1. ZORRO RENZI BLOCCA LA “PORCATA” DI ALFANO E MONTI A FAVORE DEI SIGNORI DELLE SLOT MACHINE E SVENTOLA IN PIAZZA LE MUTANDE ZOZZE DEL GOVERNINO DI LETTANIPOTE 2. LA NORMA CHE PREVEDEVA UN TAGLIO DEI SOLDI AI COMUNI CHE OSTACOLANO LA DIFFUSIONE DEL GIOCO D’AZZARDO VERRÀ RITIRATA E CORRETTA. DUE A ZERO E PALLA AL CENTRO PER IL ROTTAM’ATTORE. LETTA E IL SUO SODALE KAZAKO, EVIDENTEMENTE, ERANO ANCORA CONVINTI CHE A LARGO DEL NAZARENO CI FOSSERO UN BERSANI O EPIFANI 3. SI AVVISANO I SIGNORI NAVIGATI DI RCS CHE NELL’INCHIESTA SULL’AMMANCO DI 11 MILIONI IN RCS SPORT SARÀ DIFFICILE SCARICARE TUTTO SU UNA DIPENDENTE “INFEDELE”: NELL’APRILE 2012 BANCA INTESA AVVISÒ RCS CHE C’ERANO OPERAZIONI “ANOMALE”

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - MA TU PENSA, LO STATO NON E' ETICO
Zorro Renzie blocca la "porcata" di Alfanayev e Rigor Montis a favore dei Signori delle slot machine e sventola in piazza le mutande zozze del governino di Lettanipote. La norma che prevedeva un taglio dei soldi ai comuni che osano ostacolare la diffusione del gioco d'azzardo verrà ritirata e corretta. Due a zero e palla al centro per il Rottam'attore. Aspenio Letta e il suo sodale kazako, evidentemente, erano ancora convinti che a Largo del Nazareno ci fossero un Bersani o Epifanio Epifani. E colpisce che il primo referente dei Signori delle slot, grandi finanziatori della politica, sia diventato quell'Angelino Jolie che fa proprio di tutto per somigliare a Gianmenefrego Fini, altro storico paladino dei guadagni di Corallo & friends.

Una cosa però va segnalata, in attesa di un qualche monito di Re Giorgio "contro l'insopportabile piaga della ludopatia", ed è l'ipocrisia che regna su tutta la faccenda. Questo sito disgraziato segnala da anni le marchette della politica al cosiddetto "gioco legale" e l'incredibile vergogna del maxi-sconto sulle sanzioni della Corte dei conti, ma se si guarda alla logica dell'emendamento-scandalo di Nuovo centrodestra e Sciolta Civica si deve ammettere che non fa una piega.

Visto che lo Stato incassa scientemente e allegramente da anni fior di tasse dalle slot, lo stesso Stato riduce i trasferimenti agli enti locali che "per motivi etici" fanno la guerra al gioco d'azzardo. Non sarà simpatico, non sarà politicamente corretto, ma i sindaci non possono far finta di non sapere da dove vengono i soldi. L'etica costa. Questa è la realtà, per nulla gradevole, della quale bisognerebbe avere il coraggio di discutere.

2 - LO SCHIAFFONE DI MATTEUCCIO
"Il Pd ora ci ripensa. Niente punizione ai Comuni anti-slot. Renzi: ‘Questa norma è una porcata, va eliminata" (Stampa, p. 13). Anche Repubblica offre largo spazio alla botta che il neo segretario del Pd ha assestato agli altri due quarantenni su piazza. La risposta dei due avanzi di Scudo crociato di Palazzo Chigi è questa: "Letta, summit con Alfano prima della missione Ue per contenere Renzi.

Aperture anche sul maggioritario per non stuzzicare Matteo. Solo su una cosa il vicepremier vorrebbe resistere al sindaco, la revisione della Bossi-Fini" (Stampa, p. 11). Mentre per Repubblica "Renzi accelera sul Mattarellum, trattativa con Forza Italia e Lega. ‘Letta capisca che faccio sul serio'. E avverte: il Pd non è la Cgil, sul lavoro idee diverse" (p. 12).

3 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Brutta cosa, per il governino di Mezze Intese, avere contro anche gli industriali. "Danni da guerra per l'Italia, altro che ripresa'. Confindustria: raddoppiati i disoccupati, il governo cambi passo. Letta: non sfascio i conti", riporta Repubblica (p. 4). Che poi dà spazio a un'analisi di Bankitalia sulla diseguaglianza, ovviamente in aumento: "Ricchi salvi, classi medie sprofondate. La recessione ha ridisegnato il Paese. In mano a solo 4 milioni di persone il 34% del reddito totale. L'ultima Italia egualitaria è stata quella dei primi anni ‘80". Per caso, negli ultimi trent'anni, qualcuno ha smantellato tutele con varie scuse? Per caso, negli ultimi trent'anni, qualcuno ha predicato riforme più o meno "europee" e poi, sempre per caso, si è fatto i cazzi propri?

Ignazio Marino, primo cittadino di quel buco con il raccordo anulare intorno che chiamiamo "Roma", sbugiarda così il ministro Paccomanni: "Le strade sono due: o si alzano le aliquote al 3,5 per mille sulla prima casa e all'11,6 sulle seconde, che la Legge di Stabilità ha invece fissato al 2,5 e al 10,6, oppure si trovano altre compensazioni che permettano ai comuni di recuperare almeno un miliardo e mezzo. Tertium non datur, a meno di non voler ammazzare la gente" (Repubblica, p. 3).

4 - TELECOM E LA BICAMERALE DEGLI AFFARI
"Telecom, l'accusa dei pm. ‘Ostacolo alla Vigilanza su Telefonica e cessione argentina'. La trattativa con gli spagnoli. Interrogato come testimone l'ex presidente Bernabè". Il Corriere delle banche creditrici (e azioniste) spara in prima pagina il notizione che la Procura di Roma sta indagando su un presunto accordo tra i maggiori azionisti di Telecom (Intesa, Mediobanca, Generali...). E lo fa nel giorno dell'assemblea. Del resto, Franchino Bernabebè aveva già esposto i propri dubbi nella lettera di dimissioni e si sa che l'uomo si muove con grande scioltezza, fin dai tempi di Mani Pulite, tra magistrati, poliziotti e servizi segreti. Insomma, è un osso duro.

Oggi, dunque, assemblea per il colosso telefonico. "Telecom al voto, ma la revoca del Cda è difficile. Telefonica non compra azioni e nega l'asse con il fondo Blackrock. Tantazzi verso la presidenza. Assemblea da record con quasi il 60% del capitale presente. I fondi saranno decisivi" (Stampa, p. 25). Idem per il Sole: "Telecom, verso il no alla revoca del cda. BlackRock, ago della bilancia, potrebbe astenersi. All'assemblea convocata oggi su richiesta Findim presenzieranno in qualità di ‘osservatori' anche due funzionari Consob" (p. 1 secondo dorso). Due osservatori Consob? Brivido e raccapriccio.

Sul Cetriolo Quotidiano, il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, torna all'attacco dei furbetti di Palazzo Chigi: "Il governo sta consegnando Telecom agli spagnoli. A parole Letta approvava la proposta di riforma dell'Opa, ma ha chiesto di ritirare gli emendamenti e non ha mantenuto l'impegno di fare un decreto" (p. 3).
Intanto, come previsto, Mediaset vola in Borsa grazie alla pay tv e all'ipotesi di ‘larghe intese' con Telefonica. Il titolo del Biscione guadagna il 16,7% sull'ipotesi di una convergenza tra tv e tlc" (Repubblica, p. 29).

5 - NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN
"Unione bancaria, Europa più forte" esulta la Stampa dei Lingotti in fuga in prima pagina. Cauto il Sole: "Via libera all'Unione bancaria. Fondo da 55 miliardi in 10 anni. Draghi: grande progresso. Il Consiglio europeo approva il piano salva-banche, ma la Germania resta critica" (p. 1). Repubblica decisamente scettica: "Il veto tedesco sui salvataggi rilancia il rischio di credit crunch. Il governo Merkel ha rinunciato a una vera unione bancaria" (p. 16)

Il Corriere delle banche intervista Antonio Patuelli, capoccione dell'Abi, che nel festeggiare la notizia si fa scappare la verità su quello che è successo negli ultimi due anni: "E' necessario che gli Stati, fra loro, non si facciano la guerra sui debiti sovrani (...) Parlo della guerra che in Italia è passata come crisi dello spread e che non è stata definitivamente superata come dimostra il livello ancora troppo alto, intorno ai 220 punti base, del differenziale tra i rendimenti dei Btp decennali e i bund tedeschi di uguale durata (...).

Bisogna considerare solvibili gli Stati con alti debiti gestiti però con parametri concordati con Bruxelles. E non si deve dubitare della solidità delle aziende di credito che hanno in portafoglio i titoli del debito del proprio Paese, che si comporta correttamente con le autorità europee" (p. 5). Evviva Patuelli, evviva, finalmente, la sincerità! Come va lodata la brutalità di uno come il "pragmatico" Bernard Kouchner, fondatore di "Médecins sans Frontières" e ministro con Mitterand e Sarkozy: "Da soli, i singoli Paesi europei non valgono più nulla" (Corriere, p. 6).

6 - NANO DECADENCE
Schiaffoni assortiti al Banana anche da Bruxelles: "Berlusconi assente, sollievo Merkel: ‘Alle europee farebbe danni al Ppe'. Al vertice di Bruxelles le ironie di Juncker e Katainen sul Cavaliere bloccato in Italia dal divieto di espatrio" (Repubblica, p. 15). In effetti, all'estero, un tipo condannato per una maxi-frode fiscale non è visto bene come da noi.

7 - A COSA SERVONO LE NOTIZIE
"Fincantieri, Belsito e quel piano per la Libia. Tangenti e retro pagamenti nel progetto del tesoriere della Lega. Nelle telefonate fra Belsito e l'ingegnere Lombardelli si descrive l'accordo con i militari libici e i termini delle commissioni promesse. La società cantieristica: ‘Non abbiamo mai concluso alcun contratto in Libia, perché non se ne sono verificate le condizioni". Bel pezzo di Claudio Gatti sul Sole 24 Ore. Gliel'hanno impiombato in un taglio basso a pagina 36.

8 - A.A.A. AVVISO AI NAVIGATI DI VIA SOLFERINO
Si avvisano i Signori Navigati di Rcs che nell'inchiesta sull'ammanco di 11 milioni in Rcs Sport sarà difficile scaricare tutto su una dipendente "infedele". Questo perché, come si legge in un pezzo pubblicato oggi dallo stesso Corriere a pagina 27, nell'aprile 2012 Banca Intesa avvisò l'azienda che c'erano operazioni "anomale" e in una riunione del 20 settembre 2013 "ai massimi livelli" di Rcs non furono sollevate domande su quell'avviso. La Procura di Milano, che ha già sentito vari testimoni, vuole vederci più chiaro. Per la gioia dell'ad Pietro Scott Jovane.

 

 

Matteo Renzi slot machine ALFANO LETTA CETRIOLO FINIFRANCESCO CORALLO jpegGIORGIO NAPOLITANO IGNAZIO MARINO IN CUCINA saccomanni BERNABEMassimo Mucchetti cesar_aliertaMARCO PATUANO

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO