“GAETA’, ESCI UN ATTIMO” E A TERRACINA SCOPPIA L’INFERNO - AGGUATO CAMORRISTICO IN SPIAGGIA, FREDDATO CON SEI COLPI (UNO AL VOLTO) GAETANO “MCKEY” MARINO, BOSS DEGLI SCISSIONISTI DI SECONDIGLIANO - L’ESECUZIONE IN PIENO GIORNO DAVANTI A DECINE DI PASSANTI - PRIVO DI ENTRAMBE LE MANI, ERA APPARSO SU RAIDUE IN UN PROGRAMMA DI CANZONI. SAVIANO DENUNCIO’ IL CASO MA SI BECCO’ L’ENNESIMA ACCUSA DI COPIARELLA, ESSENDO LO SCOOP VECCHIO DI UN ANNO...

Massimo Lugli per Repubblica

Era in vacanza con la famiglia a Terracina e pensava di essere al sicuro ma i killer lo hanno raggiunto anche lì. Gaetano Marino, 48 anni, boss camorrista del clan degli Scissionisti, in guerra con la cosca Di Lauro, è stato assassinato sul lungomare, a due passi dalla spiaggia, sotto gli occhi di decine di passanti, da un commando che si è dileguato a tutto gas su una "Punto".

Almeno quindici colpi di pistola, di cui sei al bersaglio, poi la fuga. Pochi istanti dopo, le urla dei parenti che erano ancora in spiaggia allo stabilimento "La Sirenella", uno dei più frequentati della cittadina, a circa 30 chilometri da Latina. «Ho visto un uomo col viso devastato, ridotto una maschera di sangue, appoggiato a allo sportello di una macchina, al lato della strada - racconta uno dei testimoni - mi sembra che avesse entrambe le mani mutilate».

La scena è stata così fulminea che molti non hanno avuto il tempo di rendersi
conto di cosa stava accadendo. Gli agenti del questore Alberto Intini sono ora sulle tracce dei killer, almeno due, che hanno subito puntato verso sud, in direzione di Napoli.
Detto "O Moncherino" o "Mani di legno" per le gravi amputazioni provocate negli anni 90 dallo scoppio di un ordigno che stava piazzando sotto casa di un boss di Sant'Antimo, Gaetano Marino era stato al centro una dura polemica dello scrittore Roberto Saviano per un'apparizione alla Rai, nel dicembre del 2010, in una trasmissione in cui cantava la figlia.

Ex tossicomane, poi salito ai vertici del clan dopo un periodo in comunità. Gaetano era stato sospettato dell'omicidio di un capopiazza che aveva osato schiaffeggiarlo. Il padre Crescenzo detto "McKay" fu assassinato nel 2005, il fratello Gennaro è in carcere, in regime di 41 bis. Arrestato nel 2004 sulla costiera sorrentina, Gaetano Marino era libero e trascorreva tranquillamente le vacanze con la famiglia.

A Terracina era arrivato domenica scorsa. Il litorale pontino è da tempo campo di battaglia e di infiltrazioni delle famiglie camorristiche e dei clan locali. Poco più di un mese fa, il 12 luglio, a Nettuno, fu assassinato Modesto Pellino, detto "O Micillo", considerato il luogotenente del clan Moccia. Sono stati gli agenti della mobile, con l'aiuto dei testimoni, a ricostruire la dinamica dell'agguato. Il boss camorrista era in spiaggia con la moglie, i figli e altri congiunti quando è scattata la trappola: una chiamata al cellulare.

L'uomo, già sfuggito in passato ad alcuni agguati della cosca rivale, non ha avuto alcun sospetto e con indosso solo un costume da bagno blu è uscito dallo stabilimento seguito dal figlio sedicenne e si è avviato sul lungomare. Qui è stato raggiunto dai killer che, senza una parola, hanno aperto il fuoco con una semiautomatica calibro 9. Alcuni proiettili hanno colpito due auto parcheggiate e sono per miracolo non ci sono stati feriti. Centrato a bruciapelo, il boss si è accasciato contro lo sportello della macchina, in un lago di sangue, tra le urla e il fuggi fuggi della gente che affollava il lungomare.

La Punto è scattata in avanti con un'accelerata rabbiosa mentre qualcuno chiamava il 113. Il primo a precipitarsi accanto al cadavere insanguinato è stato un parente che si trovava poco distante e che, sentendo i colpi di pistola, aveva capito cos'era successo.
Poi le urla disperate delle donne. Dalla questura di Latina sono stati disposti subito una serie di posti di blocco sulla Pontina, l'Appia e le altre strade portano a Napoli ma quasi sicuramente il commando aveva già pronta un'auto pulita d'appoggio. In serata, la Punto non era ancora stata recuperata ma si tratta, sicuramente, di una macchina rubata.

Nessun dubbio sul movente dell'omicidio: "O Moncherino" era sotto tiro da tempo e nel 2004, quando fu ammanettato, si nascondeva in un albergo di lusso della costiera sorrentina. Per anni l'uomo aveva girato con un "maggiordomo" che lo seguiva come un'ombra e tra le persone interrogate dalla polizia c'è anche uno dei suoi guardiaspalle. Un altro, invece, si è dileguato nel nulla. Chi indaga non esclude che l'uomo sia rimasto vittima di una faida interna al gruppo degli Scissionisti.

Il corpo dell'uomo, coperto pietosamente da un lenzuolo, è rimasto a lungo sul posto e una folla di curiosi si è assiepata alle transenne fino a sera. Sull'asfalto, una quindicina di bossoli che sono stati consegnati agli esperti della sezione balistica. Gli investigatori stanno passando al setaccio i tabulati del cellulare della vittima mentre le indagini, fin dalle prime ore, si sono spostate in Campania.

 

2- Conchita Sannino per Repubblica
Fine della fiction. Sabbia impregnata di sangue. Colpa di una scissione nella vecchia scissione criminale di Scampia. Una scena purtroppo degna dei più cruenti gangster-movie chiude la parabola di quell'ospite "particolare" della Rai di Stato. Gaetano Marino, il 48enne massacrato in spiaggia a Terracina, quello che la camorra della periferia nord di Napoli chiamava in segreto fino a ieri 'o pazzo o lo schizzato per la lunga consuetudine con la cocaina, non era solo il fratello del padrino degli scissionisti, Gennaro detto Genny MacKay, ovvero il boss (tuttora detenuto in regime di 41 bis), che diede il via alla devastante faida di Scampia del 2005; né era solo il pregiudicato che tuttora, nella "167", incassava le centinaia di migliaia di euro al giorno dello spaccio nelle Case Celesti.

Gaetano era anche lo spettatore a cui una trasmissione di Rai2, nell'inverno 2010, aveva dedicato un omaggio, ospitando la performance canora di sua figlia, con bacio tra padre e ragazzina, frammento d'armonia per famiglie. La dodicenne cantava, poi la conduttrice Lorena Bianchetti invitava il papà sul palco e la ragazza gli leggeva una delicata lettera. Apparizione che consacrava, nell'ambiente criminale, la "potenza" dei Marino.

La telecamera ebbe la sensibilità, quella volta, di non zoomare troppo su Gaetano 'o pazzo, privo di entrambe le mani per un vecchio incidente del mestiere: la leggenda criminale racconta che gli siano saltate durante la preparazione di un agguato al tritolo sotto casa del boss Puca del paesone di Sant'Antimo. Il programma era "Canzoni e sfide" registrato al Politeama di Catanzaro il 26 settembre del 2010, e il caso fu rilanciato dallo scrittore Roberto Saviano che, nel febbraio scorso, mostrò su Facebook il video della trasmissione e sollevò interrogativi di cui nessuno, in Rai, si è mai assunto la responsabilità.

Si domandò l'autore di Gomorra: è un video di pochi minuti ma entra in milioni di case, chi aveva inserito Marino nella lista degli ospiti, chi lo aveva segnalato alla produzione? Concluse: «Prima o poi si riuscirà a svelare i legami tra mafie, tv, musica, spettacolo».
Gli unici a non stupirsi furono gli uomini dell'intelligence antimafia: che dei Marino, fratelli lontani per testa e modalità criminali, annotavano ambizioni e dna. Tanto muto e riflessivo il boss Gennaro, quanto scatenato Gaetano. Che, tra l'altro, sembra avesse ordinato il luogotenente Ciro Nocerino perché quest'ultimo lo aveva schiaffeggiato. Eppure la morte di Gaetano è legata agli ultimi fuochi. I Marino sarebbero ora alleati con il cartello di via Vanella-Grassi contro i vecchi compagni. Anche gli scissionisti cambiano.

 

L OMICIDIO DI GAETANO MARINO A TERRACINA L OMICIDIO DI GAETANO MARINO A TERRACINA GAETANO MARINO L OMICIDIO DI GAETANO MARINO A TERRACINA IL BOSS GAETANO MARINO OSPITE DONORE ALLA TRASMISSIONE RAI ROBERTO SAVIANO

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