1- LA MALAGIUSTIZIA ITALIANA HA TENUTO DUE INNOCENTI IN GALERA PER QUATTRO ANNI 2- DALLA PENA DELL’ERGASTOLO, AMANDA E RAFFAELE NON SONO STATI MICA SCAGIONATI PER INSUFFICIENZA DI PROVE. NO, SONO STATI ASSOLTI DALL’ACCUSA DI AVER UCCISO LA STUDENTESSA INGLESE MEREDITH KERCHER NEL 2007 A PERUGIA 3- LA RAGAZZA LASCIA IL CARCERE E DOMANI RIENTRERÀ NEGLI STATI UNITI, PER SEMPRE 4- ESPLODE LA RABBIA DEI ‘’COLPEVOLISTI’’. URLA AGLI AVVOCATI: “VERGOGNA! VERGOGNA!” 5- IN CARCERE SOLO RUDY GUEDE, L’IVORIANO CHE STA SCONTANDO 16 ANNI DI RECLUSIONE 5- REAZIONI IMMEDIATE SUI MEDIA USA ALLA SENTENZA D’APPELLO. POCHI SECONDI DOPO LA LETTURA DELLA SENTENZA, IN DIRETTA SU TUTTE LE TV DI NOTIZIE VIA CAVO, SONO APPARSI I BANNER DELLE "BREAKING NEWS" IN EVIDENZA SUI SITI DI TUTTI I MAGGIORI QUOTIDIANI: NEW YORK TIMES, WALL STREET JOURNAL, BOSTON GLOBE, MIAMI HERALD E LOS ANGELES TIMES HANNO SPARATO LA NOTIZIA DI "AMANDA FREE" IN GRANDE RISALTO

Foto Ansa: Pietro Crocchioni, Pier Paolo Cito

VIDEO DELLA SENTENZA: http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2011/10/03/visualizza_new.html_695510987.html


Il Giornale.it

Non ci sono vincitori, ma un solo sconfitto: la giustizia italiana. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti dalla Corte d'assise d'appello di Perugia dall'accusa di aver ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher nel 2007 a Perugia. La gioia e le lacrime degli imputati, arrivati in aula visibilmente tesi. In primo grado i due erano stati condannati a 26 e 25 anni di reclusione. I due saranno scarcerati tra breve, dopo 4 anni di detenzione.

In carcere per il delitto, avvenuto quasi quattro anni fa, rimane quindi solo Rudy Guede, l'ivoriano che sta scontando 16 anni di reclusione. L'assoluzione degli ex "fidanzatini" era, in un certo senso, attesa, tanto che nel pomeriggio la famiglia Kercher ha tenuto una conferenza stampa in cui, pur ribadendo la propria fiducia nella magistratura italiana, ha lamentato il fatto che Meredith fosse stata "dimenticata" dai mass media.

La studentessa inglese era stata uccisa nel capoluogo umbro la notte del 1 novembre 2007. In primo grado Amanda e Raffale erano stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni. Nel dibattimento in appello, le prove fornite dall'accusa erano state giudicate in più occasioni imprecise e non decisive. La Knox (condannata a tre anni già scontati per il reato di calunnia) e Sollecito hanno assistito in aula alla lettura della sentenza.

La decisione dei giudici della corte d'Appello del tribunale di Perugia è arrivata dopo oltre 10 ore di camera di consiglio. Il presidente della Corte, Claudio Pratillo Hellmann aveva chiesto, prima di entrare in camera di consiglio, di evitare "fazioni" e "tifo da stadio".
Amanda, già tesissima all'inizio della lettura della sentenza, è scoppiata in lacrime. Alla lettura della sentenza l'aula è esplosa in un boato. Amanda è scoppiata a piangere e ha abbracciato la sorella, presente in aula con gli altri familiari. Grande la gioia anche di Raffaele. Entrambi si svegliano da un incubo durato 1.448 giorni.

"Torniamo a casa, è finalmente finita...". Così Francesco Sollecito, il padre di Raffaele, alla domanda dell'Agi su quale sarà la prima cosa che la famiglia farà dopo questa sentenza assolutoria. "Lo ripeto, torniamo a casa. Raffaele è stato assolto per non aver commesso il fatto, non so se questo lo abbiate capito o meno. Voglio che sia chiaro, deve essere chiaro per tutti".

"Amanda ha sofferto per 3 anni per un crimine che non ha commesso. Siamo grati ai legali per la loro assistenza. Loro non hanno solo difeso Amanda, ma le hanno voluto bene. Grazie a tutte le persone che si sono prese del tempo per analizzare il caso. Li ringraziamo per avere avuto il coraggio di portare alla luce la verità. Ora chiediamo che ci venga concessa la privacy per riprenderci da questo periodo che per noi è stato un incubo", ha dichiarato la sorella di Amanda Knox, Deanna, all'uscita dal tribunale di Perugia.

"E' il verdetto che ci aspettavano, se la perizia fosse stata disposta anni fa non ci sarebbero stati anni di sofferenza e dolore". Così Giulia Bongiorno, avvocato di Raffaele Sollecito commenta la sentenza che ha assolto con formula piena il suo assistito e Amanda Knox. "Voglio porre l'accento sul risultato estremamente positivo - ha aggiunto - Un sentenza che non si è fermata all'apparenza e ha tolto ogni dubbio. C'è stato in questo caso un pieno e assoluto riconoscimento dell'estraneità di Raffaele Sollecito".

Reazioni immediate sui media Usa alla sentenza d'appello. Pochi secondi dopo la lettura della sentenza, in diretta su tutte le tv di notizie via cavo, sono apparsi i banner delle "breaking news" in evidenza sui siti di tutti i maggiori quotidiani: New York Times, Wall Street Journal, Boston Globe, Miami Herald e Los Angeles Times hanno messo la notizia in grande risalto.

La sentenza di appello ha fatto il giro dei siti dei principali network e quotidiani britannici. Meredith, la studentessa uccisa il 2 novembre 2007, era britannica essendo nata nel 1985 a Southwark, Londra. "La corte italiana ribalta le condanne per omicidio", scrive il sito internet della Bbc. Un caso di alto profilo, prosegue la tv pubblica britannica, in cui la corte di appello di Perugia ha ribaltato le condanne di Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

"Knox e Sollecito assolti dall'accusa di omicidio", scrive anche il Guardian, attraverso il suo sito internet. Sky News concentra invece il suo titolo solo sulla giovane studentessa di Seattle. "La Knox assolta per l'omicidio di Meredith Kercher". "Amanda Knox viene assolta", titola il Times.

2- SOLLECITO: ‘ORA VOGLIO VEDERE IL MARE FORSE RIVEDRÒ AMANDA'

Ansa.it

1- SOLLECITO LASCIA CARCERE DI TERNI SU AUTO PADRE: 'ORA VOGLIO VEDERE IL MARE' - Raffaele Sollecito ha lasciato il carcere di Terni. Lo ha fatto a bordo dell'auto del padre. L'auto con a bordo Raffaele Sollecito era preceduta da quella dei suoi avvocati. Il giovane si era sdraiato sul sedile posteriore per evitare di essere ripreso da telecamere e fotografi in attesa fuori dal carcere di Terni. Anche all'uscita una piccola folla ha lanciato verso la vettura delle urla di disapprovazione.  meredith kercher

  "Voglio andare a vedere il mare": é la prima richiesta di Raffaele Sollecito appena uscito dal carcere di Terni. "Era molto scosso - ha spiegato uno dei suoi difensori, l'avvocato Luca Maori - e non riusciva a mettere nemmeno il piede oltre il cancello". ''Finalmente mi sono riappropriato della mia vita'': lo ha detto Raffaele Sollecito parlando al telefono con l'ANSA subito dopo essere stato scarcerato. delitto meredith

2- AMANDA VERSO ROMA, IN MATTINATA PARTE PER USA - Amanda Knox potrebbe trascorrere la prossima notte a Roma. Lo ha lasciato intendere ai giornalisti l'on. Rocco Girlanda, presidente onorario della Fondazione Italia Usa. Domani mattina - ha rivelato il parlamentare - Amanda partirà con un volo di linea per gli Usa. E' infatti in possesso di un regolare passaporto del 2007. Rudy Guede

3- URLA 'VERGOGNA' DAVANTI AL TRIBUNALE - "Vergogna, vergogna". E' il grido che si è levato dai tanti curiosi che si sono assiepati di fronte al tribunale di Perugia. Molti anche i fischi e le urla. Fischi e le urla "Vergogna" si sono legati da parte di una folla di oltre 200 persone che si erano accalcate davanti al palazzo per aspettare la sentenza. Dai pulmini delle tv americane, parcheggiati davanti all' edificio, sono arrivate invece urla di giubilo. Ci sono stati spintoni tra amici di Raffaele Sollecito ed alcuni giovani del posto sulla piazza. RAFFAELE SOLLECITO

