VOLEMOSE BENE, ALLA FACCIA DELL’EVASIONE FISCALE - IL MINISTERO DELL’ECONOMIA E’ IN SOCIETA’ CON LA FAMIGLIA ARMELLINI, MENTRE ANGIOLA E’ ACCUSATA DI AVERE NASCOSTO AL FISCO IMMOBILI PER 2 MILIARDI

Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

Sembra proprio che ricorrano gli estremi della classica situazione da "colmo dei colmi". Il ministero dell'economia, che dovrebbe fare della lotta all'evasione fiscale uno di suoi principali obiettivi, è in società con una famiglia di "palazzinari" la cui rampolla è accusata di aver nascosto al Fisco qualcosa come 2 miliardi di euro. Come è possibile? Eppure è esattamente quello che succede dalle parti del dicastero di via XX Settembre, che tutt'ora risulta socio della famiglia Armellini, ovvero della stirpe di immobiliaristi romani la cui discendente, Angiola, è stata nei giorni scorsi accusata di una maxievasione per aver "occultato" 1.243 immobili, sostanzialmente riconducibili a lei ma formalmente intestati a soggetti di diritto estero.

Il veicolo
Sta di fatto che il Tesoro, oggi guidato da Fabrizio Saccomanni, e gli Armellini sono soci all'interno della Alfiere. Si tratta della società, costituita diversi anni fa, per portare avanti un progetto immobiliare nel quartiere romano dell'Eur, ossia la realizzazione di un megacentro residenziale, progettato nientemeno che da Renzo Piano, al posto delle tre torri dell'ex ministero delle Finanze. Progetto da 130 milioni di euro che, come raccontato da La Notizia del 3 dicembre 2013, è clamorosamente naufragato sotto il peso schiacciante dei debiti contratti proprio dai soci privati del ministero. Si dà infatti il caso che il 50% dell'Alfiere sia in mano a Fintecna, la finanziaria controllata dal Tesoro per il tramite della Cassa depositi e prestiti. L'altro 50% della società è invece in mano a un'altra società che si chiama Progetto Alfiere, costituita nel luglio del 2005, nel cui capitale figurano diversi soci privati.

Parliamo della Lamaro Appalti della famiglia Toti (19%), della Astrim, che fa capo ad Alfio Marchini (19%), di Idea Fimit, società immobiliare del gruppo De Agostini (19%), di Tecnimont Civil Construction dell'imprenditore Fabrizio Di Amato (19%), dell'Immobiliare Fondiaria-Sai, passata dai Ligresti al gruppo Unipol (19%) e di Eurospazio (5%). Ebbene, è proprio su quest'ultima società, ovvero la Eurospazio, che va concentrata l'attenzione. Formalmente, infatti, il suo capitale è in mano a due fiduciarie, la Control Consul (98%) e la Revfid (2%). Si tratta di strumenti che, come spesso accade, sono utilizzati per non rendere visibili i veri proprietari della società partecipata. Ma fonti qualificate di Fintecna Immobiliare, consultate ieri da La Notizia, confermano che la Eurospazio è di fatto riconducibile alla famiglia Armellini. Insomma, la stirpe dei palazzinari romani, seppur con una piccola quota, risulta tutt'ora socia del ministero dell'economia attraverso tutto questo intreccio di società e veicoli fiduciari. Una situazione non proprio da manuale, verrebbe da dire.

Lo scenario
Anche perché, come detto, nel frattempo il progetto delle torri di Renzo Piano ha fatto una pessima fine. Da un vecchio bilancio 2010 della società Alfiere risulta che l'idea dell'archistar, il cui costo era stimato in 130 milioni di euro, avrebbe garantito un ritorno di 565 milioni dalla vendita del complesso residenziale che sarebbe dovuto nascere dopo la demolizione delle torri dell'ex ministero delle finanze. Edifici che, invece, sono ancora in piedi tutti bucherellati, al punto di meritarsi il soprannome di "Beirut". Il fatto è che oggi l'Alfiere si trova schiacciata da debiti bancari per 130 milioni. E i privati, con immobili adesso difficilmente appetibili dal mercato, vogliono fuggire.

 

 

ANGIOLA ARMELLINI cpn45 bruno tabacci angiola armellinigiu36 angiola armellini bruno tabacciSACCOMANNI E LETTA IL PROGETTO DI RENZO PIANO CHE DOVEVA SORGERE AL POSTO DELLE TORRI DELL EUR FintecnaClaudio Toti

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO