friedrich merz usa ue

NEL MERZ DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA – IL PARADOSSO DEL NEO-CANCELLIERE TEDESCO: QUANDO NEL 2009 LASCIÒ LA POLITICA (SCONFITTO E ISOLATO DA ANGELA MERKEL NELLA CDU), DIVENNE UN ALFIERE DEL LIBERALISMO AMERICANO. FISSATO CON REAGAN, ORA SI È AUTO-CONSEGNATO LA MISSIONE DI “EMANCIPARE L’EUROPA DAGLI USA”, COME HA DETTO IN UNA DELLE PRIME FRASI DOPO LA VITTORIA – BERLINO VERSO LA ROTTURA DEL TABÙ DELLA DETERRENZA DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE DELL’UE: SARÀ LA FRANCIA, CON LE SUE 290 TESTATE, A FARE DA GARANTE DELLA PROTEZIONE UE…

Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

friedrich merz foto lapresse 2

Quando nel 2009, sconfitto ed emarginato dentro la Cdu da Angela Merkel, decise di non ricandidarsi al Bundestag e lasciare la politica, Friedrich Merz risolse il dilemma di Erich Fromm, scegliendo di avere ed essere: iniziò una lucrativa attività di avvocato d’affari e allo stesso tempo diventò presidente (pro bono) dell’Atlantik Brücke, il tempio dell’atlantismo in Germania.

 

C’era l’America nel suo cuore, sin da quando era ragazzo nel Sauerland e i soldati americani di stanza nel Nord Reno-Vestfalia li vedeva ogni giorno. Merz, ipse dixit , è stato più di cento volte negli Stati Uniti, dove coltiva una vasta rete di amici e di contatti politici. Il suo mito è Ronald Reagan, del quale visita regolarmente la tomba alla biblioteca presidenziale a lui intitolata a Simi Valley, in California.

 

Di Reagan ha fatto sua una celebre battuta: «Le nove parole più terrificanti nella lingua inglese sono: “I’m from the government, and I’m here to help”, sono del governo e sono qui per aiutare».

 

angela merkel friedrich merz

Solo partendo da questo si può capire l’enormità del cambio di paradigma intellettuale e politico, innescato nel futuro cancelliere tedesco dal Secondo Avvento di Donald Trump, con il suo assalto distruttivo ai rapporti transatlantici.

 

Agli occhi del nuovo presidente, la stessa idea d’Europa è priva di significato. La sua America non ha più intenzione di essere garante di ultima istanza della sicurezza europea. Non ci sono più valori comuni, ma soltanto interessi da difendere, meglio se in aggressive trattative bilaterali, dove ogni cosa ha un prezzo.

 

emmanuel macron e donald trump foto lapresse 3

«È chiaro che il governo di Washington non si cura più tanto del nostro destino», riassume Merz, il quale si pone come «priorità assoluta» il rafforzamento dell’Europa in modo da diventare rapidamente «indipendente dagli Stati Uniti».

 

Il compito è così urgente, che il leader cristiano-democratico non è più neppure così sicuro che a giugno, al prossimo vertice atlantico, «parleremo ancora della Nato nella sua attuale forma, ovvero se dovremo creare già prima una capacità difesa europea autonoma».

 

FRIEDRICH MERZ GIOVANE CANDIDATO IN EUROPA

Secondo Gordon Repinski, direttore di Politico Germany , «Merz sa che solo con la forza si può essere convincenti in una conversazione a tu per tu con Donald Trump e sarà questo il suo approccio». Concretamente significa che l’Europa deve fare di più sull’Ucraina, la Germania e gli altri Paesi europei devono spendere di più sulla difesa.

 

[…]

L’evoluzione del pensiero di Merz sul rafforzamento dell’Europa arriva fino a infrangere un tabù, quello del deterrente nucleare. Nei giorni precedenti il voto il futuro cancelliere ha infatti ipotizzato l’avvio di una discussione con Francia e Gran Bretagna sulla possibilità di estendere il loro dispositivo atomico all’intera Europa. «Dobbiamo considerare che per Trump la promessa della difesa collettiva prevista dal Patto atlantico non sia più incondizionata. Per questo forse dovremo emanciparci dagli Usa anche per quanto riguarda la difesa nucleare».

FRIEDRICH MERZ DA GIOVANEMERKEL MERZ

 

[…]

MERKEL MERZ

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!