flat tax ricchi stranieri paperone

PERCHÉ IN ITALIA I RICCHI SONO SEMPRE PIÙ RICCHI - I LAVORATORI ITALIANI, UNICI IN EUROPA CERTIFICA L'OCSE, HANNO VISTO RIMPICCIOLIRSI I SALARI REALI. PUR CONTINUANDO A TENERE IN PIEDI LO STATO VERSANDO OLTRE L'80% DELLE TASSE - MENTRE PER I MULTIMILIONARI IL BELPAESE È ORMAI UNA SPECIE DI PARADISO FISCALE: SULLE RENDITE, A DIFFERENZA CHE SUL LAVORO, SI PAGANO TASSE BASSE. SE POI LE ACCREDITATE SU UNA SOCIETÀ HOLDING SI AVVICINANO A ZERO. PATRIMONIALE ZERO E CON LE IMPOSTE DI SUCCESSIONE TRA LE PIÙ BASSE DEL MONDO - LA FUGA DI CAPITALI ALL'ESTERO. LA FERRERO È NATA AD ALBA MA HA SEDE GLOBALE IN LUSSEMBURGO E GIOVANNI FERRERO NON È RESIDENTE IN ITALIA…

Riccardo Staglianò per “Il Venerdì – La Repubblica” - Estratto

 

TASSE - RICCHI E POVERI

Parlando di economia, l'affermazione «i ricchi sono sempre più ricchi» è l'equivalente del «non ci sono più le mezze stagioni». È vero, ma quanto?

 

E soprattutto: perché? Alla luce delle aggiornata classifiche dei miliardari italiani, cresciuti in un anno del 10 per cento (ovvero venti volte di più della crescita stimata del nostro Pil), abbiamo provato a rispondere a entrambe le domande.

 

RICCHI E POVERI - DICHIARAZIONE DEI REDDITI

Il principio generale, senza spoilerare troppo, è che negli ultimi quarant'anni il capitale ha ingaggiato una guerra totale con i lavoratori. In Italia, unici in Europa certifica l'Ocse, hanno visto rimpicciolirsi i salari reali. Pur continuando a tenere in piedi lo stato sociale versando, tra dipendenti e pensionati, oltre l'80 per cento delle tasse.

GIORGIA MELONI E LE TASSE - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

 

 

 

 

Mentre per i multimilionari il Belpaese è ormai una specie di paradiso fiscale dove, a differenza dei tax haven più celebri, si mangia bene e si vive meglio.

 

QUEL PAZZESCO TRAVASO

Partiamo da questo titolo di giornale: "Quel travaso pazzesco di ricchezza dal lavoro al capitale". L'ho preso da Lotta Comunista, intenerito dai volontari che ancora lo vendono porta a porta? No, è del Sole 24 Ore.

 

TASSE - PRESSIONE FISCALE

Lo firma Riccardo Gallo, professore alla Sapienza con una lunga carriera di consulente economico per vari ministri perlopiù repubblicani, e dice una cosa piuttosto decisiva: tra il 2020 e il 2023 la quota di ricchezza che va al lavoro, ha perso 12 punti. Mentre quella che va agli utili è aumentata del 14 per cento.

 

In parole povere: la torta è cresciuta, ma chi ha faticato per questo risultato non se n'è accorto perché il di più se lo sono pappato tutto i manager. Anzi, tra inflazione, pane e olio che costano il doppio, bollette lievitate, la working class sta decisamente peggio di prima.

TASSE - PRESSIONE FISCALE

 

Il secondo dato lo dobbiamo a Valeria Cirillo, dell'università di Bari: al 10 per cento dei dipendenti più ricchi va oggi il 40 per cento dei redditi nazionali contro il 28 che intascavano negli anni Ottanta. Detto altrimenti, la disuguaglianza delle buste paga è aumentata del 43 per cento a favore di chi già stava meglio.

……………………………………..

