ALBERTINI: “IL ‘CERCHIO MAGICO’ FU UN SUGGERIMENTO DI TREMONTI A ROSY MAURO” - GIULIANO FERRARA: O VADO IN TV LA SERA O AMICI COME PRIMA - “IL GIORNALE” IN RIVOLTA, TRE GIORNI DI SCIOPERO - CASINI: NON SABOTIAMO MONTI - BOSSI-MARONI, NESSUN INCONTRO. LE CIMICI DEL SENATÙR - PRESIDENTE DI PANAMA: LAVITOLA ME LO PRESENTÒ BERLUSCONI - P4-FINMECCANICA, SI INCONTRANO I PM DI ROMA E NAPOLI - RENATO FARINA: “GAY NON DOVREBBERO FARE SESSO” - GRILLO MENA LA IENA…

1 - LEGA, ALBERTINI (PDL): IO TESTIMONE DELLE ORIGINI DEL CERCHIO MAGICO, FU UN SUGGERIMENTO DI TREMONTI ALLA MAURO
Radio2 Rai - Ecco com'è nata l'influenza di Rosy Mauro su Umberto Bossi. Gabriele Albertini, europarlamentare del Pdl, ha raccontato al programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora' un episodio, di cui è stato testimone, che descrive bene gli 'esordi' del cerchio magico, inteso come rete di protezione attorno al senatur. "Sono stato testimone di una circostanza che presuppone una certa influenza che Rosy Mauro iniziava ad avere sul leader della Lega". Ci racconti come andarono quei fatti.

"Siamo nel maggio del 2006, al Teatro Nuovo di Milano, durante l'ultimo comizio della campagna elettorale di Letizia Moratti, che poi diventerà Sindaco di Milano. Ci sono tutti i grandi big di partito: Fini, Casini, Berlusconi, Formigoni. Bossi, che parlerà per penultimo, aveva da poco avuto il suo incidente". Lei dove si trovava? "Io, che avevo già fatto il mio discorso, ero tra Rosy Mauro e Tremonti". Bossi come le parve? "Il suo intervento era un po' impacciato, poverino, lui era ancora convalescente. Parlava, ma le cose andavano un po' per le lunghe..."

E allora cosa accadde? "Io sono stato testimone di un suggerimento, che Tremonti, alla mia sinistra, diede a Rosy Mauro che era alla mia destra. Giulio le disse: Rosy vallo a prendere, perché sta 'sbarellando'". E la Mauro cosa fece? "Dopo una sguardo d'intesa, la Mauro, si reco' vicino al podio, prese strettamente per l'avambraccio Bossi, che stava ancora parlando. Lo guardo' con uno sguardo allusivo al fatto che doveva concludere, e dopo pochi secondi, Bossi concluse l'intervento e lei lo riporto' al posto. La Mauro aveva già incominciato ad avere la sua influenza".

2 - EDITORIA: AGITAZIONE A 'IL GIORNALE, TRE GIORNI SCIOPERO
(AGI) - Questo pomeriggio l'assemblea di redazione del Giornale ha deciso lo stato di agitazione e proclamato un pacchetto di tre giorni di sciopero. La decisione - si legge in una nota - è stata presa - all'unanimità dei presenti - dopo che il Cdr ha avuto conferma dall'editore dell'intenzione di vendere, come fosse un qualsiasi ramo d'azienda industriale, la redazione di Genova assieme ai suoi giornalisti. L'assemblea di redazione - si legge nella delibera approvata oggi -'ha dato mandato al Cdr di agire assistito dalla Fnsi in tutte le sedi competenti, da quelle giudiziarie fino all'Ordine dei Giornalisti, al fine di imporre il rispetto delle normative vigenti, del contratto nazionale, della Carta dei Doveri e degli accordi sottoscritti.

3 - FERRARA,DG MI HA CHIESTO DI SPOSTARE 'QUI RADIO LONDRA'
(ANSA) - "Il direttore di Rai1 mi ha proposto a nome della signora Lei di liberare lo spazio delle 8 e mezza e di fare Radio Londra alle 13.30. Gli ho controproposto di fare un commento di due minuti e trenta secondi in coda al Tg1, sennò amici come prima, senza strilli e martirio". Così Giuliano Ferrara su Twitter in merito alla trasmissione 'Qui Radio Londra' in onda su Rai1 alle 20.30. "Ho cinguettato perché detesto i pettegolezzi, a meno che non li metta in giro io", prosegue il giornalista.

4 - LEGA: NESSUN INCONTRO BOSSI-MARONI PER IMPEGNI ELETTORALI
(ANSA) - Non ci sarà alcun incontro oggi tra Bossi e Maroni, e non era del resto neppure previsto, secondo quanto ha appreso l'ANSA, poiché entrambi sono impegnati in incontri pubblici in zone diverse per la campagna elettorale. Del possibile incontro tra i due era circolata voce dopo la notizia del dossier su Maroni. Ieri sera Bossi aveva spiegato di non "sapere nulla" del dossier in questione.

