, BOSS DELLA COLUMBIA E SUO PADRONE E AMANTE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Sono davvero contento del Leone d’Oro alla carriera a Kim Novak, anche se mi domando quanto vogliamo aspettare per darlo a Dario Argento? Sono meno contento però del documentario “Kim Novak’s Vertigo”, scritto e diretto da Alexandre O. Philippe, che ci dette uno svalvolato ma più interessante “Nella mente dell’Esorcista” dedicato a William Friedkin e al suo incredibile film.
Perché se un film si chiama “Kim Novak’s Vertigo” vorrei saperne di più su “Vertigo”, il capolavoro di Alfred Hitchcock, che invece fa la sua apparizione dopo qualcosa come 45 minuti. Con mio grande disappunto. Compaiono invece le memorie sparse di Kim, arzilla, che ci parla del suo amore per Greta Garbo, la sua attrice preferito e il suo modello, ci parla del padre, un polacco dalla faccia non simpaticissima, ma soprattutto ci mostra la sua galleria personale di terribili quadri sparsi per casa che farebbero scappare chiunque, più brutti di quelli della moglie di Stanley Kubrick.
kim novak con alfred hithcock sul set di vertigo
La pittura, vera passione e penso unica attività di Kim, è dominante e rovina parecchie scene del film. Meglio che parli di Richard Quine, che la diresse nei suoi primi film, e del quale confessa di essere stata innamorata. O di James Stewart, del quale ricorda i lunghi piedi sexy che appaiono mudi in “Una strega in paradiso”. Ci piace parecchio se appaiono rare clip giovanili, provini, brani di film importanti come “Quando muore una stella” di Robert Aldrich o “Picnic” di Joshua Logan con William Holden, i noir della Columbia.
Sorvola parecchio sulla figura di un mostro come Harry Cohn, boss della Columbia e suo padrone e amante. Mi raccontò Ursula Andress che quando Kim scappò con Sammy Davis Jr, Cohn mandò a dire all’attore che se voleva mantenere sano il suo unico occhio sarebbe stato meglio riportargli subito Kim Novak. E Sammy Davis Jr gliela dovette riportare. Tutta Hollywood odiava Harry Cohn. Ma Kim Novak fu legata per anni alla Columbia, in film anche notevoli.
kim novak james stewart vertigo
Ci sarebbe piaciuto anche ricordare quando fece la sua prima riapparizione dopo anni “Vertigo”, che tra i giovani critici nei primi anni ’80 nessuno aveva visto e si doveva fare tappa a Padova per vedere il frammento che aveva Piero Tortolina del sogno di James Stewart, ideato da Saul Bass, con la celebre spirale.
Fu Enzo Ungari a mezzogiorno/mezzanotte, rassegna di rarità, a mezzogiorno, e grandi novità, a mezzanotte, a presentare in gran segreto in Sala Grande a Venezia con Carlo Lizzani direttore “Vertigo” di Alfred Hitchcock. Fu una bomba per tutto il mondo della cinefilia italiana. Tutto il gruppo di Officina, celebre cineclub romano, Cristina, Paolo e Ciro, partirono col primo treno per Venezia, riprendendo il treno di ritorno all'alba. I cineclubbari vennero da tutta Italia…
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kim novak - vertigo
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frank sinatra kim novak
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KIM NOVAK A VENEZIA
kim novak 1968