giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

ORMAI È SOLO QUESTIONE DI TEMPO: DANIELA SANTANCHÈ DOVRÀ DIMETTERSI, MA DARÀ BATTAGLIA FINO ALL’ULTIMO PER RIMANERE INCOLLATA ALLA POLTRONA – GIORGIA MELONI NON SI FA VEDERE CON LA MINISTRA IN ARABIA SAUDITA, LE FA TERRA BRUCIATA ATTORNO. E ANCHE IL SUO “PADRINO POLITICO”, IGNAZIO LA RUSSA, LA MOLLA AL SUO DESTINO: “STA VALUTANDO E VALUTERÀ BENE” – LA TEGOLA DI “VISIBILIA” SULLA TESTA DELLA “PITONESSA”: A DICEMBRE È STATA COSTRETTA DAI GIUDICI A SBORSARE PIÙ DI 5 MILIONI DI EURO PER IL RISANAMENTO DELLA SUA EX AZIENDA…

1. SANTANCHÈ, PROVE DI LOGORAMENTO E ORA LA RUSSA NON LA DIFENDE PIÙ

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo e Francesco Malfetano per “La Stampa”

 

ignazio la russa daniela santanche 2003

[…]  Santanchè […] è ormai isolata. Non tanto perché Palazzo Chigi arriva a mettere in dubbio la presenza della ministra in Arabia Saudita («A noi non risulta» dice una fonte molto vicina alla premier) a poche ore dalla partenza, quanto perché a prendere le distanze ieri è stato il suo sponsor politico e amico di sempre Ignazio La Russa.

 

«Io credo che stia comunque in una fase di valutazione, credo che stia valutando e valuterà bene quello che deve fare» ha spiegato la seconda carica dello Stato ad Un Giorno da Pecora su Radio 1, confezionando un avvertimento che rimarca quanto oggi la ministra sia isolata. La Russa infatti non chiude ad alcuno scenario e, anzi, sposa in toto la linea affidata venerdì ai colonnelli di Fratelli d'Italia da Meloni.

 

daniela santanche giorgia meloni

Come dimostra l'attento silenzio in cui si è rifugiata sulla vicenda, la premier sta infatti provando a limitare il suo coinvolgimento pubblico e diretto. Se la ministra resiste, Meloni e il partito provano a farle terra bruciata intorno, a partire proprio da La Russa. Un logorìo portato avanti anche paventando l'idea di non sostenerla in Aula quando si dovrà votare per la mozione di sfiducia presentata dal M5s.

 

Dal canto suo Santanchè però non dà alcun segnale di voler mollare. Tra i motori rombanti delle due ruote esposte al Motor Bike di Verona inaugurato ieri, più agguerrita che mai, risponde ai giornalisti tenendo il punto. «Mai nessuno mi ha chiesto di fare un passo indietro.

 

Io ho sempre detto che sono assolutamente tranquilla perché so come sono le questioni nel merito. Ho sempre detto che, per quanto riguarda questo rinvio a giudizio non mi sarei dimessa» ha spiegato, negando anche di aver avuto un confronto diretto con Meloni sul tema e, anzi, non notando nulla di diverso nei loro rapporti («Sono quelli di sempre»).

 

GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE

Diverso il discorso per quanto riguarda l'altra inchiesta, quella per truffa ai danni dello Stato per il ricorso della sua azienda alla cassa integrazione Covid: «Capisco che ha delle implicazioni politiche», ha detto la ministra, ribadendo la sua disponibilità a fare un passo indietro solo in caso di rinvio a giudizio per quel filone di indagine.

 

Tradotto: anche se il 29 il processo non dovesse essere spostato da Milano a Roma, Santanchè non vorrebbe mollare. «Andrò fino in fondo» ha promesso. «Finirà a fondo» garantiscono invece da via della Scrofa.

 

VISIBILIA, SANTANCHÈ OBBLIGATA DAI GIUDICI A PAGARE SUBITO 5 MLN

Estratto dell’articolo di Nicola Borzi e Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”

 

DANIELA SANTANCHE - FOTO LAPRESSE

Prima di fine anno, stretta nella tenaglia tra i suoi impegni per il piano di salvataggio di Visibilia Editore – per evitarne il fallimento e il rischio di incappare in nuove indagini per reati fallimentari – e la necessità di onorare i debiti con il Fisco come concordato in precedenza, in poche settimane Daniela Santanchè ha dovuto sborsare oltre 5 milioni di euro. […]

 

Tutto prende le mosse dal piano di salvataggio di Visibilia Editore Spa e Visibilia Editrice Srl (in liquidazione) varato nell’estate scorsa dall’amministratore giudiziale del disastrato gruppo editoriale e pubblicitario fondato dalla ministra e da lei amministrato sino a fine 2021.