5 - CASINI, NESSUN SABOTAGGIO A AZIONE SALVA-ITALIA MONTI
(ANSA) - "L'operazione-salvataggio è ancora in corso e nessuno può permettersi di sabotarla. La nostra iniziativa e la sua riuscita si misura oggi sulla capacità di rafforzare questo tentativo senza esitazioni". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini nel suo discorso alla Convention di Centro

6 - ELEZIONI: CASINI, LISTA CIVICA NAZIONALE? NON SO COSA SIA
(ANSA) - "Una lista civica nazionale? non so cos'é, comunque non la faremo con Vendola e De Magistris, semmai dovessimo farla". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, parlando con i giornalisti durante un tour elettorale in Puglia, riferendosi alle prossima scadenza elettorale di governo.

7 - TERZO POLO, M. CACCIARI: PARTITO NAZIONE PUO' DIVENTARE IL PRIMO PARTITO NEL GIRO DI POCO TEMPO
L'ex Sindaco di Venezia a Radio2: PDN puo' togliere voti sia a destra che a sinistra se trova raccordo con area Monti - "Penso che il Partito della Nazione sia una ipotesi molto concreta. Perché se Casini trova un raccordo forte con l'area Monti diventa il secondo o anche il primo Polo nel giro di poco tempo. E questo lo sanno benissimo sia il Pdl che il Pd". Lo ha detto Massimo Cacciari al programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora'.

A quali partiti toglierebbe voti la nuova formazione del leader Udc? "Secondo me può prendere voti sia all'area ex Margherita del Pd, sia all'area cattolico liberale del Pdl. Sia a destra che a sinistra". E quale partito resterebbe il più forte? "Oggi è sicuramente il centrosinistra, se il Pd si presenta con Vendola e Di Pietro". A lei piacerebbe entrare nel Partito della Nazione? "No, basta partiti, non voglio più far parte di partiti finché vivo", ha concluso Cacciari.

8 - LAVITOLA: PRESIDENTE PANAMA, ME LO PRESENTO' BERLUSCONI
(ANSA) - Il presidente di Panama Ricardo Martinelli dopo quattro giorni di bufera su di lui e sul suo governo, rompe il silenzio in una conferenza stampa per "difendere il suo onore" da quello che lui indica come "menzogne", ovvero le accuse emerse a suo carico dall'inchiesta dei pm di Napoli su Valter Lavitola. Martinelli chiarisce che Lavitola gli è stato "presentato da Silvio Berlusconi durante una cena come suo uomo di fiducia",ripete - come aveva già fatto dal suo account Twitter - di non aver ricevuto mazzette per l'assegnazione di appalti a imprenditori italiani e accusa la stampa di condurre una campagna ostile alimentata dall'opposizione.

9 - P4-FINMECCANICA: INCONTRO TRA PM ROMA E NAPOLI
(ANSA) - In procura, a Roma, si è svolto un incontro tra i magistrati capitolini e quelli di Napoli. Al centro del vertice, che viene definito dai "toni amichevoli", le inchieste sulla P4 e Finmeccanica. Dal capoluogo partenopeo sono giunti il procuratore aggiunto Francesco Greco, ed i pm Henry John Woodcock, Vincenzo Piscitelli e Francesco Curcio. L'incontro si è svolto nell'ufficio del procuratore capo, Giuseppe Pignatone, alla presenza anche dei procuratori romani Paolo Ielo e Laura Condemi, e l'aggiunto Alberto Caperna. Secondo quanto filtra al momento non sono previsti scambi di atti ma solo "un doveroso" scambio di informazioni.

10 - PIAZZA FONTANA: SALVINI, LO STATO SAPEVA
(ANSA) - "Lo Stato sapeva". Lo afferma il giudice Guido Salvini che negli anni '90 ha condotto a Milano una inchiesta sulla destra eversiva e sulla strage di Piazza Fontana facendo emergere il ruolo degli Usa e della rete atlantica. In una intervista nello speciale di Rai Gr Parlamento dedicato alla strage del 1969 il magistrato spiega: "Probabilmente l'obbiettivo era quello di proseguire la campagna di attentati dimostrativi che magari non facessero vittime ma servissero a mantenere stabilità e confermassero quel quadro politico moderato che era in discussione all'epoca". Invece "qualcuno aveva spostato le lancette in avanti" nella "prospettiva di un risultato ancora più duro,come un colpo di Stato o la dichiarazione dello Stato di emergenza". "Lo Stato sapeva. Chi in quel momento era nei gangli vitali del potere a Roma,politico e militare,sapeva che era in corso una campagna di attentati destinata ad avere dei benefici politici:ciò non significa che tutti fossero complici".

11 - SANITA':BARI;RITELLA,MAI MILLANTATO CONOSCENZE PER PROFITTO
(ANSA) - "Mai il mio assistito ha millantato o vantato conoscenze di uomini pubblici di livello, al fine di trarne indebito profitto": lo scrive in una nota l'avv. Antonio Maria La Scala, difensore di fiducia di Francesco Ritella, coinvolto nell'inchiesta sull'accreditamento, da parte della Regione Puglia, della struttura sanitaria privata 'Centro Giovanni Paolo II Kentron' di Putignano (Bari). Alcuni quotidiani avevano riferito di presunti legami tra Ritella ed esponenti di vertice degli ex Ds, tra i quali Massimo D'Alema e l'ex vice presidente della giunta regionale della Puglia Sandro Frisullo, che sarebbero stati utilizzati per ottenere l'accreditamento altrimenti non possibile.

"Contrariamente a quanto riportato dagli organi di stampa - precisa il legale - il mio assistito ha svolto e svolge attività esclusivamente imprenditoriali e non ha mai speso il nome di nessun politico, né per sé, né per altri, né tanto meno ha fatto parte di presunti comitati d'affari finalizzati a procurare benefici illegali per se o per altri. Ogni altra notizia pubblicata, a partire da quella relativa a presunte amicizie, riguarda una sfera meramente personale che, fino a prova contraria, non configura alcuna ipotesi di reato, anche perché non risultano tali personaggi indagati ad alcun titolo". Ritella, conclude la nota del suo difensore, si riserva in ogni caso di "agire nelle sedi opportune per la tutela del proprio nome e del proprio decoro".

12 - RENATO FARINA (Pdl) ALLA ZANZARA SU RADIO 24: "GAY NON DOVREBBERO FARE SESSO, E' CONTRO ORDINE NATURALE. TRATTENGANO GLI IMPULSI. UOMO NON E' FATTO PER RAPPORTI OMOSESSUALI".
Radio 24 - "Due gay non devono fare sesso, è contro natura. Un disordine rispetto all'ordine stabilito dalla natura, una pratica che fa male. I gay hanno un certo tipo di sensibilità, ma non devono praticare l'omosessualità, trasformarla in atti concreti. Devono astenersi". Lo dice Renato Farina, deputato del Pdl, alla Zanzara su Radio 24. Ma se due uomini o due donne si sentono attratti che devono fare? "Gli impulsi - risponde Farina ai conduttori della Zanzara, Cruciani e Parenzo su Radio 24 - vanno governati con la ragione, altrimenti dovremmo sempre cedere. Devono praticare l'astinenza. E' la Chiesa a indicarlo con la sua saggezza".

"Per due gay unire i corpi è sbagliato - prosegue Farina - perché l'uomo non è fatto per i rapporti omosessuali. Faccio un paragone, quello che fece il genetista francese Lejeune. Lui cercava di spiegare perché capitava più spesso agli omosessuali ammalarsi di Aids e diceva: è come mettere benzina nel tubo di scappamento, prima o poi il motore salta...". Poi, a proposito dei preti gay, Farina accenna a Gianni Baget Bozzo: "Una persona impedibile, straordinaria. In un'intervista disse che aveva tendenze omosessuali. Ma non credo le praticasse. E se l'ha fatto ha sbagliato".

"Sono malati? E' una parola sbagliata, però molti omosessuali soffrono - dice ancora Farina alla Zanzara - perché non vivono bene la loro situazione. Ma non mi permetterei mai di dire a qualcuno di cambiare". Per Farina "l'istinto della sessualità è per la riproduzione e se non esiste riproduzione la società non va avanti". "Esiste un solo tipo di famiglia, quella di un uomo e una donna che possono avere figli", spiega Farina."Altre sono forme di comunione ammirevoli, sodalizi - conclude a Radio 24 - ma non c'entrano con la famiglia. Lo Stato può sostenere e riconoscere solo quello che porta alla crescita della società, alla riproduzione".

13 - INDIA: MARO', ITALIA RISARCIRA' FAMIGLIE PESCATORI
Maurizio Salvi per l'ANSA - Il raggiungimento di un accordo economico con i familiari dei due pescatori indiani morti ed una improvvisa presa di distanze dell'avvocato dello Stato centrale dalla severa posizione delle autorità del Kerala hanno scosso oggi la vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che sembrava destinata ad impantanarsi lentamente nelle sabbie mobili della burocrazia indiana. Sono stati i media indiani a rivelare un po' a sorpresa che alla fine "avevano raggiunto il loro obiettivo" i contatti discreti intrapresi a diversi livelli da emissari italiani e non con i parenti delle due vittime dell'incidente in mare del 15 febbraio.

