beppe grillo davide casaleggio luigi di maio alessandro di battista

ATTENZIONE, CADUTA STELLE – TRA I GRILLINI E' PARTITO IL TUTTI CONTRO TUTTI DOPO LA TRANVATA ALLE REGIONALI: CRIMI STUFO DI PRENDERE SBERLE NON SI PRESENTERÀ ALL’ASSEMBLEA DI OGGI, "DIBBA" È NEL MIRINO E I GOVERNISTI PROVANO A MEDIARE – MA LA SCISSIONE È LONTANA PERCHÉ È SCOPPIATA LA PACE TRA IL DUO DI MAIO/GRILLO E CASALEGGIO - NEL NOME DELLA SACRA ALLEANZA SASSOLI È COSTRETTO A OSPITARE AL PARLAMENTO UE BEPPE-MAO. CHE RILANCIA SULL’ESTRAZIONE A SORTE DI DEPUTATI E SENATORI E DICE CHE LA RAPPRESENTANZA PARLAMENTARE NON SERVE 

 

 

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1

1 – «ORA IL MOVIMENTO PUÒ ANCHE DISSOLVERSI» IL TUTTI CONTRO TUTTI NEI CORRIDOI DELLE CAMERE

Alessandra Arachi e Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

Gira un'aria da cupio dissolvi, un desiderio latente di autodistruzione. È un po' come in Frankenstein Junior , senza l'ironia di «Aigor»: «Potrebbe andar peggio, potrebbe piovere». E piove, anzi diluvia sul Movimento Cinque Stelle, viene giù acqua sporca a catinelle e i parlamentari, tutti infagottati in pastrani gonfi di risentimenti e disillusione, si guardano in cagnesco, aspettando di capire quando passerà la bufera e chi sopravviverà.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO

Prendi Stefano Buffagni. Di solito gioviale ed estroverso, è cupo come la pece: «Sono inabissato e silente. Mi sento profondamente amareggiato. Se gli italiani ti danno questa risposta e noi facciamo finta che va tutto bene, beh allora non posso che stare in silenzio e guardare cosa succede».

 

Cosa succederà? Elio Lannutti tira su il bavero e rievoca la profezia dei Nostradamus a Cinque Stelle: «Grillo e Casaleggio dissero che una volta raggiunto il programma, il Movimento si poteva anche dissolvere. Ecco, ormai ci siamo quasi». «Scissione» è una delle parole più gettonate: «Se ne parla da sette anni, dal primo giorno che siamo in Parlamento - spiega rassegnato il senatore Gianni Girotto - È normale dunque che oggi se ne parli, dopo questo risultato».

STEFANO BUFFAGNI LUIGI DI MAIO

 

Persino Carla Ruocco non la esclude, laconicamente: «Può darsi». Poi comincia un percorso di astio e amarezza, un tutti contro tutti che Roberto Fico ha sintetizzato in «guerra per bande»: «La gente non è stata valorizzata - dice Ruocco - è stato tutto un gioco di amichetti e caminetti». Di Battista? «Non si è mai messo in gioco realmente».

 

Neanche Dalila Nesci apprezza: «Basta con queste uscite altisonanti, basta con questo carrozzone di big fallimentari». Emanuele Dessì si dice «rammaricato per lui»: «Dovrebbe ringraziare Di Maio e Crimi, non si sono fatte le alleanze. E invece ancora con questi video, questi modi astiosi, questo non citare per spregio le persone».

CARLA RUOCCO ELIO LANNUTTI

 

Amichetti e caminetti. E poi ci sono i minimizzatori, i democristiani, i resilienti. Quelli che basta dialogare e si può chiudere l'ombrello. Sergio Vaccaro: «Non è il momento di una scissione, dobbiamo riorganizzarci». Agostino Santillo: «Son solo mal di pancia isolati». Giuseppe Brescia, ripiombato nella prima Repubblica: «È un vivace e fisiologico dibattito».

 

DAVIDE CASALEGGIO LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

Vito Crimi - che però paradossalmente oggi non ci sarà - doveva portare all'assemblea congiunta le sue proposte: voto su Rousseau di un leader (opzione casaleggiana); Stati Generali subito, organismo di traghettatori per farli nei prossimi mesi. E il leader? Collegiale, spiegano tutti. Senza un vertice? «No - spiega il medico e viceministro Pierpaolo Sileri - un primus inter pares ci vuole. Come in un reparto: bene l'équipe ma serve uno che operi».

 

luigi di maio vito crimi 3

Qui manca anche l'équipe, per ora. «Dobbiamo diventare partito», dice la Nesci. Per farlo servono le correnti, che non mancano, ma son subacquee. Ci sono i governisti (Patuanelli, D'Incà, Bonafede), i dimaiani (Castelli), i fichiani (Gallo, Brescia), i dibattistiani (Lezzi, Corrao), gli anticasaleggiani (Dessì), i «Paroleguerriere» (Nesci, Trizzino), i malpancisti (quasi tutti).

 

Un coacervo senza un centro, un gruppone allo sbando. La dice bene Dessì: «Siamo stati costruiti per distruggere e siamo bravissimi in quello, non ci frega nessuno. Il Pd non è capace di fare opposizione, così come Forza Italia. E noi, se decidiamo di governare, come ci chiedono elettori e militanti, dobbiamo provare a fare gli artigiani, gli ingegneri, gli architetti, non i demolitori».

