netanyahu gaza

BASTA CON LA PANTOMIMA DEL "DISTRUGGIAMO HAMAS": NETANYAHU VUOLE CACCIARE I PALESTINESI DALLA STRISCIA DI GAZA - ISRAELE VUOLE CREARE DEI CAMPI DOVE CONCENTRARE I CIVILI IN FUGA PER POI "INCORAGGIARLI" A SCAPPARE ALL'ESTERO. MA DOVE? - I MEDICI CHE LAVORANO NELLA STRISCIA: "STRUMENTALIZZANO L’AIUTO UMANITARIO PER ATTIRARE LA GENTE AI LORO CENTRI, CHE SONO STRATEGICAMENTE DISPOSTI A RIDOSSO DEL CONFINE EGIZIANO" - IL RUOLO DEL CORRIDOIO "MORAG", CREATO DALL'ESERCITO DELLO STATO EBRAICO PER TRASFERIRE I PALESTINESI...

1 - «IL PIANO DI BIBI È EVIDENTE: FUORI I PALESTINESI DALLA STRISCIA» «CIBO, MEDICINE: MANCA TUTTO» 

Estratto dell'articolo di Lorenzo Cremonesi per il "Corriere della Sera"

 

MAPPA DELLA STRISCIA DI GAZA

«Gli israeliani li chiamano “campi umanitari”, in realtà sono “campi di pulizia etnica”. Lo stesso ministro della Difesa, Israel Katz, ha ammesso pubblicamente che i palestinesi vi saranno concentrati senza alcuna possibilità di uscire, però verranno incoraggiati a emigrare all’estero.

 

Il piano è evidente più che mai: Israele sta preparando la fase finale dell’espulsione palestinese dalla Striscia di Gaza», tuona da Ramallah Mustafa Barghouti, 71 anni, capo del partito politico dell’Iniziativa nazionale palestinese e direttore di un’associazione medica locale che cerca di portare assistenza alla popolazione bombardata da 22 mesi. 

 

Le sue parole riflettono le condanne dell’Onu e delle organizzazioni umanitarie internazionali. Nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della Sanità controllato da Hamas, sarebbero morte circa 110 persone nella Striscia, un bilancio che riflette le medie delle ultime settimane.

benjamin netanyahu con la mappa della striscia di gaza 1

 

Fonti giornalistiche israeliane riportano che Benjamin Netanyahu ha fatto proprio il progetto presentato al parlamento da Katz lunedì scorso. Ne ha anche parlato con Donald Trump durante i loro incontri delle ultime ore alla Casa Bianca. 

 

«Questo governo sin dal 7 ottobre 2023 ha messo a punto il progetto di svuotare i territori occupati nella guerra del 1967 della loro popolazione palestinese, come già avvenne nel 1948», aggiunge Barghouti, che è lui stesso un medico. Il personale sanitario che opera nella settantina tra cliniche e piccole infermerie della sua organizzazione nella Striscia racconta che anche il progetto israeliano di utilizzare contractors privati americani — a tutti gli effetti mercenari come già ne avevamo incontrati in Iraq due decadi fa — impegnati nella più che controversa Gaza Humanitarian Organization, sono già «apripista» decisi a spingere la popolazione verso sud.

 

video su gaza strip in trip creato con ai - netanyahu e trump

Spiega il medico: «Strumentalizzano l’aiuto umanitario per attirare la gente ai loro Centri, che sono strategicamente disposti a ridosso del confine egiziano. Intanto bombardano nel nord, sulla zona di Gaza City, a Bet Hanun e sul grande campo profughi di Jabalya, proprio per spingere via la gente verso al-Mawasi e quindi Rafah». 

 

L’esercito sta intanto rafforzando la sua presenza nei corridoi di Philadelphia e Morag paralleli al deserto del Sinai.  Si parla di oltre 2 milioni di persone — al netto delle decine di migliaia di morti negli ultimi mesi e dei circa 120.000 che sono riusciti a uscire per motivi medici oppure dietro il pagamento di migliaia di dollari per ottenere i permessi di transito dal Cairo — le quali si troveranno ammassate lungo il muro di cemento del confine egiziano. Il presidente Al Sisi non li vuole.

 

BENJAMIN NETANYAHU A GAZA

Ma quale esercito potrebbe fermare centinaia di migliaia di disperati pronti a tutto pur di uscire dall’orrore? Si stima che oltre il 90 per cento delle strutture mediche esistenti a Gaza prima del 7 ottobre 2023 siano state danneggiate o distrutte, oltre 700 centri sanitari di vario tipo, e quasi 1.600 tra medici e infermieri siano stati uccisi. Anche il quotidiano israeliano Haaretz ammette che tutto questo lascia trasparire l’ombra di un «piano deliberato per colpire i medici» e quindi rendere la vita impossibile.  [...]

