di maio e salvini - una poltrona per due

DA WASHINGTON A BRUXELLES ARRIVANO I "PALETTI" PER IL NUOVO GOVERNO - NIENTE SCHERZI SU RESPONSABILITA’ FISCALE E DI BILANCIO, LINEA DURA CONTRO LE DERIVE AUTORITARIE IN EST EUROPA, FERMEZZA VERSO LA RUSSIA E IMPEGNO SULLE MISSIONI MILITARI IN LIBANO, AFGHANISTAN E LIBIA - E' IL MESSAGGIO DEL POTERE A DI MAIO E SALVINI: NON POTETE FARE COME VI PARE... 

Stefano Stefanini per “la Stampa”

 

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

Prove di governo: il nodo della politica estera viene subito al pettine. Non si esaurisce nella lettura degli interessi nazionali. Mette in gioco il posto dell'Italia in Europa e nel mondo. Le garanzie che il Quirinale sta chiedendo (discretamente) a Cinque Stelle e Lega sono tutte lì. Non sta al Presidente della Repubblica porre condizioni al programma di governo, ma la Costituzione gli assegna un ruolo di garante del rispetto di principi universali e della rete d' impegni internazionali cui l'Italia aderisce.

 

Il Quirinale sa che il futuro esecutivo si muoverà sulle sabbie mobili. Il Bel Paese non è un'oasi; non vive in dorato isolamento; i tempi delle autarchie - economiche, politiche, di sicurezza - sono finiti dal secolo scorso. E avevano comunque impoverito. Il nuovo governo non s'illuda d'improvvisare senza pagare un prezzo salato. Se l'Ue o la Nato sono tigri di carta (ma non lo sono), ci penseranno i mercati, e senza pietà. Con la Commissione europea si negozia, con lo spread no.

 

DI MAIO SALVINI

Una futura maggioranza fra centrodestra, ormai capitanato da Matteo Salvini, e Cinque Stelle, ha la logica dei vincitori. Chi li ha votati, quasi il 70 per cento li vuol veder governare (così pure il Pd, ritirandosi sull' Aventino). Il Quirinale chiede loro semplicemente di rassicurare chi, a Francoforte, Bruxelles, Parigi, New York, Pechino, si sta domandando ansiosamente cosa farà la terza economia dell' Eurozona e la tredicesima mondiale. Sono garanzie di buon senso più che di continuità fine a se stessa.

Di Maio Mattarella

 

Quali sono? Essenzialmente quattro: responsabilità fiscale e di bilancio; allineamento sulla difesa dello Stato di diritto e della democrazia contro le derive autoritarie che all' interno dell' Ue serpeggiano a Est, soprattutto in Polonia e in Ungheria; fermezza nei confronti della Russia in coerenza con le risposte europee e atlantiche al comportamento di Mosca, specie all' indomani dell' attentato di Salisbury; mantenimento del consistente impegno militare nelle missioni di stabilizzazione e mantenimento della pace, dal Libano all' Afghanistan. Senza dimenticare casi particolari, e sensibili, come la Libia, dove la continuità è indispensabile per consolidare i risultati ottenuti nel contenimento degli sbarchi immigratori.

di maio mattarella1

 

I rischi finanziari Per l' Ue, e per Berlino e Parigi, è innanzitutto essenziale che l' Italia rimanga fermamente nel campo dei difensori dei valori della democrazia, della legalità, della divisione dei poteri senza smagliature verso il gruppo Visegrad. Sul bilancio si discute sempre, sullo Stato di diritto mai.

 

L'Italia non può permettersi redditi di cittadinanze o tagli lineari alle tasse senza copertura finanziaria; o la follia di un referendum sull' euro che manderebbe in tilt i mercati appena annunciato (e se la facessimo finita con consultazioni con cui chi è eletto per governare scarica sul pubblico scelte complesse?).

 

JUNCKER ORBAN

Ma, a parte il bilancio, il problema dell' Italia non si chiama Ue, si chiama montagna di debito pubblico, entro limiti ragionevoli sul vincolo deficit ci sono sempre margini di flessibilità specie se si evitano sceneggiate anti-Bruxelles. Padoan docet.

 

Le sirene russe Sul rapporto con Mosca l' Italia potrà sostenere, con qualche fondatezza, che un approccio solo sanzioni non funziona. Potrà fare politica nelle sedi europee e atlantiche. Potrà valorizzare la presidenza dell' Osce anche come ponte verso Mosca. A due condizioni: senza strappi con gli alleati; senza sbandierare gesti bilaterali di amicizia che fra interferenze elettorali in Occidente e licenza di uccidere (con gas nervino) renderebbero oggi di pessimo gusto.

 

trump putin

Gli entusiasmi per la scontata rielezione di Putin vanno moderati. Quanto alla Nato, persino Enrico Berlinguer, nel 1976, aveva farfugliato che era meglio per l' Italia esserne dentro che fuori. Abbiamo cambiato idea adesso? Siamo circondati a Sud da un arco d' insicurezza che comprende Stati con capacità missilistiche come l' Iran, rischi di proliferazione e micce terroristiche. Facciamo da soli senza rete di protezione atlantica?

 

La Difesa europea La missioni internazionali rappresentano la prima cartina di tornasole delle nostre intenzioni. Sono il pilastro della credibilità italiana all' