LA VIGILANZA PORTA PRUDENZA: MINZOLINI RINUNCIA AL RICORSO D’URGENZA PER IL SUO RIENTEGRO AL TG1

Marco Castoro per La Notizia

1 - MINZOLINI RINUNCIA AL RICORSO D'URGENZA SUL TG1
Augusto Minzolini ha rinunciato al ricorso d'urgenza articolo 700 per il suo rientegro al Tg1. In pratica il direttorissimo ha cambiato strategia in corso. Nell'udienza di ieri i suoi legali hanno formalizzato la rinuncia e il processo è stato aggiornato al 17 settembre. La mossa è giunta sorpresa. Probabilmente anche a Minzolini farà comodo prendere un po' di tempo, prima di avere una sentenza.

In questo momento l'ex direttore del Tg1 è senatore e membro della Vigilanza (un ruolo che Berlusconi gli ha voluto affidare a tutti i costi). Inoltre è in aspettativa con la Rai che gli aveva affidato un incarico alternativo alla direzione del Tg1, come capo dei corrispondenti esteri. Pertanto un reintegro al Tg1 forse scombinerebbe i piani di Minzolini, a cui non dispiacciono sicuramente gli attuali compiti da vigilante. Per contro la Rai ha sollevato più di un caso di incompatibilità sui ruoli ricoperti dal direttorissimo. Il braccio di ferro è sempre in corso, magari però all'orizzonte potrebbe aprirsi qualche spiraglio di trattativa. Chissà...

2 - MEDIOBANCA ACCENDE LA MICCIA RAI
Lo Stato italiano potrebbe incassare circa 2 miliardi di euro dalla vendita della Rai, alleggerendo al contempo il bilancio da una partecipazione che lo scorso anno ha generato 244 milioni di perdite. A dare un prezzo all'azienda pubblica, mentre in Grecia infuocano le polemiche sulla chiusura della televisione di Stato, è Mediobanca: la Rai, rilevano gli analisti di Piazzetta Cuccia, vale circa 2,47 miliardi, a cui vanno sottratti 366 milioni di debiti netti al 31 dicembre 2012. La sola vendita di Ray Way, proprietaria delle infrastrutture di trasmissione, rileva Mediobanca, vale 600 milioni di euro.

3 - BAUDO RILANCIA VIANELLO
Ci voleva il vecchio Pippo Baudo per strappare un sospiro di sollievo al direttore di Raitre, Andrea Vianello. Dopo tutta una serie di flop o di delusioni in prima serata (tra cui va connotato anche l'atteso nuovo talk di David Parenzo che non è riuscito ad arrivare a una media share del 5%), ecco che finalmente si è assistito al ruggito del vecchio leone. Il viaggio, trasmissione itinerante, curata da Baudo ha avuto un buon esordio: è stata vista da oltre un milione e mezzo di telespettatori per uno share medio superiore al 6%.

4 - PERFINO NIGERIA E TAHITI MEGLIO DI QUINTA COLONNA E PIAZZA PULITA
Trasmettere in prima serata su Raiuno l'incontro di calcio tra Nigeria e Tahiti, diciamo la verità, è sembrata una mossa un po' azzardata da parte di Viale Mazzini. Infatti perfino Raidue con i telefilm di Criminal Minds ha fatto meglio: 8,5% di share contro 8,2% (i telespettatori in media sono stati poco più di 2 milioni). Tuttavia fa riflettere il fatto che molti telespettatori hanno preferito vedere la partita di Confederation Cup piuttosto che i soliti talk del lunedì sera (Quinta colonna e Piazza pulita), battuti di oltre mezzo milione di teste.

5 - BRACHINO STRAPPA APPLAUSI
Il nuovo responsabile di Sport Mediaset ha presentato alla redazione il suo piano editoriale. A votare a favore di Claudio Brachino sono stati in 47, mentre solo 6 i contrari. Quindi il gradimento è stato portato a casa, nonostante in questi giorni nell'azienda di Cologno Monzese i giornalisti siano un po' inquieti. Ora negli intenti di Brachino ci sono l'incremento degli speciali, dei contenuti sul canale Premium e in prospettiva rispolverare l'idea del settimanale domenicale, un nuovo Controcampo.

6 - NON C'È PIÙ RISPETTO PER IL TG1
Perfino il Tg1 ha subito uno spostamento d'orario alle 20,20 per la finale dell'Under 21. Ma non per la gara, che alle 20 era bella che finita, ma per le chiacchiere da studio.

7 - SALVAGENTE IN BRASILE PER IL PUPILLO DI BERTONE
Sembrava destinato a una carriera fulgida ai piani alti di Viale Mazzini. Pupillo del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, Marco Simeon è entrato alla Rai dalla porta principale e con gli onori del caso. Gli hanno affidato la direzione di Rai Vaticano e la poltrona di responsabile delle relazioni istituzionali ed internazionali. Il prediletto sembrava avesse un carrarmato per le sue avanzate. Fu decisivo (assieme ad Agostino Saccà) ad appoggiare Lorenza Lei verso la poltronissima di direttore generale. Ma la ruota gira.

E dopo pochi mesi Simeon si è ritrovato fuori dalla Rai. Prima ha dovuto cedere la direzione di Rai Vaticano, poi quella delle relazioni istituzionali che da ieri appartiene a Alessandro Picardi, l'ultimo rampollo alla corte di Luigi Gubitosi e Anna Maria Tarantola. Tuttavia un piccolo salvagente è stato consegnato a Simeon, una collaborazione Rai dal Brasile. È fuori dall'azienda ma resta comunque in orbita.

Hai visto mai la ruota dovesse di nuovo girare... Anche l'ex capo di Raisport, Eugenio De Paoli, è stato trasferito in Brasile. Ma non come corrispondente. Il suo ruolo sarà di coordinamento di eventi sportivi e non, visto che nei prossimi tre anni si terranno a Rio (Confederation Cup, Mondiali, Olimpiadi, Giornata della gioventù). Il suo posto a Raisport è stato preso da Mauro Mazza, un direttore che dovrà gestire una testata che ha rete e tiggì.

 

AUGUSTO MINZOLINIAUGUSTO MINZOLINImediobancaPippo Baudo DAVID PARENZO PAOLO DEL DEBBIOCorrado Formigli

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO