AFFETTA LA MORTAZZA! - PDL, LEGA E SCIOLTA CIVICA CONTRO PRODI - ASSE BERLUSCA-MONTI PER LA CANCELLIERI?

1 - QUIRINALE: BRUNETTA, PD CONTRO PDL, SONO I SOLITI COMUNISTI
(ANSA) - "La scelta del Pd è chiaramente una scelta contro il Pdl: Romano Prodi è un uomo di parte, un uomo che divide. Ancora una volta la sinistra e Bersani confermano la loro irresponsabilità. La storiella della scelta condivisa è stata solo un bluff. Sono sempre i soliti, i soliti comunisti". Lo afferma in una nota Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl.

2 - LEGA, NO PRODI, RIUNIONE GRUPPI ALLE 14:30
(ANSA) - "Per noi Prodi non è votabile: ha svenduto l'Italia quando ha presieduto l'Iri". Dalla Lega Nord arriva un fermo 'no' al candidato del Pd per il Quirinale. Lo spiega Massimo Bitonci. I parlamentari del Carroccio non voteranno nel corso della terza votazione e si riuniranno alle 14:30 per decidere cosa fare alla quarta.

"Prodi non è votabile per motivi storici, politici ed economici - spiega Bitonci - Ha svenduto l'Italia quando ha presieduto l'Iri che poi ha lasciato con un buco di un miliardo e mezzo. E' quello che ha svenduto la Sme a De Benedetti". I senatori e deputati della Lega si riuniranno ai gruppi con il segretario federale Roberto Maroni alle 14:30 per decidere la linea da tenere alla quarta votazione, fino ad allora non voteranno saltando così la terza votazione.

3 - OLIVERO, PRODI? DA PD METODO INACCETTABILE
(ANSA) - "Ci offrono un nome che noi votiamo e loro no. Cambiano persone e metodo e adesso ci chiedono anche di votarlo? E' un metodo inaccettabile soprattutto per un partito che rappresenta il 30% del Paese e non il 50% e che per questo dovrebbe darsi una calmatina altrimenti legittima gli attacchi di Berlusconi". Così Andrea Olivero, coordinatore di Scelta Civica, a proposito della decisione del Pd di candidare Romano Prodi al Quirinale.

"Noi continuiamo a proporre la nostra candidatura" di Anna Maria Cancellieri, ha aggiunto Olivero. "Ragioneremo con tutti, compreso il Pd, ma attenzione: nessuno dia per scontato nulla". Qui non è in ballo il "profilo" di Romano Prodi, che tutti "stimano e apprezzano", ma i criteri di scelta del prossimo presidente della Repubblica sono importanti tanto quanto i nomi. Il dirigente del partito di Mario Monti ha infine fatto capire che Scelta Civica voterà Cancellieri alla terza votazione e poi riunirà i propri grandi elettori per decidere cosa fare alla quarta.

4 - GELMINI, PRODI SIGNIFICA UN PATTO TRADITO
(ANSA) - "Prodi significa un patto tradito. E' intollerabile bruciare un nome autorevole come quello di Marini. Con il nome di Prodi, il Pd si assume la responsabilità di riavvicinare la data delle elezioni. Questo comportamento non dimostra rispetto per il Paese. L'elezione del Capo dello Stato non deve essere motivo di resa dei conti tra i capi corrente del Pd". Lo afferma in diretta a Tgcom24 Mariastella Gelmini (Pdl), commentando la scelta di Prodi come candidato al Quirinale per il centrosinistra.

5 - LUPI, PRODI? I COMUNISTI NON CAMBIANO MAI
(ANSA) - "Prodi presidente della Repubblica? I comunisti non cambiano mai. Prima gli interessi di un partito sfasciato ed allo sbando e poi quello degli italiani. Grazie all'inciucio con i grillini avremo Prodi presidente della Repubblica. Il nuovo che avanza!!! Povera Italia". Lo dichiara Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera.

6 - CICCHITTO, PRODI SCELTA DI ROTTURA
(ANSA) - "Il Pd prima ha realizzato con noi una intesa su Marini che non ha potuto o voluto onorare. E' evidente che la scelta su Prodi è di rottura". Questo il commento di Fabrizio Cicchitto (Pdl) alla scelta fatta da Pier Luigi Bersani per il Quirinale.

7 - CAPEZZONE, PRODI FERITA PER MILIONI DI ITALIANI
(ANSA) - "La scelta di Romano Prodi è una ferita per milioni di italiani, un modo di lacerare il Paese e di alimentare divisione e contrapposizione: esattamente il contrario di ciò che una candidatura al Quirinale dovrebbe fare". Così Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti Pdl, sottolineando che anche i renziani "hanno scelto la via della restaurazione".

8 - MELONI, PRODI? RENZI NOSTALGICO PRIMA REPUBBLICA
(ANSA) - "Caro Renzi, se Marini era un dispetto all'Italia oltre che un candidato del secolo scorso, cosa sarebbe Prodi, la bella novità che risponde al bisogno di cambiamento che si respira in Italia? Siamo seri per favore. Matteo Renzi sembra un nostalgico della prima Repubblica". E' quanto scrive su Facebook il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

9 - GALAN; CON PRODI PASSO INDIETRO DI UN PD LACERATO
(ANSA) - "Mi sarei stupito se fosse andata diversamente. Era ovvio che avrebbero tentato il passo indietro per l'Italia con Prodi candidato al Quirinale". Questo il primo commento a caldo dell'on. Giancarlo Galan su twitter in relazione alla candidatura da parte del Pd di Romano Prodi al Colle. Poi Galan attacca duramente lo stesso Pd che è "lacerato e senza leader, tenta solo accordi nell'interesse di pochi, pochissimi. Basta toni moderati, diciamo le cose come stanno".

10 - GASPARRI, VALUTIAMO VOTO A CANCELLIERI
(ANSA) - "Ieri c'é stato un incontro tra Scelta civica e Pdl e ci è stato proposto di convergere sulla Cancellieri ed è una valutazione che faremo più tardi": lo ha detto Maurizio Gasparri del Pdl aggiungendo che l'ipotesi Cancelleri "ci interessa anche per il futuro, per aprire un dialogo con un'area alternativa alla sinistra".

"Dobbiamo anche capire cosa farà Franco Marini, che probabilmente si tirerà fuori dalla corsa, non lo so". Quanto alla candidatura di Romano Prodi considerata divisiva dal Pdl, Gasparri commenta così ai microfoni del Tg de La7: "Non so se Prodi sarà eletto, se lo sarà starà a lui poi l'onore della prova e quindi dovrebbe fare il contrario di quelli che molti prevedono, di certo non lo voteremo. Capisco però che il Pd sia preoccupato perché non si sa cosa faranno i grillini, alcuni di loro potrebbero votare Prodi altri no, e anche nel Pd alcuni non stati d'accordo sul nome di Prodi, magari hanno battuto le mani al Capranica ma potrebbero tenersi le mani libere nel voto del pomeriggio".

 

RENATO BRUNETTA ROMANO PRODI Maurizio Gasparri Gelmini mariastella BERLUSCONI E MARONI A MONTECITORIO Andrea Oliviero Giorgia Meloni

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")