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AVVISATE LA MELONI: I CENTRI IN ALBANIA NON “FUN-ZIO-NA-NO”: AD UN ANNO DALLA SUA INAUGURAZIONE, IL CENTRO PER MIGRANTI DI GJADER È RIMASTO UNA COSTOSISSIMA CATTEDRALE NEL DESERTO: IN UN ANNO SONO PASSATI DALLA STRUTTURA POCO PIÙ DI UN CENTINAIO DI PERSONE A FRONTE DI UNA DISPONIBILITÀ DI 880 POSTI. ORA SONO PRESENTI 12 MIGRANTI - PER FARLO RIMANERE IN PIEDI, IL GOVERNO HA CAMBIATO LEGGI E PORTATO ALLO STREMO LA SPESA PUBBLICA (IL CENTRO IN ALBANIA COSTA PIÙ DI UN MILIONE PER OGNI MIGRANTE) – L'OPERAZIONE DI PROPAGANDA E LA MOSSA PER SCONGIURARE UN INTERVENTO DELLA CORTE DEI CONTI…

 

Alessandra Ziniti per repubblica.it - Estratti

 

(…)

Ad un anno dalla sua inaugurazione, il 14 ottobre 2024, il centro per migranti in Albania (trasformato giocoforza nell’undicesimo cpr italiano) è rimasto una costosissima quanto ridicola cattedrale nel deserto.

Il centro di Gjader costruito dall'Italia in Albania

 

Con gli 880 posti (sulla carta, 400 quelli già fruibili), sostanzialmente sempre vuoti, il carcere mai aperto, e un continuo via vai di contingenti di poliziotti e agenti penitenziari che si danno il cambio a sorvegliare il nulla. E così continuerà ad essere, nonostante quel «i centri in Albania fun-zio-ne-ran-no» più volte gridato dalla premier Giorgia Meloni, almeno fino all’estate prossima quando l’entrata in vigore del nuovo Patto Ue “asilo e immigrazione” potrebbe (forse) rendere più facili le cose.

 

Per fare i conti, a spanne (...) fa l’astronomica cifra di oltre un milione di euro a testa. Tanto, dunque, è costato ai contribuenti italiani la testarda idea del governo di continuare a mantenere aperti i centri nei quali la Corte di giustizia europea ha definitivamente stabilito che non è possibile rinchiudere i richiedenti asilo provenienti da paesi che l’Italia ritiene sicuri e che pretende di poter rimpatriare con le procedure accelerate di frontiera.

 

GIORGIA MELONI NERVOSA PER I CENTRI IN ALBANIA - MEME BY FAWOLLO (CREATO CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK)

 

Al momento, quello d’Albania, resta il cpr più costoso di tutti i tempi. Con in più una stranezza.

 

Secondo l’inchiesta di Altraeconomia, il colosso dell’accoglienza Medihospes, che si è aggiudicato la gestione dei centri per 133 milioni di euro per i primi due anni, non ha mai firmato il contratto con la prefettura di Roma.

 

E sono già passati diciassette mesi dall’aggiudicazione della gara, quando il termine massimo previsto per la finalizzazione dei contratti è di sessanta giorni. Il ministro dell’Interno Piantedosi contava sull’anticipata entrata in vigore del nuovo Patto europeo “asilo e immigrazione” per portare a regime il centro di Gjader, una eventualità ormai del tutto esclusa. Anche perchè a Bruxelles, gli Stati membri continuano a litigare sulle linee operative del patto su cui non c’è ancora accordo.

giorgia meloni - migranti albania - vignetta altan

 

“Mentre i migranti continuano a morire davanti alle coste italiane, Meloni butta soldi nei Cpr in Albania: come spiega oggi Repubblica, in un anno ogni ospite del centro è costato ai contribuenti italiani oltre un milione di euro, a fronte di un fallimento sostanziale dell’operazione – dice il segretario di Più Europa Riccardo Magi -. Basti pensare che sugli 880 posti disponibili del centro di Gjadër, i migranti ospitati sono stati poco più di 100. (…)

 

I CPR NON FUNZIONANO

Marika Ikonomu per editorialedomani.it - Estratti

 

Se non è riuscito ad affermarsi come modello, occorre almeno mantenerlo in vita. A tutti i costi, umani ed economici. Il protocollo Italia-Albania in materia di flussi migratori, a un anno dal primo giorno della sua messa a terra, e a quasi due anni dalla firma dell’intesa, ha come risultato quello di un enorme investimento pubblico che non è andato nella direzione sperata dal governo di Giorgia Meloni. «Funzioneranno», aveva detto la premier ad Atreju.

 

migranti in albania - vignetta by vukic

(...) La struttura di Gjadër, nell’entroterra, a una ventina di minuti di distanza, prevedeva, invece, un centro per richiedenti asilo in frontiera, con una capienza di 880 posti. Un Cpr da 144 posti in attesa del rimpatrio per coloro a cui sarebbe stata negata la protezione internazionale. E, infine, un penitenziario da venti posti per coloro che avrebbero compiuto reati durante la detenzione.

 

Il complesso di Gjadër non è stato terminato ed è entrato in funzione in fretta e furia il 16 ottobre 2024 con poche decine di posti disponibili. A marzo 2025, i posti realizzati erano circa 400. La prima fase del protocollo ha visto entrare nei container grigi una ventina di persone circa, nel 2024, e 43 a gennaio 2025.

 

 

TRASFERIMENTO DEI MIGRANTI NEL CPR DI GJADER IN ALBANIA

Di fronte alle decisioni dei giudici, che hanno riportato i richiedenti asilo in Italia, il governo ha trasformato Gjadër in Cpr il 28 marzo scorso. Così da inizio aprile è diventato l’undicesimo Cpr italiano, dove viene portato chi non ha un permesso di soggiorno valido, a discrezione dell’amministrazione, come se la struttura non si trovasse su un territorio extra Ue. Ora sono presenti una dozzina di persone e, fanno sapere gli avvocati che hanno assistito alcuni trattenuti, quando richiedono asilo solitamente rientrano in Italia.

 

In tutto, secondo dati reperiti con un accesso agli atti da Altreconomia, da ottobre 2024 a fine luglio 2025, sono state recluse 111 persone. Numeri che mettono in dubbio la narrazione del governo, secondo cui questi centri sarebbero uno strumento di gestione dei flussi migratori. Che in Italia nel 2023 hanno raggiunto gli oltre 140mila ingressi via mare, nel 2024 oltre 54mila e nel 2025, finora, più di 55mila.

 

 

 

Nessun dato è pubblico, il Viminale – contattato da Domani – afferma di non averli e l’unico modo che rimane è fare accessi agli atti, che però forniscono un’istantanea, non un monitoraggio continuo. Così, non sono pubblici i dati sui costi effettivi dell’operazione. Nei tre mesi del 2024, i centri sono stati operativi cinque giorni: per 120 ore Medihospes – che si è aggiudicata un appalto da 133 milioni di euro – ha ricevuto dalla prefettura di Roma 570mila euro, secondo una ricerca di Action Aid e università di Bari.

container nel centro di gjader in albania

 

A queste spese, si aggiungono non solo quelle delle giornate operative del 2025, ma anche quelle relative ai periodi di inattività. In altre parole, anche i giorni in cui non c’erano reclusi, racconta un ex operatore a Domani, il centro era popolato dal personale dell’ente e delle forze dell’ordine.

 

Una persona interna a Medihospes spiega come all’inizio ai lavoratori italiani fosse stato offerto uno stipendio di circa 3mila euro al mese, cioè più del doppio di quanto percepiscono qui.