DAVID SASSOLI OSPITA BEPPE GRILLO AL PARLAMENTO UE 1

 

Sileri conferma: «Stare all'opposizione è più facile, gridi, urli. Se vai al governo, invece, medi e cerchi di portare a casa il risultato. Ma non hai il motore, è come un viaggio in barca a vela. Fai traiettorie diverse, oscilli, segui il vento». E sotto la bufera l'attracco è difficile, si rischia il naufragio o che qualcuno metta giù la scialuppa e abbandoni la nave.

 

Caos M5S, scoppia il caso Crimi E Grillo attacca il Parlamento

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

PIERPAOLO SILERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

L'ago della bilancia e le regole. Mentre vince la linea dura su sanzioni e espulsioni, Beppe Grillo torna prepotentemente centrale nella bufera che infuria nei Cinque Stelle. Il garante viene chiamato, interpellato perché si schieri con governisti o ribelli.

 

«Tenetemi fuori dal caos», replica a chi lo cerca. Ma prima del voto di domenica, a metà della scorsa settimana, Grillo ha avuto un vertice riservato con Davide Casaleggio. Oggetto: il futuro del Movimento e i problemi legati al ruolo dell'imprenditore e di Rousseau. Il garante - secondo quanto trapela da fonti pentastellate - avrebbe deciso però di non scendere in campo, difendendo Rousseau ma ribadendo anche che «il governo giallorosso è la via migliore».

 

fico grillo di maio

Ma Grillo, che ieri è intervenuto al Parlamento Ue in un convegno con David Sassoli, continua a dribblare i veleni e le faide interne. Delle amministrative il garante non parla. Elogia Ursula von der Leyen («Ha detto cose straordinarie: finalmente dopo 20 anni ha parlato di rinnovabili e di green economy»), rispolvera la sua proposta dell'estrazione a sorte dei parlamentari e poi parla del voto di domenica ma solo in chiave referendaria: «Quando noi usiamo un referendum, usiamo il massimo dell'espressione democratica. Per me, che ho contribuito alla democrazia diretta, quindi non credo assolutamente più in una forma di rappresentanza parlamentare ma nella democrazia diretta».

pauli grillo di maio casaleggio

 

Grillo cita anche Rousseau (lo definisce «interessante»), ma i rapporti tra M5S e Casaleggio rimangono tesi. Nelle scorse settimane - rivela l'Adnkronos - l'imprenditore, venendo incontro alle richieste dei parlamentari, avrebbe proposto un'offerta per diventare fornitore esterno di servizi. Offerta però rispedita al mittente e giudicata irricevibile. Ma non è solo la posizione di Casaleggio a preoccupare. Il tutti contro tutti rischia di degenerare.

 

riccardo fraccaro

Non è più solo governisti contro ribelli (con diversi esponenti che si sono schierati con Di Battista, da Gianluca Vacca a Simone Valente): ci sono parlamentari contro «i vertici dei ministri» (il riferimento è a un incontro post voto di Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede) e consiglieri regionali contro parlamentari. In questo pantano, con mediatori che stanno lavorando sottotraccia per una soluzione, Vito Crimi si deve destreggiare.

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

 

Oggi ci sarà l'assemblea di deputati e senatori: il reggente che l'ha convocata la diserterà e toccherà ai capigruppo illustrare l'iter per gli Stati generali. Il progetto di Crimi prevedeva la costituzione di un comitato organizzativo a cinque, ma nella baraonda è possibile che ci siano altri ritardi. Sempre Crimi vedrà lunedì i consiglieri regionali, infuriati per essere stati inizialmente tenuti fuori dalla questione Stati generali. Ma la vera bomba a orologeria passa molto probabilmente dalla linea dura sulle sanzioni.

 

DAVID SASSOLI OSPITA BEPPE GRILLO AL PARLAMENTO UE

«Basta tolleranza, le regole devono essere rispettate: se lo chiediamo ai cittadini e ai parlamentari, i primi a farlo dobbiamo essere noi», è quello che si respira ai piani alti M5S. Quindi: scure sui chi si pone fuori dalle norme, nonostante i tentativi di Crimi di mediare. Tradotto significa che sono stati avviati 6-7 provvedimenti disciplinari nei confronti di chi ha sostenuto il no al referendum. Non solo.

 

Nelle prossime ore scade la deadline per i morosi delle rendicontazioni a cui è stata inviata la lettera dell'apertura di un procedimento: le indiscrezioni parlano di sanzioni in vista per una ventina di parlamentari. Ci sarebbero anche due-tre espulsioni (la senatrice Marinella Pacifico è la principale indiziata). Tra i nomi a rischio anche la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, che - raccontano i rumors - trascorre il mercoledì infuriata con il collegio dei probiviri.

paola taverna io nun so un politicoooo

 

Poi, in serata, Taverna fa un video per difendersi. «Bastava ripercorrere il sito per vedere i miri bonifici. Io restituisco sempre i 300 euro alla piattaforma tecnologica», si difende la senatrice. Che poi attacca (indirettamente) Rousseau: «Concludo questo video con delle frasi che ho ritrovato nella mail di Casaleggio e che ritengo molto veritiere: "Credo che nessuno debba essere al di sopra delle regole ed è altrettanto importante che nessuno possa anche solo pensarlo". Esatto, nessuno».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...