4- AMANDA VUOLE PARTIRE AL PIU' PRESTO -  Amanda Knox desidera "partire al più presto", ha detto questa sera alla Cnn il suo legale, Carlo Dalla Vedova, aggiungendo che "Amanda ama l'Italia, è venuta quì per questo, tornerà. Ma ora vuole andare a casa". "Non è una vittoria ma la correzione di un errore", ha detto poi Della Vedova alla Bbc. "Il giudice ha corretto un errore. Non dobbiamo dimenticare che Meredith era amica di Amanda. C'é stato un errore e il nostro sistema ci ha permesso di correggerlo", ha precisato il legale della giovane americana. Amanda dopo il verdetto "non ha detto nulla. E' scoppiata a piangere. era così nervosa prima", ha concluso Della Vedova. amanda e sollecito

 

3- LA SOLITUDINE DEI KERCHER: 'DIFFICILE PERDONARE'

Ansa.it

Quando tutto si compie, dieci minuti prima delle 22, Lyle Kercher accarezza le spalle della sorella Stephanie, che scuote la testa sconsolata. Arline, la mamma di Meredith, invece, rimane in silenzio. A testa bassa. Sola. Come sola è stata la famiglia Kercher dal 2 novembre 2007, il giorno in cui Mez è stata uccisa. la madre di mereditRaffaele Sollecito

"Rispettiamo la decisione dei giudici - dicono - ma non capiamo. E perdonare è un qualcosa che in questo momento non si può fare, vogliamo la verità, solo così si potrà capire quello che è successo". E in effetti è difficile spiegare ad una madre che ha avuto l'unica colpa di mandare la figlia a studiare in Italia, che Amanda e Raffaele non sono più quegli assassini - così li aveva giudicati la corte d'Assise - che le hanno portato via Meredith. Assolti "per non aver commesso il fatto", dunque con formula piena. perugia impronta nike sollecito

I Kercher ascoltano il presidente della Corte leggere il dispositivo della sentenza senza una parola: ma non guardano mai dall'altra parte dell'aula, dove il clan Knox e i familiari di Sollecito piangono e si abbracciano di felicità. "Non comprendiamo - sono le parole che i familiari ripetono a telecamere ormai spente - come è stato possibile modificare completamente la decisione del primo grado". Amanda Knox

Nonostante ciò, Arline, Sthephanie e Lyle ribadiscono la loro fiducia "nel sistema giudiziario italiano", quasi a voler rispondere ancora una volta agli americani che non hanno risparmiato le critiche ai magistrati perugini. E non perdono la speranza. "Vogliamo che la verità possa finalmente essere accertata".

 

Già, la verità. Sono quattro anni che i Kercher la chiedono. E l'hanno fatto anche oggi pomeriggio davanti a centinaia di giornalisti, prima ancora di sapere come sarebbe andata a finire. "Sono perfettamente d'accordo con Amanda - aveva risposto Arline ad una domanda su cosa pensasse delle dichiarazioni spontanee dell'americana - il primo punto è trovare la verità".

la madre di meredi

Per i giudici d'appello, però, la verità é che Amanda e Raffaele non sono gli assassini di Mez. Loro, invece, si aspettavano la conferma della sentenza di primo grado. Anche perché, ha puntualizzato l'avvocato Francesco Maresca, "c'era una caterva di indizi" nei confronti dell'americana di Seattle e dello studente di Giovinazzo. Che però non sono bastati ai giudici.

Quando la Corte legge la sentenza, Perugia si divide tra colpevolisti e innocentisti ma per strada tutti parlano di Amanda e Raffaele, nessuno di Mez. "Che non era amica di Amanda - precisa Arline, quasi a voler prendere le distanze -, si conoscevano certo, ma venivano da due mondi differenti e si muovevano in due contesti diversi". I Kercher forse se lo sentivano che sarebbe finita così, perché nel pomeriggio aveva ripetuto più volte che era di Meredith che, invece, si sarebbe dovuto parlare. AMANDA

 

"Si parla della storia di Amanda, della storia di Raffaele, ma qui la storia è quella di Meredith che era una ragazza solare, vivace, contenta di esser venuta a studiare in Italia e uccisa in un modo brutale. Non lo meritava. E nessuno meriterebbe di morire in quel modo". Per Arline, Stephanie e Lyle sarà un'altra notte piena di solitudine. Forse la più brutta da quel 2 novembre.meredith kercher

AMANDAAMANDAAMANDAAMANDARAFFAELE FELICE DOPO LA SENTENZAAMANDAAMANDAIL GIUDICE LEGGE LA SENTENZAMEREDITH KERCHERLA FAMIGLIA DI MEREDITH KERCHER

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