 

Anche Churchill, che temeva la competizione ideologica del modello sovietico, diceva: «Per difendere il capitalismo dobbiamo liberarci dei ricchi oziosi tassando eredità e patrimoni». Oggi quasi nessuno lo dice più.

 

FLAT TAX PER I RICCHI STRANIERI

UN BEL RISPARMIO, NO?

Addentriamoci ora dentro al perché l'arricchimento è avvenuto. Mario Pianta, professore di politica economica alla Scuola Normale Superiore, nel confermare che «negli ultimi 30 anni c'è stato uno spostamento del 15 per cento della ricchezza dal lavoro al capitale», ne elenca alcune ragioni: «I ricchi veri, oltre ad accaparrarsi quote sempre più importanti di reddito, sono tali soprattutto per le rendite, immobiliari e finanziarie.

 

Le prime sono state favorite dall'abolizione dell'Imu e dagli sconti della cedolare secca al 21 per cento, un enorme regalo per chi ha tante case. Idem per la finanza, i cui capital gain sono tassati al 26 per cento.

 

giovanni ferrero

 

 

Per non dire di un sistema fiscale che, negli anni 70, aveva un'aliquota massima al 72 per cento mentre oggi è del 43. Con molti meno scaglioni, per cui un impiegato paga quanto un milionario. Altra ragione: la fuga di capitali all'estero. La Ferrero è nata ad Alba ma ha sede globale in Lussemburgo e Giovanni Ferrero non è residente in Italia».

 

Nel Principato di Monaco vive da anni Francesco Giliberti Birindelli, un'autorità tra i fiscalisti di calciatori, imprenditori e vip vari. Non ha alcuna difficoltà ad ammettere che, negli ultimi vent'anni, «quasi tutti i Paesi hanno avuto politiche fiscali a vantaggio del capitale e a svantaggio del lavoro».

 

patrimoniale

Però dice anche che, dalla fine del segreto bancario in Svizzera nel 2015, sono diminuiti i paradisi fiscali dove si potevano spostare i soldi senza neppure dover traslocare: «Si parla tanto del Lussemburgo, ma l'Italia per certi versi ormai non è da meno. Con il forfait da 100 mila euro voluto da Renzi per attrarre gli ultraricchi stranieri e oggi raddoppiato da Meloni.

 

O con le imposte di successione tra le più basse del mondo. Per cui, se sei un milionario di Mentone e vuoi fare una donazione importante, fai pochi chilometri e ti trasferisci in Liguria e allo Stato lascerai tra il 4 e l'8 per cento invece di una percentuale che può raggiungere il 60! Un bel risparmio, no?».

 

TASSA DI SUCCESSIONE

Il trucco di tanti astuti milionari è però un altro: la metamorfosi da persona fisica a persona giuridica. Ovvero, costituire una società holding, italiana o estera, per gestire il patrimonio finanziario. In pratica se invece di comprare io alcune azioni le faccio comprare alla società, quando mi staccheranno un dividendo non dovrò pagarci nemmeno il già basso 26 per cento.

 

Perché in molti Paesi i dividendi sono detassati dal 95 al 100 per cento e quindi, alla fine, in media verserò sì e no l'1 per cento di imposte.

 

FINTE RESIDENZE ALL ESTERO PER PAGARE MENO TASSE

Riassunto di Birindelli: «Chi fa così ha una leva, un vantaggio, di quasi il 25 per cento, su un comune mortale che investa in Borsa in Italia, come individuo e non come società». Chiunque, dice, può aprire società di questo tipo perché la Ue favorisce lo spostamento di capitali.

 

Ha ovviamente un costo ma, per patrimoni da pochi milioni in su, calcola a spanne il fiscalista, l'investimento si ammortizza subito. Oppure, se si vuol spendere meno, un altro modo per azzerare le tasse sui guadagni finanziari è di farli proliferare all'interno di polizze vita. Quello che è chiarissimo è che solo noi morti di sonno usiamo ancora i conti correnti o – i più ardimentosi – i depositi titoli.

