UN ANGELINO CADUTO IN VOLO - GLI ULTIMI SONDAGGI DANNO NCD AL 2,1% - ALFANO E’ SCHIACCIATO DA RENZI, BERLUSCONI E SALVINI - E NEL PARTITINO C’È CHI SOGNA DI TORNARE DAL BANANA PER NON ESSERE DIVORATI DAL PD

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

angelino alfanoangelino alfano

Nuovo centrodestra o nuova Scelta civica? Lo spettro del micropartito dilaniato tra microcorrenti, com'è appunto stato per l'ex movimento di Monti ormai ai minimi termini, prende sempre più corpo con i sondaggi che non si schiodano dal fondo classifica.

 

L'ultimo, della Ixè per Agorà, dà il Ncd al 2,1%, mentre la visibilità di Alfano come leader politico, schiacciato a sinistra da Renzi e a destra da Berlusconi e Salvini, resta difficoltosa. E quando la nave si arena vengono fuori mal di pancia, divergenze, delusioni (e qualche incidente parlamentare, come l'ordine del giorno presentato da Ncd in Senato per concedere il vitalizio anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura, fatto poi ritirare da Quagliariello).

BEATRICE LORENZIN BEATRICE LORENZIN

 

Stavolta, in area malcontento, ci sarebbero di mezzo pezzi grossi, azionisti-fondatori del partito come Renato Schifani, che parlando con i suoi assicura di non contemplare nessuna scissione, né un ritorno da Berlusconi, ma ammette l'esistenza di problemi e «criticità» dentro Ncd.

 

Schifani, raccontano gli spifferi di Palazzo Madama, sarebbe contrariato dallo stallo del progetto neo-centrista che prevedeva la nascita di gruppi parlamentari insieme a Udc e Popolari di Mauro, e che al Senato avrebbe avuto proprio lui come capogruppo (lui che già ha dovuto inghiottire di avere Sacconi come capo).

Gaetano Quagliariello Gaetano Quagliariello

 

Dopo il lancio della Costituente popolare, invece, il percorso parlamentare sembra congelato, così che Schifani deve accontentarsi del ruolo di «Responsabile del programma del Ncd», mentre coordinatore nazionale è diventato Quagliariello, con cui Schifani non avrebbe un gran feeling.

 

Perciò si rincorrono le voci di una rete diplomatica aperta tra l'ex presidente del Senato e Forza Italia, nella persona di Gianfranco Miccichè, pontiere azzurro incaricato di arruolare i delusi «sudisti» di Ncd, e che Schifani avrebbe incontrato - riferisce ilfattoquotidiano.it - più volte nelle ultime settimane in un albergo di Cefalù.

 

Maurizio Sacconi Maurizio Sacconi

Gli argomenti di cui parlare non mancano. Primo, le alleanze per le Amministrative. La linea Quagliariello, favorevole alle geometrie variabili (in alcune regioni col Pd, in altre con Fi, Lega e Fdi) è stata bocciata a vantaggio di una scelta di coalizione: si sta col centrodestra, che è pure nel nome del partito. Secondo, la posizione rispetto al Pd di Renzi. Qui si arrivano a delineare fino a tre correnti. C'è l'ala «renzianissima», che contempla Beatrice Lorenzin, Quagliariello e Sacconi.

 

bacio finocchiaro schifanibacio finocchiaro schifani

Poi c'è l'area che punta alla formazione del nuovo gruppone neo-centrista, primo passo per un nuovo partito popolare alleato al Pd renziano (ma aperto ad alleanze locali a destra), e qui c'è dentro Schifani e pure Cicchitto. E poi c'è l'area filo-berlusconiana, che lavora invece ad un riavvicinamento a Forza Italia come unica alternativa al destino di eterna stampella del Renzi «mr 40 per cento». Questa corrente, che fa capo a Nunzia De Girolamo, capo dei deputati Ncd (presente alla scuola politica di Fi a Sirmione), e poi al ministro Lupi, ultimamente starebbe ingrossando le fila.

fabrizio cicchitto scavafabrizio cicchitto scava

 

Tanto che si parla di una lista di quindici parlamentari Ncd, soprattutto senatori, in crisi col partito e affacciati sull'azzurro di Fi, tramite i contatti con Miccichè e col senatore Romani. Le prime diagnosi raccontano di mal di pancia per una decina di senatori tutti meridionali (dal pugliese Azzollini ai siciliani D'Alì e Vicari ai calabresi Aiello, Bilardi e D'Ascola) e altri deputati. Sei o sette parlamentari, in contatto personale con Berlusconi, sarebbero addirittura pronti a lasciare Ncd e tornare tra le braccia del leader Fi. Mentre diverse conversioni si registrano a livello locale, in Umbria, Marche e Calabria.

nunzia de girolamonunzia de girolamo

 

E Angelino Alfano? Da «delfino» ha imparato bene la tattica dei leader: lasciar muovere gli altri e calibrarsi di conseguenza. La linea, al momento prevalente, di un accordo con gli altri partiti di centrodestra, ha però il problema della Lega. Con Maroni (amico di Alfano) non ci sarebbero problemi, ma con la Lega di Salvini, che spara a zero sul ministro Alfano e la gestione dell'emergenza sbarchi, di problemi ce ne sono eccome. Uno dei tanti che Ncd deve risolvere se vuole scollarsi dal 2%.

maurizio lupimaurizio lupi

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?