lucia borgonzoni andrea iervolino lady bacardi

CIAK, LA “TRUFFA” DEL TAX CREDIT – “OPEN” SCODELLA I DOCUMENTI CHE HANNO PORTATO ALLA REVOCA DA PARTE DEL MINISTERO DELLA CULTURA DI 60 MILIONI DI TAX CREDIT ALLA “SIPARIO”, LA SOCIETA’ FONDATA DA ANDREA IERVOLINO E LADY BACARDI - QUEI 60 MILIONI SECONDO I LIQUIDATORI NON TORNERANNO ALLO STATO: NELLA SOCIETÀ NON C’È PIÙ NIENTE, LA "SIPARIO" NON HA NULLA CON CUI RESTITUIRE QUEI FONDI ALLO STATO ITALIANO - IL COMMENTO DI IERVOLINO SU REXAL FORD, ALIAS FRANCIS KAUFMANN, ACCUSATO DEL DUPLICE OMICIDIO DI VILLA PAMPHILI - LA REPLICA DEL PRODUTTORE ANDREA IERVOLINO:  "LA REVOCA DEI TAX CREDIT SI BASA ESCLUSIVAMENTE SU DICHIARAZIONI E DOCUMENTAZIONE PRESENTATE DAL..."

 

Franco Bechis per open.online - Estratti

andrea iervolino e monika waldner gomez del campo bacardi lady bacardi

 

Il ministero della Cultura ha revocato oggi quasi 60 milioni di euro di tax credit concesso alla società Sipario Movies spa fondata da Andrea Iervolino e Monika Waldner Gomez Del Campo Bacardi nota nell’ambiente dello spettacolo come “Lady Bacardi”.

 

La società, quotata per alcuni anni all’Euronext di Milano, è stata sciolta e messa in liquidazione qualche mese fa dopo che da un anno Iervolino e Lady Bacardi si erano denunciati a vicenda impugnando in tribunale ogni decisione societaria, rendendo impossibile qualsiasi decisione assembleare. 

 

(...)

Dalla procedura sono stati trasmessi al ministero documenti su palesi irregolarità compiute dalla società nella documentazione inviata al ministero della Cultura per chiedere e ottenere in gran parte il tax credit per la produzione. Secondo quanto risulta a Open l’atto di revoca del tax credit è stato disposto dal direttore dimissionario del cinema del ministero, Nicola Borrelli

papa francesco andrea iervolino

 

 

 

L’accusa dei “meccanismi illeciti” a Iervolino da parte dei professionisti del tribunale

È molto pesante la relazione inviata al tribunale dal pool di professionisti (...) Il documento presentato in tribunale spiega infatti che «la situazione patrimoniale che risultava dai precedenti bilanci della Società era frutto del sistematico compimento di atti illeciti (che si possono definire alla stregua di “meccanismi illeciti”) cui la precedente gestione di Sipario aveva dato corso per anni (...)

 

Le voci gonfiate nella produzione per avere più tax credit dal ministero della Cultura

andrea iervolino al pacino papa leone

Secondo la relazione dei liquidatori al tribunale la società di Iervolino aveva lucrato illecitamente anche sul tax credit al cinema, moltiplicando artificiosamente alcune voci di costo su cui lo sconto fiscale sarebbe intervenuto. Si citano ad esempio come “gonfiati” i costi «per i cosiddetti servizi di transcodifica da 2D a 3D, realizzati sulla base di un software ormai obsoleto, per l’importo complessivo di euro 75.286.848,00. 

 

(...)

 

 

La contabilizzazione dei costi fatta senza seguire le regole del codice civile

Per ottenere maggiori rimborsi fiscali la società – sempre secondo la relazione dei professionisti – gonfiava artificiosamente il proprio conto economico sia sul fronte dei ricavi che su quello dei costi «sulla base di presunti ricavi provenienti da entità giuridiche estere di comodo e di costi volutamente gonfiati da fornitori interposti». 

 

(...)

Il rating bancario migliorato artificiosamente e la distrazione di fondi da altre società

L’elenco delle accuse dei professionisti è ancora più lungo, visto che accusano Iervolino e il management della società della «distrazione a beneficio di talune società (Evolution e Al Mashael) di ingente liquidità e della titolarità e sfruttamento dei diritti sulle opere cinematografiche realizzate da Sipario»

 

(...)

La truffa identificata dai liquidatori che avrebbe raggirato lo Stato italiano

La relazione si dilunga poi a spiegare i meccanismi di quella che appare sicuramente una truffa allo Stato italiano, in cui è cascata forse anche una banca finanziatrice a cui stava particolarmente a cuore Iervolino. Attraverso un giro di società estere sempre riconducibili all’imprenditore italiano i costi reali di acquisto e produzione si gonfiavano di almeno dieci volte per fare salire la massa su cui richiedere al ministero della Cultura il tax credit.

andrea iervolino e monika waldner gomez del campo bacardi johnny depp

 

Molte di queste somme sono state incassate, altre congelate da Borrelli quando sono sorti i primi dubbi. Oggi arriva la revoca, che è un atto ormai obbligato, ma probabilmente del tutto inefficace. Perché come scrivono con crudezza i professionisti al tribunale di Roma, la Sipario è ormai svuotata di qualsiasi bene realizzabile. E non ha nulla con cui restituire quei fondi allo Stato italiano.