Grazie a questa intesa, ottenuta grazie ai buoni uffici di esponenti della chiesa cattolica, la moglie di Jalastine Valentine e le sorelle di Ajeesh Binki riceveranno in ciascun caso un indennizzo di 10 milioni di rupie, equivalenti a quasi 150.000 euro. "Nulla può ripagare la perdita di mio marito - ha commentato Doramma, la moglie di Valentine - ma almeno in questo modo posso sperare di dare un futuro ai miei due figli che potranno studiare e non essere costretti ad intraprendere la dura vita dei pescatori". A Mosca, dove ha incontrato il presidente russo Dmitri Medvedev, il ministro della Difesa italiano Giampaolo di Paola ha confermato l'accordo sostenendo che "é stato un atto di donazione, di generosità, ex gratia, al di fuori di un contesto giuridico", che "non ha nulla a che fare con il procedimento giudiziario".

La definizione di questo accordo, ha appreso l'ANSA da fonte diplomatica italiana, avverrà formalmente martedì prossimo nell'Alta Corte di Kochi dove, pur in epoca di vacanze giudiziarie, opera un tribunale di emergenza. Intanto a New Delhi presso la Corte suprema si è svolta la seconda udienza riguardante il rilascio della nave Enrica Lexie, bloccata da metà febbraio al largo di Kochi. Tutto sembrava andare nel senso di un'autorizzazione definitiva alla partenza, ma la mancanza di una risposta scritta da parte della moglie di uno dei due pescatori uccisi ha bloccato tutto e spinto il giudice a fissare una nuova udienza per il prossimo 30 aprile. Nel corso di questo dibattito, tuttavia, è emersa una inattesa posizione da parte del 'solicitor general' , l'avvocato dello Stato centrale che dipende dal Procuratore della Repubblica, Harin Rawal, il quale ha duramente criticato l'operato della polizia del Kerala accusata di avere agito al di fuori delle sue competenze.

"Quella polizia - ha sottolineato - non poteva far sequestrare la Enrica Lexie in quanto l'incidente é avvenuto oltre il limite delle acque territoriali delle 12 miglia nautiche": è, inaspettatamente, la stessa posizione sostenuta fin dall'inizio dal team italiano nella sua battaglia legale all'Alta Corte del Kerala. Intervistato da una tv, il 'chief minister' del Kerala, Oommen Chandy, ha ribattuto che "ogni iniziativa è stata presa in accordo con il governo centrale. L'incidente è avvenuto nel nostro territorio ed abbiamo il diritto di applicare le nostre leggi".

14 - QUELLE CIMICI CHE SPIAVANO IL SENATUR...
Da "Libero" - Umberto Bossi era spiato. Con almeno due cimici. Una nel suo ufficio al ministero e l'altra nell'abitazione romana. Lo aveva svelato lo stesso Senatur durante le vacanze invernali a Ponte di Legno, tra il 2010 e il 2011. Però, contrariamente a quanto riportato pochi mesi dopo da «la Repubblica» e da altri quotidiani, davanti ai magistrati la segretaria particolare di Bossi confermò il racconto dell'esponente padano.

Per la precisione, le cimici erano state segnalate da un rilevatore di frequenze all'interno delle prese elettriche in ufficio e nei bocchettoni dell'aria calda in casa. L'indagine è ora in fase di archiviazione, anche perché la bonifica non venne effettuata subito e, dopo almeno due settimane dalla denuncia, delle microspie non c'era più traccia. L'argomento è tornato d'attualità in questi giorni, perché il Senatur ha detto di aver bisogno di persone fidate. Anche per scovare cimici.

15 - BEPPE GRILLO MENA LA IENA...
Da "Libero" - A Milano, Beppe Grillo picchia una «Iena» (Angelo Duro, quello che balla vestito di verde) durante un comizio del tour elettorale. L'inviato ha fatto irruzione sul palco e Grillo ha reagito. Poi, sul suo blog, le scuse: «Mi ha fatto paura, l'ho allontanato violentemente, è stato strattonato, non ho scorta, gli ho dato una manata, aveva un alito terribile...»

16 - LUNEDÌ AUDIZIONE DEL SENATORE...
Da "la Stampa" - L'audizione del senatore del Pdl Sergio De Gregorio, coinvolto nell' inchiesta su Lavitola, davanti alla Giunta delle immunità del Senato è fissata per la sera di lunedì 23 aprile, al termine dei lavori d'aula. La data è stata decisa dalla Giunta che ha incardinato la richiesta di autorizzazione agli arresti domiciliari a carico dell'esponente Pdl. Relatore tecnico, per ora, è lo stesso presidente della Giunta Marco Follini. Il voto della Giunta è previsto per il 2 maggio, anche se ad infoltire il dossier su De Gregorio è arrivata anche una richiesta di perquisizione relativa ad un container di proprietà del senatore.

 

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