
AJO, OJO E CAMPIDOGLIO – CHI SARÀ IL CANDIDATO SINDACO DEL CENTRODESTRA, INCARICATO DI CONSEGNARE ROMA A GIORGIA MELONI? C’È LA SUGGESTIONE ARIANNA, CHE GIRA COME UNA TROTTOLA, MA ANCHE LA FANTA-IPOTESI CALENDA - L’ETERNO TROMBATO RAMPELLI, CON CUI RISCHIARE UN MICHETTI-BIS? IMPROBABILE. NEI PALAZZI ROMANI, LA CARTA COPERTA SEMBRA ESSERE UN’ALTRA: GIOVANNINO MALAGÒ. CIÒ SPIEGHEREBBE LA PROCLAMAZIONE DI FEDE MELONIANA NELL’INTERVISTA ALLA “STAMPA” DELLA SCORSA SETTIMANA: “FACCIO IL TIFO PER GIORGIA, SONO UN PATRIOTA…”
Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”
arianna meloni - piazza italia - foto lapresse
Qualche sera prima di passare alla festa romana dei Fratelli d’Italia, al laghetto dell’Eur, una pozza bollente tra tafani grandi come piccioni e auto blu con i lampeggianti del potere, quello vero, concreto, di ministri e sottosegretari, di deputati e senatori e portaborse vestiti pure loro come ministri, tutta gente che governa il Paese e vorrebbe prendersi anche la sua Capitale, compresa la poltrona del Campidoglio, andiamo a una cena.
Venite.
Saliamo al quinto piano di questo palazzo del centro storico dove si festeggia il compleanno d’una signora che ricopre un incarico di notevole prestigio. […] Champagne e panzarotti. Si comincia bene.
[...] Roma in purezza. Un’ora dopo, però, le chiacchiere si fanno più sfiziose.
«Ho sentito Rossi, dice che tra un po’ s’affaccia…». Un’amica della festeggiata, scesa da Torino.
«Riccardo Rossi? L’attore? Io l’adoro». No, signora. Giampaolo Rossi, il mega direttore generale della Rai, pure lui passato trent’anni fa, come Giorgia Meloni, per la mitologica sezione di Colle Oppio, stanzoni umidi ricavati da una catacomba e un panorama sul Colosseo e su una dimensione nuova di destra.
fabio rampelli foto di bacco (2)
«Sapete che il segretario, il capo di tutti era Rampelli?», interviene un tipo alto, barba curata, molto informato sulle vicende destrorse e così si finisce a parlare di Fabio Rampelli, dell’amicizia prima spezzata e poi ricomposta (sembra, forse) con le sorelle d’Italia, sulle sue ambizioni vere o presunte di provare a candidarsi come sindaco di Roma, una possibilità che comunque non gli concedono mai (fu estromesso persino dalla corsa a governatore del Lazio, quando gli venne preferito Francesco Rocca).
È a questo punto che un po’ tutti cominciano perciò a spiegare, con l’aria di saperla lunga, come e perché nemmeno la tornata elettorale del 2027 sarà per Rampelli quella buona.
Ma dai?
giovanni malago foto di bacco (4)
Aspettate. Prima un altro calice di bollicine, la faccenda si fa interessante. Allora? «Sai, potremmo parlarne con Giovanni, che forse passa».
C’è un solo Giovanni, in questa città: Malagò. Tutti lo chiamano per nome. […]
[…] La voce: Malagò potrebbe essere il candidato sindaco del centrodestra. Indizi. Il primo. Interrogato sull’argomento, l’anno scorso, rispose senza alzare muri, tutt’altro: «Amo la mia città… Un futuro da sindaco? Per ora non ci penso. Il mio mandato di presidente del Coni scadrà nel 2025». Ecco, appunto. È scaduto.
E così arriviamo al secondo, solido indizio. Il giorno che precede la travagliata elezione del suo successore (Luciano Buonfiglio, da lui designato, of course), Malagò rilascia una lunga intervista alla Stampa . In cui, lui che di solito è felpato, equilibrato, prudente (tutti sappiamo quanto lo stimi Gianni Letta), afferma: «Faccio il tifo per Giorgia Meloni e spero che vinca la sua scommessa a medio-lungo termine. Io sono un patriota».
Malagò, di botto, un patriota? Sarabanda di sospetti. Vuol fare il candidato civico di osservanza meloniana? «Chiediamolo direttamente a lui. Tra quanto arriva?». Solo che Giovanni non arriva nemmeno dopo la torta con le candeline. E comunque, se pure fosse venuto, diciamo non è tipo da farsi mettere in mezzo.
Certo però anche lui sa bene che la voce è questa. Ed è forte. Molto. Non l’unica, com’è ovvio.
enrico michetti dopo la sconfitta 1
La sensazione è precisa qui all’Eur […] . L’ultima volta candidarono un certo Enrico Michetti, un simpatico tuttologo che parlava dai microfoni di una radio privata, tra discorsi da bar («I romani so’ gggente meravijosa») e gaffe contundenti.
L’idea venne ad Arianna, grande ascoltatrice radiofonica. Pentita? Sorvoliamo. Piuttosto: secondo alcuni, questa volta starebbe meditando di scendere in pista personalmente (possibile, ma improbabile: chi si occuperebbe, poi, del partito?).
Sul Messaggero hanno sparato forte la suggestione Carlo Calenda: precisando che «per ora è solo una pazza idea», suggerita dalla deriva destrorsa del leader di Azione, il quale — nel 2021 — non riuscì comunque ad arrivare nemmeno al ballottaggio.
Cioè: ci furono romani che tra lui e quel Michetti («Quando ci si pone davanti al cuppolone, cosa ci appare? Quel colonnato che sembrano due braccia aperte»), votarono per Michetti.
Nel frullatore, altri nomi: da Marco Mezzaroma, ad di Sport e Salute, ad Andrea Abodi, che però sta comodo al ministero. Inutile chiedere conferme. Tutti ti dicono che qui si parla di progetti, non di nomi. Sul palco, alle 20.30, dovrebbe salire proprio Rampelli. Ma c’è uno che guarda l’orologio. Ha uno sguardo dubbioso. Come ripeteva sempre l’ex candidato sindaco Michetti, «nell’antica Roma era vietato saltare la cena». Annamosene, va.
MEME SULLA VITTORIA DI GUALTIERI
confronto tra candidati sindaci di roma 12
marco mezzaroma
confronto tra candidati sindaci di roma 6
enrico michetti fabio rampelli
arianna meloni - piazza italia - foto lapresse