metaverso milena gabanelli

IL METAVERSO È UN PARADISO PER CHI VUOLE RICICLARE SOLDI SPORCHI – IL MONDO VIRTUALE IN SOLI 6 ANNI POTREBBE GENERARE UN GIRO D'AFFARI DA OLTRE 800 MILIARDI. ECCO PERCHE’ SERVIREBBERO LE REGOLE DEL MONDO REALE – “MI-JENA” GABANELLI ELENCA TUTTI I RISCHI: SENZA I CONTROLLI DELLE DIRETTIVE ANTIRICICLAGGIO DELL’UE LA CRIMINALITÀ ECONOMICA HA MANO LIBERA – PER I PREDATORI SESSUALI È SEMPLICISSIMO ADESCARE MINORENNI SENZA CORRERE RISCHI. PER NON PARLARE DEL PROBLEMA DEI DATI RACCOLTI DALLE OLTRE 40 PIATTAFORME… – VIDEO

GUARDA QUI IL VIDEO IN CUI MILENA GABANELLI SPIEGA RISCHI E POSSIBILITÀ DEL METAVERSO

 

Estratto dell’articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza per il “Corriere della Sera”

 

milena gabanelli metaverso dataroom

Il Metaverso, che sta per «meta» (oltre) e «verso» (universo), è un luogo virtuale in cui si entra scaricando un’applicazione per Pc, tablet o smartphone, attraverso un browser (come Google Chrome), oppure indossando un visore o occhiali per la realtà aumentata. Sono ambienti tridimensionali, frequentati con un avatar, in cui gli utenti possono interagire tra loro: la promessa è quella di fornire un’esperienza immersiva, cioè di avere l’impressione di muoversi proprio dentro a un mondo reale.

 

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Le piattaforme sono oltre 40. Le più famose sono quelle per i videogame come Roblox (2006), Minecraft (2009), Fortnite (2017) oppure l’italiana The Nemesis (2019). Cosa succede lì dentro? […]

 

Posso entrare in un video che mi immerge a New York sulla Quinta strada e bere un caffè con l’avatar di un mio amico. Posso partecipare a un concerto: quello del cantante Achille Lauro è stato accompagnato da un gioco, a cui hanno partecipato in 10 mila, che consisteva nel raccogliere il più velocemente possibile dei microfoni e i 5 migliori tempi hanno ricevuto il meet & greet, che vuol dire un incontro e saluto dal vivo con l’artista.

 

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Queste piattaforme, come ci mostrano i dati del Metaverse Marketing Lab del Politecnico di Milano, sono frequentatissime: complessivamente la stima è che in un anno vengano visitate da oltre 350 milioni di individui dai 9 ai 50 anni. […] L’80% ha iniziato a comprare oggetti digitali pensati per il proprio avatar: spesi 52 miliardi di dollari nel 2021, acquistando con criptovaluta o con carta di credito.

 

Per ora il business ruota intorno all’intrattenimento. Ma parliamo di un sistema con potenzialità enormi in ambito scientifico e industriale. Applicato alla medicina consente di fare interventi chirurgici per acquisire esperienza, che è poi necessaria nella sala operatoria vera.

 

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[…] Si può usare l’avatar per simulare un intervento a distanza su una centrale nucleare e vederne le conseguenze. Studiare il funzionamento di una turbina in progettazione. Durante la costruzione di un appartamento simulare i livelli di consumi energetici a date condizioni. Testare la tenuta delle fondamenta di un edificio sottoposte a scosse di terremoto.

 

[…] Intanto però nel mondo virtuale nascono le piattaforme che vendono terreni digitali come Decentraland (2020) e The Sandbox (2021). Le operazioni avvengono con criptovaluta su blockchain, ossia su una sorta di registro pubblico digitale, condiviso e criptato per validare informazioni tra utenti senza intermediari. Chi acquista investe soldi veri (per comprare la criptomoneta con cui pagare), e se la zona «tira» può fare tanti soldi rivendendo; ma in qualunque momento l’asset digitale può perdere interesse, e allora in mano resta solo il cerino.  Invece quei pochi che riescono a diventare milionari non verseranno un euro di tasse, perché i guadagni finché restano in criptovaluta sfuggono a qualsiasi controllo. […]

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Dopo un’esplosione iniziale, il Metaverso è in frenata. Per il momento Meta che ha investito 10 miliardi di dollari ne ha già persi 3,7. Decentraland e The Sandbox stanno perdendo utenti: il primo è passato dai 300 mila mensili del 2021 ai 57 mila del settembre 2022; il secondo ha 2 milioni di utenti registrati, ma 30 mila attivi. Però siamo solo all’inizio: PricewaterhouseCoopers prevede che fra 6 anni gli affari nel Metaverso raggiungeranno gli 828 miliardi di dollari. […]

 

Nel Metaverso sono del tutto assenti i controlli Know Your Customer (Kyc), ossia «conosci il tuo cliente», imposti dalle direttive antiriciclaggio dell’Ue in base alle quali intermediari finanziari, agenti immobiliari, avvocati, commercialisti, ecc. sono obbligati a verificare l’identità del cliente e ad acquisire su di lui informazioni nella valutazione del rischio di riciclaggio di denaro.

 

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Quindi una pacchia per la criminalità economica: devo riciclare 100 milioni, vendo un terreno virtuale, ho una seconda identità digitale che acquista, versa la criptovaluta nel mio wallet, li converto in euro, ci pago le imposte e diventano puliti.

 

Già ora ci sono casi riscontrati da giornalisti e ricercatori, in cui predatori sessuali hanno abusato di questa tecnologia. Jess Sherwood di Bbc News si è spacciata per una ragazzina di 13 anni: al momento della creazione dell’account non vengono verificate né la sua vera identità né la sua età. Per il suo profilo falso le basta l’ account Facebook.

 

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La giornalista visita stanze in cui gli utenti possono incontrare gli avatar di altri utenti: ci sono quelle che riproducono luoghi come un ristorante McDonald’s, ma anche strip club e stanze in cui gli avatar hanno una funzione che permette di togliersi i vestiti e di impegnarsi in giochi di ruolo erotici. Sherwood assiste ad adescamenti, insulti razzisti e una minaccia di stupro. E se già oggi le molestie online che si esprimono con la diffusione di testi, foto e video intimi stanno rovinando la vita a tanti giovani, cosa succederà nel Metaverso?

 

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Insomma un mondo che riproduce quello reale, ma senza le leggi del mondo reale, e quindi in teoria non succede nulla se viene molestato un bambino o preso a calci un cane. Inoltre sono in sviluppo tecnologie ( feedback aptico ) che consentiranno alle persone di sentire fisicamente l’oggetto che toccano nella realtà virtuale.

 

[…] Come spiega Maria Rosaria Taddeo, esperta di analisi etica dell’intelligenza artificiale all’Università di Oxford, il Metaverso apre la porta a una potentissima raccolta dati, compresi quelli biometrici, come la conformazione fisica della mano, del volto, dell’iride o della retina, il timbro e la tonalità della voce e i movimenti. Parliamo di un genere di dati che più di ogni altro identifica in modo univoco una persona con tutto ciò che fa e pensa. E i proprietari di quei dati potranno in tutta libertà gestire un potere che oggi non riusciamo nemmeno ad immaginare.

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