 

 

(...) Secondo i liquidatori lo stato di insolvenza si deduce anche dal fatto che Sipario «ha smesso di effettuare pagamenti nei confronti delle banche che le hanno concesso finanziamenti dal mese di giugno 2024, fatta eccezione per alcuni pagamenti eseguiti a settembre 2024 con risorse finanziarie per 1.500.000 euro richieste e versate a Sipario dall’azionista Mb Media S.A». Si aggiunga che non ci sono risorse per pagare dipendenti (quasi tutti licenziati) e fornitori e che le passività finanziarie ammontano a 38 milioni di euro, i debiti commerciali e le altre passività a 22 milioni di euro e le attività a soli 17 milioni di euro.

andrea iervolino mike tyson

 

 

 

Il 16 giugno dal Papa con Al Pacino

Nonostante questa situazione reale e quel che sta emergendo ora, Andrea Iervolino è stato sempre portato in palmo di mano sia nel mondo del cinema che nei palazzi della politica che hanno aiutato la sua scalata. Ha prodotto anche film noti, come quello sulla vita di Enzo Ferrari e su quella di Ferruccio Lamborghini, oltre alla pellicola su Amedeo Modigliani a Parigi di cui è stato regista Johnny Depp e attore principale Riccardo Scamarcio.

 

Ha fatto recitare in due suoi film anche Mike Tyson e per un cammeo pure papa Francesco. Sta preparando un film sui fratelli Maserati sullo stesso schema dei precedenti su Ferrari e Lamborghini. Con uno degli attori principali della pellicola, Al Pacino (con cui vanta rapporti di amicizia) il 16 giugno scorso è stato ricevuto da Papa Leone XIV a cui ha portato in dono un modellino dell’iconica auto. Ci sa fare sul piano delle relazioni esterne, e ha coinvolto nelle sue produzioni anche grandi attori del cinema internazionale come Robert De Niro e Antonio Banderas oltre a Depp e Al Pacino.

terry gilliam andy garcia andrea iervolino

 

 

 

La copertina di Fortune Italia di questo mese e il suo commento su Rexal Ford

Ora in edicola la foto di Andrea Iervolino campeggia sulla copertina di Fortune Italia come simbolo dei “40under40” che stanno cambiando il paese. Lo intervista all’interno la direttrice della rivista, Annalisa Chirico.

 

E lui, raccontando amicizie e grandi imprese, oltre alla delusione del contrasto con lady Bacardi su cui però non vuole fornire particolari, non si tira indietro nemmeno quando gli viene chiesto di commentare il tax credit concesso a Rexal Ford, alias Francis Kaufmann, accusato del duplice omicidio di villa Pamphili: «Ho letto notizie di giornale, è una storia che mi ha colpito. Io penso che non sia un problema di carenza di controlli, può succedere che tra migliaia di pellicole una si perda. La questione fondamentale è che, senza incentivi pubblici, il cinema non potrebbe esistere.

 

lucia borgonzoni (2)

I finanziamenti statali esistono in tutto il mondo, anche in percentuali maggiori rispetto all’Italia. I costi sono tali che, senza incentivi, non sarebbe economicamente sostenibile.

 

La questione principale riguarda l’assenza di una selezione all’ingresso: chiunque può improvvisarsi produttore, in Italia come negli Usa. Altre professioni richiedono percorsi formativi e qualifiche ad hoc. Nel cinema non è così».

 

 

LA REPLICA DI IERVOLINO E DEL SUO AVVOCATO: «FAREMO RICORSO AL TAR, SICURI DI AVERE RAGIONE»

 

Nella tarda serata di lunedì 14 luglio ad Open è arrivata la replica di Andrea Iervolino e del suo avvocato, Sergio Santoro, in cui si contesta al ministero della Cultura di avere revocato il tax credit prendendo per buone accuse di un liquidatore di parte, si specifica che ora è stato nominato un amministratore giudiziario e si annuncia ricorso al Tar nei confronti del Ministero della Cultura sulla revoca del tax credit. Ecco il testo inviato:

 

 

1. La revoca dei tax credit da parte del dott. Nicola Borrelli si basa esclusivamente su dichiarazioni e documentazione presentate dal sig. David Peretti, ex amministratore prima ed ex liquidatore poi nominato da Monika Bacardi,.

 

2. A seguito delle gravi irregolarità accertate nella gestione della società da parte del sig. Peretti, il Tribunale civile di Roma con il provvedimento, n. 4323/2025 del 10 giugno 2025 ha disposto la revoca del sig. Peretti dalla carica di liquidatore.

