alessandra moretti by benny

S’È RENZIZZATA BENE L'EX COCCA (TRADITRICE) DI BERSANI - LA MORETTI PRIMA ACCETTA LA PROPOSTA DEI GRILLINI DI TAGLIARE LO STIPENDIO DEL GOVERNATORE A 5 MILA EURO LORDI E POI AL MOMENTO DI FIRMARE L’ACCORDO SI TIRA INDIETRO

Francesco Borgonovo per “Libero quotidiano”

 

ALESSANDRA MORETTI ALESSANDRA MORETTI

Tra le varie qualità - sicuramente numerose ma anche ben nascoste - Alessandra Moretti ha senz’altro quella di saper gestire con furbizia la sua carriera. Non a caso è stata capace di camminare con eleganti tacchi sul cadavere politico di Bersani per agganciarsi al trenino di Matteo Renzi. Cioè lo stesso uomo che - nella sua breve ma radiosa (per via delle gaffe inanellate) carriera da portavoce del povero Pier Luigi - aveva ricoperto di critiche e mezzi insulti.

 

ALESSANDRA MORETTI ALESSANDRA MORETTI

Non si può negare, dunque, che la ragazza sia dotata di tanto pelo sullo stomaco da farne un set di tappeti e bisogna riconoscere che sa tutelare bene i propri affari. Dunque non stupisce che la nostra ieri si sia rifiutata di sottoscrivere un accordo propostole da Jacopo Berti (candidato governatore del Veneto per il Movimento Cinque Stelle) che l’avrebbe impegnata a ridursi lo stipendio a cinquemila euro lordi al mese.

 

Per farsi bella con la stampa, nei giorni passati la Moretti aveva dichiarato che avrebbe accettato la riduzione proposta dai grillini. Poi, però, ha evitato di mettere la firma sul vincolante pezzo di carta dei Cinquestelle. Insomma, prima ha detto che, se eletta, si sarebbe tagliata l’indennità, poi ha fatto una spericolata retromarcia. Quando le hanno fatto notare il cambio di rotta, Alessandra si è inalberata.

matteo renzi e alessandra moretti all incontro con i grillinimatteo renzi e alessandra moretti all incontro con i grillini

 

In un video pubblicato dal Fatto quotidiano la si vede a confronto con il candidato grillino, intenta a giustificare la propria decisione. Berti le ripete che, se davvero vuole diminuirsi lo stipendio, non ha che da firmare. Lei ribatte di aver preparato una proposta di legge regionale per il taglio degli stipendi di tutti i consiglieri. Peccato che l’accordo elaborato dai grillini preveda una cifra molto chiara: cinquemila euro lordi al massimo. Mentre la proposta della Moretti è un bel po’ più fumosa al riguardo, e sa tanto di spending review alla Renzi: mille promesse, ma nessun taglio vero.

 

alessandra moretti ierialessandra moretti ieri

A un bel momento, esausta dopo l’arrampicata sugli specchi, la Renzina ha sbottato: «Dovete ricordarvi che sono l’unico politico, il primo a livello nazionale, che ha lasciato un posto sicuro per intraprendere una sfida a livello regionale». Ecco, diciamo che l’immagine di «povera ma bella» non le si addice. Alessandra Moretti, semplicemente, ha rinunciato all’incarico di europarlamentare, che si era appunto guadagnata rinnegando Bersani e saltando sul carretto di Renzi. Se l’era meritata, la candidatura: Si era esibita in terrificanti salti mortali. Passò dall’affermare che il più bello tra Bersani e Renzi «è Bersani tutta la vita», dato che nelle foto giovanili «assomiglia a Cary Grant», a sostenere che Matteo è il meglio a cui l’Italia possa aspirare.

 

ALESSANDRA MORETTI ALESSANDRA MORETTI

Poi l’hanno scelta per la corsa alla poltrona di governatrice del Veneto, e lei ha dovuto mollare l’altro incarico. Ma sapeva di cadere comunque in piedi. Un eurodeputato, infatti, guadagna tra i dieci e gli undimicila euro netti al mese. Mettiamo che la Moretti non diventi presidente della Regione: sarà comunque eletta in Consiglio regionale.

 

Anzi, probabilmente diventerà pure capogruppo. Male che le vada, arriverà più o meno a mettere insieme uno stipendio equivalente a quello da deputata europea, visto che secondo un’inchiesta del Corriere Veneto nel 2014 la media degli stipendi per i consiglieri regionali si aggirava sugli 8500 euro netti al mese. Dunque il paracadute è assicurato. Senza contare che, qualora dovesse uscire sconfitta alle Regionali, è facile che Renzi non lasci la sua piacente pupilla confinata in provincia.

 

ALESSANDRA MORETTI jpegALESSANDRA MORETTI jpeg

Più probabile è che sia la Moretti stessa a diffidare di Matteo. Altrimenti non si spiega la sua decisione nel non firmare la proposta dei grillini sul taglio degli stipendi. Forse Alessandra è davvero convinta che il suo amato premier la abbandonerà al suo destino in Consiglio regionale. Dopo tutto, fu proprio la Moretti a dire che Renzi è «primadonna, egocentrico e maschilista». Può darsi che non abbia cambiato opinione. Sarebbe la prima volta, ma chissà... 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO