salvini macron aquarius

AGE OF 'AQUARIUS': ALTA TENSIONE TRA ROMA E PARIGI, LA FARNESINA CONVOCA L’AMBASCIATORE – IL BILATERALE CON LA FRANCIA A RISCHIO, 'L’IRRITAZIONE' DI CONTE MA AL MOMENTO L'INCONTRO PARIGINO NON E' STATO ANNULLATO – SALVINI TORNA AD ATTACCARE: "PAGHIAMO L’INSTABILITA’ PORTATA DALLA FRANCIA IN LIBIA. E LA SPAGNA SPARA SULLA FRONTIERA DI..."

Da ansa.it

farnesina

Dopo scontro di ieri con Macron sui migranti, la Farnesina ha convocato l'ambasciatore francese. "A seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri a Parigi sulla vicenda Aquarius, il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha convocato questa mattina alla Farnesina l'ambasciatore di Francia in Italia", fa sapere l'ufficio stampa della Farnesina.

 

 

 

IL BILATERALE CON PARIGI ORA È A RISCHIO

Marco Iasevoli per Avvenire

 

enzo moavero milanesi, paolo savona

 

Se potevano esserci frizioni ed equivoci, a spazzarli via ci ha pensato Emmanuel Macron. Quando il premier Conte e i vicepremier Di Maio e Salvini salutano i ministri 'economici' e si vedono a porte chiuse per parlare di migrazioni, il tema è unico: la risposta alla Francia e, in parte, alla Spagna. Le parole dure di En marche e del suo leader hanno di fatto compattato i gialloverdi, al punto che durante la riunione a tre fa capolino un' ipotesi drastica: annullare la missione del presidente del Consiglio a Parigi, prevista dopo- domani.

 

«Per ora nessuna variazione», chiarisce più tardi la comunicazione di Palazzo Chigi. E quel «per ora» fa pensare che Roma si aspetti un passo indietro di Macron, una retromarcia rispetto a quel «vomitevole» pronunciato dal suo portavoce o rispetto a quella definizione, «cinici», che il presidente francese in persona ha incollato addosso ai 'triumviri' di Roma.

macron aquarius

 

Alta tensione con la Francia, quindi. Vera e propria «irritazione» quella che riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Lungo una strategia che invece - sulla scia anche del G7 - strizza molto di più l' occhio alla Germania. Conte, in questa fase, fa da regista arretrato. Quasi ci fosse un patto implicito per cui quando si parla di sicurezza non bisogna pestare i piedi al segretario della Lega. Che infatti fa e disfa la tela con totale padronanza. Sarà lui, ad esempio, a rispondere stamattina alle 11.15 al posto del premier all' interrogazione parlamentare riguardante la nave Acquarius.

 

Gli attacchi internazionali giungono insomma come manna dal cielo, politicamente. Silenziano i diffidenti di M5s. E generano un sussulto patriottico anche nelle opposizioni, da Forza Italia a Leu passando per il Pd. Non solo: costringono l' Ue e anche Berlino a difendere Roma da Parigi. È questo che Salvini dice a Conte e Di Maio durante il summit, invitandoli a non preoccuparsi e facendo leva sull' ampio consenso che si manifesta sui social network. «Se ci mostriamo normali non otteniamo nulla, credetemi a Bruxelles trattano davvero solo se mostriamo di fare sul serio. E vale anche per l' economia», avverte il vicepremier. Ne escono quasi ingabbiati, premier e vicepremier 5s, perché se avessero voluto chiedere a Salvini una maggiore «collegialità », avrebbero aperto una crepa.

migranti sulla nave della ong tedesca sea watch

Una crepa che, evidentemente, nessuno vuole.

 

Tanto meno il garante del Movimento Beppe Grillo, che ieri notte ha scritto un post in cui ha attaccato i «gufi» che vorrebbero vedere «naufragare» Conte per via delle «differenze» tra i due alleati. E invece la spunterà la maggioranza gialloverde contro la «sinistra frou frou che definisce 'ospitalità' l' ammasso di anime, poi lasciate cinicamente nelle mani del caporalato; triste frutto di accordi balordi con gli altri Paesi europei, che ha finito per far male a tutti in Italia ». Un sostanziale via libera a Salvini da quella che resta la fonte più autorevole del Movimento, cui guardano gli 'ortodossi' nei momenti in cui temono che M5s stia perdendo l' anima originaria. Di conseguenza il ministro dell' Interno ha gioco facile a dichiarare l' esistenza di «unità totale » tra lui, Di Maio, Conte e Toninelli.

 

aquarius

Grillo benedice Salvini e indica la rotta dell' unità a Conte e Di Maio, quindi. Con ripercussioni concrete. Il ministro dell' Interno aumenta i giri del motore e inizia a tessere la tela che dovrebbe far uscire la sua linea politica dall' estemporaneità. Il colloquio in «piena sintonia» con il collega tedesco Horst Seehofer per una «proposta comune sulle protezione delle frontiere esterne», che si concretizzerà in una visita del leader leghista a Berlino. Un colloquio distensivo anche con l' omologo francese Gerard Collomb che attenua le tensioni con Macron. E il rinnovato annuncio di una visita in Libia: «Non vedo l' ora di andarci, gli chiederò cosa gli serve». In aggiunta, il Viminale ha fatto già partire il pressing perché il bilancio Ue garantisca la copertura del Fondo per i flussi dall' Africa.

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

L' obiettivo, svela Salvini ai suoi fedelissimi, è arrivare a «sbarchi zero», ridurre le spese per l' accoglienza («Troppi 5 miliardi, i migranti possono costare 10-15 euro in meno a persona... »), 'forzare' la solidarietà dei partner Ue attraverso altre azioni «spericolate» come quella di Aquarius. Un paletto che Salvini pone a se stesso, però, c' è: «Ringrazio Sanchez, ricordo però che la Spagna spara sulla frontiera di Ceuta, io non mi sognerei mai di farlo».

PEDRO SANCHEZ PUGNO CHIUSO

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)