 

SCAVALCATI A SINISTRA

TASSE - PRESSIONE FISCALE

Riepiloghiamo. Sulle rendite, a differenza che sul lavoro, si pagano tasse basse. Se le accreditate su una società holding si avvicinano a zero. Come se non bastasse, se appartenete al 7 per cento dei più ricchi, gente con redditi oltre i 76 mila euro, a dispetto di quel che prevede la Costituzione il sistema fiscale diventa regressivo, più guadagnate meno versate rispetto alle entrate.

 

Con il paradosso che se addirittura fate parte dello 0,1 per cento che di euro ne prende addirittura 520 mila, pagate meno tasse di un insegnante, un medico di base o qualsiasi appartenente del ceto medio. È la scandalosa scoperta di un recente paper congiunto Sant'Anna-Bicocca.

TASSE

 

Il professor Andrea Roventini, uno degli autori, spiega che in quei redditi altissimi «pesano di più le rendite finanziarie e quelle da locazioni immobiliari, tassate meno, oltre che la regressività dell'Iva e il minor peso dei contributi sociali». Sta di fatto che, per i più ricchi tra i ricchi, la pressione fiscale complessiva è intorno ai 36, contro i 46 dei comuni mortali.

 

Per livellare la situazione Roventini vede con favore una patrimoniale, come se n'è parlato al G20 di Rio o modello Oxfam Italia, dall'1 al 3 per cento di prelievo su chi ha patrimoni superiori ai 5,4 milioni di euro. Vale a dire – anche qui – lo 0,1 per cento della popolazione: 50 mila persone.

LA GIORGIA DI LOTTA E QUELLA DI GOVERNO - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

Il "normalista" Pianta è d'accordo. Idem lo storico Alfani («Il problema è che gli elettori sono sempre convinti, ed è Berlusconi il primo ad averci portato su quella strada, che dicendo patrimoniale si parli di loro, che li riguarderebbe, ma non è vero!») che aggiunge che dovremmo subito alzare le imposte di successione, uniformandoci al resto d'Europa.

 

Perfino l'Ocse ha consigliato una patrimoniale al nostro Paese. La Norvegia ce l'ha da molti anni e, al netto dei titoli sulla "fuga di milionari" dopo un aumento recente, nel 2023 i soldi raccolti han fatto toccare un nuovo massimo.

TASSE IN ITALIA

 

La Spagna, che l'Economist ha appena laureato economia più sana d'Europa, l'ha introdotta da due anni. Come ragionano di fare Francia e Gran Bretagna. Da noi la segretaria Pd Elly Schlein ha detto che ne può parlare, ma poi non ne ha più parlato.

 

Ricordate il titolo sul "travaso pazzesco" con cui abbiamo iniziato? Chiedo a Gallo se al quotidiano di Confindustria si siano distratti al momento di mettere in pagina una messa in stato d'accusa così inequivoca. Ride: «Macché, chapeau a loro». Lui – già collaboratore di La Malfa, Spadolini, Visentini – sarebbe molto favorevole a cambiare in radice la remunerazione: «I lavoratori, come già fanno gli alti dirigenti con premi di produttività, stock option e quant'altro, dovrebbero partecipare delle sorti dell'impresa. Non nella stessa entità, ma nella stessa concezione.

berlusconi tasse

 

Essere pagati anche in azioni. Altrimenti i migliori, come già succede, fuggiranno tutti all'estero. E così, da trentesimi su sessantasette che eravamo nella lista di competitività generale delle nazioni, siamo sprofondati al numero 44.

 

Se ci limitiamo al mercato del lavoro ancora più giù (56). Per tasse quasi ultimi (61) e per finanza pubblica ultimi assoluti. Di recente, a parole, Maurizio Landini ha preso a scaldarsi di più. Ma io lo scavalco a sinistra!».

giorgia meloni e il pizzo di stato - vignetta by emiliano carli tasse sulla casa imu 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”