 

2 - L'ULTIMO SCONTRO SUL MORAG IL CORRIDOIO DELL'IDF PER CACCIARE I PALESTINESI 

Estratto dell'articolo di Fabio Tonacci per "la Repubblica"

 

david zini benjamin netanyahu

Nel solco tracciato sulla sabbia di Gaza chiamato Corridoio Morag passano tutti i piani di Netanyahu per la Striscia: la distribuzione del cibo gestita dalla discussa Gaza Humanitarian Foundation, la costruzione della cosiddetta "città umanitaria" sulle rovine di Rafah e, infine, l'obiettivo finale di costringere i palestinesi ad accettare l'«emigrazione volontaria» altrove, sempre che ci sia qualcuno disposto ad accoglierli.

 

Per questo a Doha il negoziato sul cessate il fuoco si sta incagliando sulla richiesta, da parte di Hamas, del ritiro delle truppe israeliane dal Morag durante la tregua dei 60 giorni: quel che è chiaro a Israele, infatti, è chiaro anche al movimento islamista palestinese. 

 

BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON GAZA

Il Morag è stata l'idea degli strateghi delle forze armate dello Stato ebraico quando, nel marzo scorso, Netanyahu ha deciso di rompere il primo accordo per il cessate il fuoco e di riprendere a bombardare la Striscia, lanciando un'offensiva su vasta scala chiamata "Carri di Gedeone" per schiacciare le brigate al Qassam. Obiettivo che non erano riusciti a ottenere nei 15 mesi precedenti, nonostante migliaia di missili e decine di migliaia di morti civili.

 

Hanno pensato dunque di dividere la Striscia in tre parti, tramite due Corridoi che tagliano l'enclave palestinese da est a ovest: il già esistente Netzarim a sud di Gaza City, e il nuovo Morag (anch'esso prende il nome da una colonia israeliana che esisteva prima del 2005, un omaggio alla destra messianica di Smotrich e Ben-Gvir), che unisce il vecchio valico di Kissufim al mare. 

 

BENJAMIN NETANYAHU

Ad aprile la 36 esima divisione delle Israeli defense forces (Idf) lo ha pavimentato per facilitare il passaggio dei blindati: è lungo 12 chilometri e separa la città di Rafah dal governatorato di Khan Yunis. Una fonte ufficiale dell'Idf a Repubblica spiega che Rafah «è ancora oggi la città dove sono piazzate più trappole esplosive, anche se al momento non ci sono attività nemiche in corso». 

 

Il piano di Netanyahu ha cominciato a svilupparsi già allora, tre mesi fa, quando Rafah a sorpresa è stata dichiarata no-go zone, interdetta ai palestinesi, diventando di fatto la prima "città cuscinetto" della guerra di Gaza: un'intera città svuotata appositamente per non offrire nascondigli. Si pensava fosse solo per quello e per impedire il ritiro tattico dei miliziani della Brigata Rafah (una delle 5 a disposizione di Hamas) verso nord. Ma c'era molto altro, e si è capito dopo. 

 

carestia a gaza 1

Lungo il Corridoio Morag non si vedono postazioni militari fisse degli israeliani, come invece ci sono al Netzarim: i mezzi dell'Idf entrano e ed escono dalla Striscia a gran velocità, non si fermano mai e sono coperti da due collinette di sabbia ai lati della via. Il problema di abbandonarlo durante il cessate il fuoco, a quanto spiegano gli analisti militari, non è direttamente legato a un riposizionamento delle forze di Hamas come invece è accaduto durante la tregua precedente (gennaio-marzo 2025), quando l'intelligence israeliana ha stimato che il ritiro dal Netzarim ha consentito il ritorno a nord di 800 mila palestinesi sfollati ma anche il passaggio di 10 mila miliziani. 

 

Per il Morag, la preoccupazione è legata al progetto, dichiarato anche da Netanyahu nell'incontro alla Casa Bianca con Donald Trump, dell'«evacuazione volontaria» dei palestinesi. Il Morag, di fatto, ne è l'architrave. 

