abbate moresco

FULVIO ABBATE SI ABBATTE SUL PREMIO STREGA, “UNA P2 CULTURALE DI SINISTRA”: FINORA L’UNICA VERA EMOZIONE LETTERARIA, DUNQUE EROTICA, È GIUNTA DALLA RABBIA DI MORESCO. SVENTOLIAMO LA SUA SINCERITÀ CONTRO GLI "AMICHETTI" DI SEMPRE”

FULVIO ABBATEFULVIO ABBATE

Fulvio Abbate per “il Dubbio”

 

Lo scrittore Antonio Moresco, straordinario narratore, di certo tra i migliori che il Belpaese possa vantare, ha trovato inaccettabile la propria esclusione dalla “cinquina” del Premio Strega, sicuramente il più prestigioso e “mondano” riconoscimento letterario nazionale. Forse connotato perfino politicamente. A sinistra. Un premio "comunista", già.

 

Le sue parole, consegnate alle pagine di “Repubblica”, custodiscono, di più, fanno brillare infatti una denuncia esplicita. Sarà bene riportarla quasi per esteso: “Nelle stanze e nelle terrazze sovraffollate della Fondazione Bellonci, in un situazione di estraneità, ho assistito al consumarsi di un antico rito, quello della votazione per eleggere la cinquina dei finalisti dello Strega, dalla quale è stato escluso il mio ultimo romanzo intitolato ‘L’addio’ (edito da Giunti n.d.r.).

 

MORESCOMORESCO

Non sono una persona ingenua al punto di non sapere come stanno le cose e non mi faccio illusioni. Ma quello che ho visto è stato più prevedibile e desolante di quanto avessi immaginato. Tutti sanno e tutti fanno finta di niente, come se fosse naturale un simile orrore. Sapevo quanto il gioco fosse truccato. Eppure mi ha impressionato il fatto di non essere stato neppure ritenuto degno di entrare nella cinquina degli attuali finalisti, come mi ha impressionato che nel più noto premio nazionale tutti i finalisti, tutti, nessuno escluso, abitino a Roma”.

 

fulvio abbate compagnofulvio abbate compagno

Il riferimento a Roma, pronto a concludere e magari incoronare di spine e insieme di una tiara turrita lo sfogo di Moresco, è forse il nodo principale della nostra possibile discussione. Lo è in un’accezione assai municipale e insieme politica e poi, ovviamente, nel suo versante antropologico. Roma, dunque, come crocevia di una macchina clientelare “dolce”, ergo di un sistema di cooptazione che in nome della comune appartenenza, meglio, all’essere “amichetti”, fa sì che alcuni tra i migliori “prescelti”, anzi “salvati”, raccontino un evidente salotto cittadino mostrando invece sullo sfondo i “sommersi”. Gli espulsi da ciò che abbiamo definito clientelismo, anzi, clientelismo dal volto umano, il medesimo che, come abbiamo pronunciato già in passato, delinea una P2 culturale di sinistra che sembra decidere delle umane e delle fantastiche cose nell’ambito, appunto, letterario.

 

CINQUINA STREGACINQUINA STREGA

Dimenticavo, nelle parole di Moresco c’è anche quel “tutti sanno e tutti fanno finta di niente, come se fosse naturale un simile orrore”. Sì, evidentemente tale orrore, dai connotati – lo ripeto - perfino antropologici, ministeriali, sembra davvero possibile, soprattutto alla luce del bisogno di appartenenza, ed è davvero inutile cercare di spiegare alla maggior parte dei partecipanti alla recita annuale di Casa Bellonci che la letteratura dovrebbe invece essere soprattutto “sabotaggio” ai danni del luogo comune, del conformismo, dell’ovvio e dell’ottuso, e non “dominio” della banalità travestita da strumento di consenso, anzi, per dirla con Veltroni, da “vocazione maggioritaria”.

 

D’altronde, restando all’inventore del “Modello Roma”, lo stesso che ha condizionato e ancora condiziona la vita culturale cittadina, vorrà dir qualcosa il consenso plebiscitario che ottengono i suoi terrificanti libri e film, autentici crimini contro l’estro e la fantasia, musica leggera per ceti medi, in tutto medi, tuttavia intoccabili presso il salotto di sinistra cittadino e forse non soltanto presso quello.

 

fulvio abbate con il suo librofulvio abbate con il suo libro

Chiunque, in possesso di un minimo d’amor proprio e dunque minimamente dotato nella percezione dell’assurdo e del ridicolo, l’altra sera ai Parioli, durante lo spoglio delle schede nella sauna torrida di Casa Bellonci, avrebbe scosso la testa come sempre andrebbe fatto davanti al teatro delle maschere che sfiora la farsa.

 

Già, chiunque si sarebbe domandato se davvero la letteratura, il talento letterario possa essere riassunto dalla protervia di qualche vecchio arnese convinto di sé in nome delle stimmate borghesi oppure dallo sguardo spento del vincitore annunciato, ma che dico?, del vincitore certo, lo stesso cui il contesto sembrava avere cancellato ogni bagliore interiore, e ancora, se posso, dalla stessa gioia del “giovane” entrato in cinquina abbracciato dagli amici in lacrime o la scrittrice che ha sfoderato un look da ratto delle Sabine in versione dark-hipster.

 

Insomma, è letterariamente sensato provare entusiasmo per il nulla, per il deserto editoriale di questi anni? Ma torniamo ad Antonio Moresco. Questi, da Scrittore Ferito, lo si è detto, ha parlato di una “situazione di estraneità”.

CINQUINA STREGACINQUINA STREGA

 

Ecco, sì, ma se fosse proprio quello – proprio l’ambito dell’estraneità – il vero territorio della letteratura, dunque se fosse davvero il caso di sentirsi estranei alla cerimonia dello Strega, con le sue macerie, le sue miserie, la sua assenza di eros (e la letteratura senza eros non ha ragion d’essere), ogni anno il medesimo copione, proprio vero che Roma non conosce paesaggio che non sia quello dell’angustia piccolo borghese?

 

Da almeno un lustro, i più lucidi e disincantati tra gli “Amici della Domenica”, ossia i giurati del premio, si ritrovano puntualmente a interrogarsi su come sia possibile che un simile obitorio possa suscitare così tanto interesse, che ci sia di mezzo il bisogno di vendere qualche copia in più in un paese che vede il libro come un bene men che secondario, quasi vergognandosene a meno che non si tratti di paccottiglia di genere?

 

STREGA ROMANZI FINALISTI 2016STREGA ROMANZI FINALISTI 2016

Alla fine, di fonte al deserto, ti tornano in mente i versi di un Pasolini che prova a “insegnare ai borghesi la gioia della libertà”, e immagina coloro che “distruggeranno Roma e sulle sue rovine deporranno il germe della Storia Antica. Poi col Papa e ogni sacramento andranno come zingari su verso l'Ovest e il Nord con le bandiere rosse di Trotzky al vento...”

MORESCO CINQUINA STREGA PARENTEMORESCO CINQUINA STREGA PARENTE

 

Peccato che perfino Pasolini, come testimonia il suo epistolario, si trovò costretto a scrivere ai colleghi mendicando voti per sé allo Strega. Tornando all’edizione 2016, finora l’unica vera emozione letteraria, dunque erotica, è giunta dalla rabbia di Antonio Moresco. In assenza delle bandiere profetizzate da PPP, sventoliamo la sua sincerità contro gli "amichetti" di sempre.

ABBATE MORESCOABBATE MORESCO

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…