 

Quindi contrariamente a quello che è stato scritto, le uniche irregolarità accertate da un Tribunale il questo momento sono quelle compiute dal sig. Peretti (che si presenta come “consulente legale”, che esercita in Lussemburgo, non iscritto a nessun albo professionale e privo di qualunque competenza ed esperienza nel settore).

 

3. Contestualmente il Tribunale, ha condannato il sig. Peretti e la società MB Media SA – riconducibile alla sig.ra Monika Bacardi – a rimborsare a IA Media (parte ricorrente) e alla stessa Sipario Movies le spese sostenute per il procedimento.

 

4. L’ordinanza, peraltro, conferma la linea già tracciata dal Tribunale con il precedente provvedimento dell’8 aprile 2025, che aveva riconosciuto l’azione concertata e occulta di MB Media SA e Sportfinance – riferibili alla sig.ra Bacardi – volta a influenzare la governance della società in violazione della normativa sull’OPA obbligatoria.

 

5. Il Tribunale ha altresì nominato Amministratore Giudiziario il Prof. Dott. Paolo Bastia, con studio in Roma, Via Panama 52, chiamato a guidare la società in questa delicata fase. Il provvedimento sottolinea come la condotta del sig. Peretti abbia esposto Sipario Movies a un “pericolo concreto ed attuale che il Tribunale di Roma, pronunciandosi sull’istanza ex art. 37 CCII sulla base della prospettazione resa della stessa società Sipario Movies s.p.a. (in quella sede rappresentata proprio dal Peretti), previo esame della documentazione contabile da questa unilateralmente predisposta in aderenza alla ricostruzione dei soci di maggioranza, possa dichiarare l’apertura della liquidazione giudiziale, in tal modo azzerando il valore di alcune voci dell’attivo, per loro natura presupponenti la conservazione della continuità aziendale, già contabilizzate per svariate decine di milioni di euro”.

 

6. Tra le varie gravi irregolarità, cito, anche quella di aver trasmesso al Ministero volutamente, in danno alla Società, alcuni giorni prima di essere revocato documenti su presunte, irregolarità compiute dalla Società per chiedere e ottenere il tax credit cinema. La infondatezza di tali accuse risulta dal fatto di non essere state nemmeno prese in considerazione dal Tribunale e dal curatore speciale di Sipario Movies avv. Enrico Caratozzolo nominato dal Tribunale stesso.

 

7. Si segnala, che, peraltro Il Ministero della Cultura ha proceduto alla revoca senza nemmeno dare il tempo che il nuovo amministratore giudiziario aveva esplicitamente richiesto per verificare le informazioni agli atti. Una condotta in aperta violazione dei principi di contraddittorio e imparzialità.

 

8. Contro il provvedimento sarà depositato ricorso al TAR che, data l’infondatezza delle accuse appurate da ben cinque perizie contabili di altissimo livello, sono sicuro che accerterà l’illegittimità della revoca e la riattribuzione dei tax credit, sulla base di verifiche documentali e testimonianze tecniche indipendenti.

 

9. Tutti i tax credit oggetto di revoca si riferiscono a opere animate prodotte regolarmente, consegnate e depositate presso la Cineteca Nazionale. Le stesse sono state sottoposte a comparazione con benchmark tecnici e finanziari, commissionati a primarie società di consulenza internazionali, i cui pareri attestano inequivocabilmente la qualità e legittimità delle produzioni ed il fair value del loro costo.

 

10. Per completezza, si precisa come tutte le presunte irregolarità contestate dal sig. Peretti, sono state puntualmente smentita da documentazione messa a disposizione dell’Amministratore Giudiziario, che sta operando una corretta e puntuale ricostruzione delle vicende della società e del suo patrimonio, che metterà prontamente a disposizione del Ministero, dal quale ci si attende, quindi, prima ancora del provvedimento del TAR, l’annullamento di un provvedimento frettoloso e fondato su allegazioni non veritiere, provenienti da un liquidatore che si è macchiato di gravi irregolarità, su istigazione della sua mandante, sig.ra Monika Bacardi, in collegamento con conflitti con il Sig. Iervolino, che nulla hanno a che vedere con la Sipario (già Ilbe).

 

11. Offrire cassa di risonanza ad allegazioni non veritiere di un personaggio delle cui qualità professionale il Tribunale di Roma ha già fatto giustizia, rappresenta, a mio avviso, un esercizio non ortodosso e forviante della responsabilità giornalistica, che va evitato e comunque corretto.

 

12. Conclusione: è evidente che quanto accaduto è frutto di una manovra strumentale orchestrata da Peretti – in coordinamento con l’azionista Bacardi – finalizzata a danneggiare la società, gli altri azionisti e la mia persona. Confidiamo nel lavoro del TAR e nell’azione dell’amministratore giudiziario super partes, il quale – senza alcun conflitto di interesse – farà finalmente emergere la verità.

 

Avv. Sergio Santoro e Andrea Iervolino

 

 

 

andrea iervolinoANDREA IERVOLINOANDREA IERVOLINOandrea iervolino - al pacino - papa leone XIV

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)