 

carestia a gaza 2

I tre centri distribuzione della Ghf si trovano poco oltre il Corridoio, vicino a Rafah, e controllare il Morag permette all'Idf di garantire la sicurezza esterna dei siti, come da accordi con la fondazione Usa. Non solo. È anche funzionale alla protezione dell'ultimo progetto elaborato dal ministro della Difesa Israel Katz, tra lo scetticismo dei comandanti Idf: una maxi tendopoli sulle macerie di Rafah, dove «concentrare» prima i 600mila gazawi ora sfollati sulla spiaggia di Al Mawasi, poi l'intera popolazione. E lì rinchiuderla: 2 milioni di persone in uno spazio che è un quinto della superficie della Striscia. Creando, così, le premesse per costringere i gazawi ad andarsene da Gaza, un luogo che Israele ha reso non più adatto alla vita. 

IL MESSAGGIO SUL LENZUOLO SCRITTO CON GLI AVANZI DI CIBO DAI TRE OSTAGGI UCCISI DALL ESERCITO ISRAELIANO carestia a gaza 3

Ultimi Dagoreport

pietrangelo buttafuoco phica.net fimmini

DAGOREPORT - FANNO SCANDALO L’AUDIO SOTTRATTO A RAOUL BOVA E IL SEXY-TAPE RUBATO A STEFANO DE MARTINO. SE NE ESCE CON AFFANNO LEGGENDO DI PHICA.NET E DELLA PAGINA FB “MIA MOGLIE”, INFARCITE DI COMMENTI SCORREGGIONI ANCHE PER IL PIÙ ZOZZO CESSO PUBBLICO - È IMPRESSIONANTE PERÒ, COME NEL CORSO DEL TEMPO, LA PERCEZIONE DELLA SESSUALITÀ DA PARTE DELLA MASCHIETUDINE, SIA CAMBIATA. QUANTO TEMPO È PASSATO DA SILVIO BERLUSCONI CHE AFFERMAVA CHE “LA PATONZA DEVE GIRARE”? - NESSUNO SOLLEVÒ IL SOPRACCIGLIO DELL’AMORALITÀ QUANDO NEL 2009 MONDADORI PUBBLICÒ UN LIBRO DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO, DAL TITOLO “FIMMINI”, SOTTOTITOLO “AMMIRARLE, DECIFRARLE, SEDURLE”, IN CUI  L'ATTUALE PRESIDENTE DELLA BIENNALE DI VENEZIA AFFERMAVA: “I FIANCHI MORBIDI, E CON QUESTI I SENI DELL’ORGOGLIO MAMMIFERO, SONO ESCHE ESIBITE PER LA RACCOLTA DI SPERMA” – CHISSÀ COSA NE PENSANO I MASCULI INFOIATI DI PHICA.NET DELLA SUA INTERPRETAZIONE DELL'ARCANO MONDO FEMMINILE: “LA DONNA NON VUOLE ESSERE COMPRESA, BENSÌ PRESA’’? - VIDEO

tiziana rocca giulio base venezia alberto barbera mollicone federico

CIAK, VENEZIA S'E' DESTRA! - IL MIGLIOR FILM (DA RIDERE O DA PIANGERE) ALLA MOSTRA DEL CINEMA L’HA SCODELLATO L’INARRESTABILE COPPIA DI POTERE GIULIO BASE E TIZIANA ROCCA SUL PALCO DELL’ITALIAN PAVILLION, SPAZIO FINANZIATO DAL MINISTERO DI GIULI E DA CINECITTÀ SPA DELLA CACCIAMANI - SI VIENE COSÌ A SAPERE CHE BASE, GIÀ A CAPO DEL FESTIVAL DI TORINO, È STATO NOMINATO, NELLA SORDINA AGOSTANA, DIRETTORE DEL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI MADRID – DAL CANTO SUO, LA ROCCA SI È DATA DA FARE PER ALIMENTARE LA SUA RETE DI RELAZIONI INVENTANDOSI “FILMING ITALY VENICE AWARD” E DISTRIBUENDO PREMI ALLA QUALUNQUE, CON LA BENEDIZIONE DI MOLLICONE E ALBERTO BARBERA... - IL VIDEO-POMPA DEL TG1

gian marco chiocci giampaolo rossi alfredo mantovano giorgia meloni giovambattista giovanbattista fazzolari tg1

DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO MONOLITICO NELLA SUA DEVOZIONE E OBBEDIENZA A GIORGIA MELONI È DIMOSTRATO DALL’ULTIMO SCAZZO NEL POLLAIO RAI TRA CHIOCCI E ROSSI - COL DIRETTORE DEL TG1 CHE SPUTTANA IN PIAZZA, CON APPOSITO COMUNICATO, I SUOI CONTATTI RISERVATI CON LA DUCETTA: ‘’NEI GIORNI SCORSI LA PREMIER MI HA SONDATO INFORMALMENTE PER CAPIRE UNA MIA EVENTUALE, FUTURA, DISPONIBILITÀ NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE” - CON MASSIMO CINISMO E MINIMO RISERBO, CHIOCCI AGGIUNGE: “UNA CHIACCHIERATA, COME TANTE ALTRE IN QUESTI MESI...” - S'AVANZA "FRATELLI SERPENTI", UN PARTITO VITTIMA CRESCENTE DI INTRIGHI DI POTERE, CHE VIVE SCHIZOFRENICAMENTE LA PROPRIA EGEMONIA COME SABOTAGGIO DEL CAMERATA RIVALE - DALLA NOMINA DI FOTI A MINISTRO AL MURO DI IGNAZIO LA RUSSA A PROTEZIONE DI SANTANCHÉ FINO AL SUO ENDORSEMENT PER MAURIZIO LUPI PER IL DOPO-SALA IN BARBA AL MELONIANO FIDANZA, DAGLI SCAZZI CROSETTO-MANTOVANO A LOLLOBRIGIDA “COMMISSARIATO”, DALLA NOMINA DI GIULI ALLO SCONTRO SCHILLACI-GEMMATO. ESSI': A VOLTE IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA….

antonio barbera giulio base monda buttafuoco borgonzoni mantovano

FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA TERMINA FRA UN ANNO MA DA MESI SI SUSSEGUONO VOCI SULLE ASPIRAZIONI DI ANTONIO MONDA (SPONSOR MANTOVANO) E DI GIULIO BASE, SUPPORTATO DALLO STRANA COPPIA FORMATA DALLA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI E DA IGNAZIO LA RUSSA (GRAZIE ALLO STRETTO RAPPORTO CON FABRIZIO ROCCA, FRATELLO DI TIZIANA, MOGLIE DI BASE) - IL PRESIDENTE ‘’SARACENO’’ BUTTAFUOCO, CHE TREMA AL PENSIERO DI MONDA E BASE, NON VUOLE PERDERE LA RICONOSCIUTA COMPETENZA INTERNAZIONALE DI BARBERA E GLI HA OFFERTO UN RUOLO DI ‘’CONSULENTE SPECIALE’’. RISPOSTA: O DIRETTORE O NIENTE…

peter thiel narendra modi xi jinping donald trump

DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA A DIVENTARE L’EVENTO POLITICO PIÙ CLAMOROSO DELL’ANNO - XI JINPING ATTENDE L’ARRIVO DEI LEADER DI OLTRE 20 PAESI PER ILLUSTRARE LA “VISIONE CINESE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE – ATTESI PUTIN, L’INDIANO MODI (PER LA PRIMA VOLTA IN CINA DOPO SETTE ANNI DI SCAZZI), IL BIELORUSSO LUKASHENKO, IL PAKISTANO SHARIF, L’IRANIANO PEZESHKIAN E IL TURCO ERDOGAN - SE DA UN LATO IL SUMMIT SCO RAPPRESENTA IL TRIONFO DEL DRAGONE, CHE È RIUSCITO A RICOMPATTARE MEZZO MONDO, DALL’INDIA AL BRASILE, MINACCIATO DALLA CLAVA DEL DAZISMO DI TRUMP, DALL’ALTRO ATTESTA IL MASSIMO FALLIMENTO DELL’IDIOTA DELLA CASA BIANCA – L’ANALISI SPIETATA DELL’EMINENZA NERA, PETER THIEL, A “THE DONALD”: "A COSA SONO SERVITI I TUOI AMOROSI SENSI CON PUTIN PER POI RITROVARTELO ALLA CORTE DI PECHINO? A COSA È SERVITO LO SFANCULAMENTO DELL’EUROPA, DAL DOPOGUERRA AD OGGI FEDELE VASSALLO AI PIEDI DEGLI STATI UNITI, CHE ORA È TENTATA, PER NON FINIRE TRAVOLTA DALLA RECESSIONE, DI RIAPRIRE IL CANALE DI AFFARI CON LA CINA, INDIA E I PAESI DEL BRICS?” – "DONALD, SEI AL BIVIO’’, HA CONCLUSO THIEL, "O SI FA UN’ALLEANZA CON LA CINA, MA A DETTAR LE CONDIZIONI SARÀ XI, OPPURE DEVI ALLEARTI CON L’EUROPA. UNA TERZA VIA NON C’È…”