 

DIMITRI KUNZ - DANIELA SANTANCHE

Il progetto finanziario per evitare il tracollo di Visibilia predisposto da Maurizio Irrera, nominato dal tribunale di Milano, ha messo la senatrice di FdI di fronte alla necessità di sborsare entro fine anno oltre 5 milioni.

 

Di questi, 1,4 milioni circa sono andati a chiudere tutti i debiti pregressi con il Fisco, per i quali in precedenza Santanchè e i suoi legali avevano ottenuto una rateizzazione dall’Agenzia delle Entrate.

 

Lo conferma una nota della stessa società quotata (ma sospesa) alla Borsa di Milano, datata 13 dicembre, sull’aggiornamento dello stato di esecuzione del piano di risanamento .

 

La nota fa riferimento alle “risorse derivanti dalla sottoscrizione della tranche di aumento di capitale riservata ad Athena Pubblicità”, il nuovo nome dell’ex Visibilia Concessionaria sempre rimasta sotto il controllo della Santanchè tramite la società Dani Immobiliare, che per il 95% fa capo personalmente alla ministra e per il restate 5% è di suo figlio Lorenzo Mazzaro.

ignazio la russa e daniela santanche al concerto di elton john nel 2003

 

Per ridare ossigeno al suo gruppo, la ministra ha sborsato 4,5 milioni dell’aumento di capitale deliberato il 25 luglio 2024.

 

Secondo la nota Visibilia ha previsto la “chiusura anticipata delle rateizzazioni dei debiti tributari entro il 31 dicembre 2024”, anziché entro le successive scadenze dei singoli piani di rateizzazione fiscale.

 

Athena Pubblicità ha versato a Visibilia Editore 500 mila euro entro novembre a titolo finanziamento soci, poi girati a Visibilia Editrice. Non tutti questi soldi sono andati però a ripianare di debiti fiscali. Una grossa parte è stata usata da Visibilia per saldare i suoi debiti con banche e fornitori.

Meloni e Santanche, in piedi Briatore

 

Poiché i debiti fiscali rateizzati con l’Agenzia delle Entrate da Santanchè erano pari a 1 milione e 640 mila, l’82% della somma dovuta al Fisco (quasi 2 milioni), detratte le cinque rate già pagate per 250 mila euro grazie al ricorso alla “rottamazione quater” – che aveva fatto insorgere le opposizioni –, la ministra ha dovuto versare in pochi giorni prima di fine anno in una sola tranche all’Agenzia delle Entrate circa 1,4 milioni.

 

Lo stesso comunicato stampa del 13 dicembre di Visibilia infatti scrive che “sono stati corrisposti gli importi portati da cartelle esattoriali scadute e non rateizzate; sono stati saldati pressoché integralmente i debiti previdenziali, con l’eccezione di un credito dell’Inpgi di importo contenuto, ancora in corso di quantificazione; risultano ancora da versare, in coerenza con quanto previsto dal Piano – che ne prevede il pagamento entro il 31 dicembre – i debiti tributari oggetto di rateizzazione, la cui esatta quantificazione è in corso di definizione ad opera dell’Agenzia delle entrate”.

 

daniela santanche videomessaggio di fine anno 3

È stata dunque una corsa contro il tempo, che ha portato non poco stress alle finanze di Santanchè.

 

Anche perché l’unico bene posto a garanzia dei suoi debiti, la famosa casa di corso Vercelli a Milano, era già stata ritenuta un cespite non sufficiente a garantire la solvibilità di tutte le pattuizioni sottoscritte con l’Agenzia delle Entrate e altri creditori.

 

Insomma, il Tribunale di Milano, per il tramite dell’amministratore giudiziario, ha deciso che era più sicuro saldare i debiti tutti subito.

daniela santancheDANIELA SANTANCHE daniela santanche balla al ristorante el camineto di cortina d ampezzo 5daniela santanche balla al ristorante el camineto di cortina d ampezzo 4daniela santanche ignazio la russa

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