giorgia meloni gilberto cavallini paolo bellini fioravanti mambro luigi ciavardini chiara colosimo

NON È VERO CHE “NESSUNO DI LORO” ERA A BOLOGNA – IL MANTRA DELLA DESTRA POST-FASCISTA ITALIANA, RIBADITO IN CANZONI, TWEET, DISCORSI, È UNA CAZZATA: A DIMOSTRARLO CI SONO DECINE DI SENTENZE – CINQUE ESPONENTI DELLA DESTRA EVERSIVA DEI NAR SONO STATI CONDANNATI: TRA LORO CI SONO ANCHE LUIGI CIAVARDINI (CHE ANNI FA SI FACEVA FOTOGRAFARE CON LA DEPUTATA MELONIANA CHIARA COLOSIMO) E PAOLO BELLINI, ESPONENTE DI AVANGUARDIA NAZIONALE. TUTTI AVEVANO, O HANNO AVUTO SUCCESSIVAMENTE, RAPPORTI CON LA DESTRA MISSINA – LA MORTE DEL MAGISTRATO MARIO AMATO E IL GRANDE ABBAGLIO DELLA “PISTA PALESTINESE”

 

Estratto dell’articolo di Andrea Palladino per “La Stampa”

 

strage di bologna

C'è uno slogan che la destra radicale ripropone ogni 2 agosto, "Nessuno di noi era a Bologna", riprendendo il verso di una canzone d'area. Quella strage pesa come una colpa collettiva sul mondo nero - soprattutto romano - che con i Nar (Nuclei armati rivoluzionari) divideva piazze, sezioni del MSI e spesso idee. Per gli eredi di quel mondo la ricorrenza dell'attentato vuol dire mostrare una sorta di colpa collettiva, quanto meno politica.

 

La verità sulla strage del 2 agosto è oggi scolpita nella storia e nelle aule giudiziarie. Decine di sentenze, tra i diversi gradi di giudizio, arrivate dopo quattro decenni di indagini, con l'attività investigativa probabilmente più complessa della storia italiana.

 

francesca mambro giusva fioravanti

Cinque esponenti della destra eversiva condannati come autori materiali: Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini, esponenti di punta dei Nar; Luigi Ciavardini, all'epoca diciassettenne, militante di quell'area a cavallo tra i Nuclei armati rivoluzionari e Terza posizione. Infine Paolo Bellini, il personaggio forse più enigmatico, esponente di Avanguardia nazionale, agente provocatore al servizio della destra missina e dell'intelligence, come hanno ricostruito i magistrati bolognesi.

 

GILBERTO CAVALLINI

In questo stesso processo i magistrati hanno individuato il finanziamento dell'operazione, indicando come mandante la loggia P2 di Licio Gelli e Umberto Ortolani e il sistematico depistaggio, a cura dei servizi segreti civili (l'ufficio affari riservati di Federico Umberto D'Amato) e militari (il Sismi di Pazienza, Musumeci e Belmonte, già condannati nel 1988).

 

Il punto finale è stato messo con l'ultima sentenza della Cassazione lo scorso primo luglio, che ha confermato pienamente la ricostruzione del processo contro Bellini e i mandanti, l'ultimo troncone arrivato grazie alla caparbietà delle parti civili e della Procura generale di Bologna.

 

paolo bellini

Sono chiari i padri ideologici della strage, l'ambiente eversivo tra Ordine nuovo, Avanguardia nazionale e la destra romana particolarmente attiva alla fine degli '70. E' chiaro il quadro politico, il tentativo golpista di Licio Gelli. Ed è ormai storia quella contaminazione dello Stato, a partire dal sistema di intelligence dell'epoca, condizionata pesantemente dall'ambiente massonico-eversivo di Gelli.

 

Eppure alcuni pezzi continuano a mancare. L'indagine della Procura generale di Bologna sui mandanti e su Paolo Bellini aveva affrontato anche un filone mai esplorato fino in fondo, cercando di allargare lo sguardo sul contesto in cui era maturato il piano eversivo dietro la strage.

 

ciavardini chiara colosimo

C'è un pezzo di quell'indagine che non ha visto uno sviluppo completo, per la mancata risposta a rogatorie internazionali estremamente importanti, su piste che portavano nella Londra a cavallo tra anni '70 e ‘80.

 

I Nar di Fioravanti e Mambro all'epoca erano appena un pezzo di un puzzle eversivo molto più complesso, quello che uno dei pochi collaboratori di giustizia dell'area nera, Paolo Aleandri, chiamava "l'arcipelago".

 

Una miriade di sigle, con un progetto di destabilizzazione della democrazia ben chiaro. Pochi mesi prima di Bologna ci furono nella capitale una serie di attentati dinamitardi contro simboli istituzionali e in un caso, l'ordigno collocato davanti al Csm, non esploso per un puro caso, si rischiò una strage probabilmente pari a quella del 2 agosto 1980.

 

MARIO AMATO

Il quadro era stato intuito in tutta la sua gravità dal magistrato romano Mario Amato, che in due audizioni davanti al Consiglio superiore della magistratura lanciò un allarme ben chiaro sul pericolo nascosto dietro l'angolo. E non è un caso che il suo omicidio - avvenuto per mano di Gilberto Cavallini, con la complicità materiale di Luigi Ciavardini e il concorso morale di Mambro e Fioravanti - sia stata deciso, pianificato ed eseguito dieci giorni prima della bomba nella stazione di Bologna. Il magistrato era uno dei pochi che avrebbe avuto la chiave di lettura sicura ed immediata dell'attentato del 2 agosto, era un nemico da eliminare, molto probabilmente, preventivamente.

 

GIORGIA MELONI E LA MATRICE DELLA STRAGE DI BOLOGNA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

[…] I militanti dei Nar Fioravanti, Mambro, Ciavardini e Cavallini non hanno mai ammesso le loro responsabilità e, anzi, hanno spesso tentato di sviare le indagini.

 

Grazie ad una fitta rete di appoggi politici - spesso traversali - per decenni hanno fatto di tutto per promuovere filoni evidentemente depistanti, come la cosiddetta "pista palestinese", che ciclicamente torna e che nel terzo governo Berlusconi riuscì a trovare uno spazio nelle istituzioni, grazie alla commissione "dossier Mitrokhin".

 

Quello slogan che riappare ogni 2 agosto in fondo può essere ribaltato. Quel mondo della destra radicale romana che ancora oggi difende gli stragisti è figlio legittimo di Bologna e della sua strategia

anniversario della strage di bologna 2025 5PAOLO BELLINI STRAGE BOLOGNALA DUCE VITA - MEME BY EMILIANO CARLI giusva fioravanti francesca mambro 1anniversario della strage di bologna 2025 1MARIO AMATOgiusva fioravanti francesca mambro 2giorgia meloni e la strage di bologna vignetta by rolli per il giornalone la stampa ciavardini chiara colosimoLUIGI CIAVARDINIgilberto cavallinigiusva fioravantigiuseppe valerio fioravanti e francesca mambrogilberto cavalliniGIORGIA MELONI E LA MATRICE FASCISTA NELLA STRAGE DI BOLOGNA - VIGNETTA BY MANNELLI

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)