 

Non è chiaro se gli stipendi siano rimasti tali, ciò che è chiaro però è il tentativo di ridurre le spese da parte della cooperativa – proprio per un costo inferiore del lavoro – assumendo personale direttamente in Albania. In una prima fase c’erano circa un centinaio di lavoratori assunti secondo il diritto albanese. Questo è stato possibile con la creazione di una filiale con sede a Tirana.

' IL CENTRO MIGRANTI GESTITO DAGLI ITALIANI

 

Alle spese vive per la gestione bisogna considerare quelle per la costruzione delle strutture, oltre 74 milioni di euro spesi con affidamenti diretti, e per la loro militarizzazione. Su questo punto si sa poco, perché «c’è una sorta di oscurantismo», dice Gennarino De Fazio, segretario del sindacato di polizia penitenziaria Uilpa, che ha inviato una nota al Dap. «Ci occultano qualsiasi tipo di informazione. A oltre un anno dall’apertura, l’unico rimpatrio effettivo è stato quello di un nostro collega perché si sospettava parlasse con i sindacati», aggiunge.

 

Ad oggi, il carcere di Gjadër non è mai entrato in funzione ma sono sempre rimasti 15 agenti a sorvegliare la struttura, con la possibilità di rientrare in Italia una volta al mese, vitto e alloggio, 130 euro lordi al giorno. Circa 4mila euro al mese che si aggiungono allo stipendio.

centro migranti DI GJADER IN ALBANIA

 

 

 

Gli agenti penitenziari continuano a vivere nei container, al contrario delle forze di polizia – circa una sessantina – che alloggiano in un albergo con piscina. Gli unici dati certi, disponibili grazie alla ricerca di Action Aid e università di Bari, sui costi relativi alle forze di polizia riguardano l’ospitalità e la ristorazione per i cinque giorni di operatività nel 2024: circa 528mila euro.

 

Se già il sistema dei Cpr in Italia è coperto da un velo di opacità, lo è ancora di più il centro in Albania: lontano dallo sguardo di giornalisti, ma anche di garanti e parlamentari, a cui il ministero dell’Interno ha ristretto i poteri ispettivi. «Hanno insabbiato tutto – racconta l’ex operatore – è tutto blindato».

 

centro per migranti a gjader

Medihospes ha fatto firmare clausole di riservatezza stringenti. È blindato anche il criterio di selezione delle persone trasferite in Albania e la modalità di trasferimento. Non è più la Marina militare a occuparsene con i pattugliatori Cassiopea e Libra, quest’ultimo ceduto all’Albania ma ancora operativo come nave militare italiana.

 

Il Viminale, fa sapere, usa «il vettore disponibile a seconda delle necessità». Contattate, Guardia costiera e di finanza dicono di non poter fornire informazioni, perché è il ministero a gestire. Tradotto, nessuna trasparenza, ma un sistema di scatole cinesi che non permette di individuare chi ha la responsabilità di dare le informazioni.

 

Il governo, trasformandolo in Cpr, sembrerebbe essere corso ai ripari per scongiurare un intervento della Corte dei conti. Ma, se si osserva bene, è «del tutto illogico e irrazionale» – secondo Action Aid – trasferire in Albania persone trattenute già in Italia, dove nel 2024 c’erano 263 posti vuoti su 1.164. Per poi doverle comunque rimpatriare dall’Italia.

 

Il progetto Albania rimane un’apripista per quello che sarà il nuovo diritto europeo, con il Patto che entrerà in vigore da giugno 2026. L’esecutivo intanto prova a mantenerlo in vita, portando allo stremo il diritto e le casse dello stato.

centro per migranti a gjader GJADER E SHENGJIN - I DUE LUOGHI DOVE SORGERANNO I CENTRI ITALIANI PER I MIGRANTI CENTRI MIGRANTI IN ALBANIA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIAIL DECRETO LEGGE SUI PAESI SICURI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINIellekappa vignetta meloni albaniaALBANIA QUI NON E HOLLYWOOD - MEMEGJADER

 

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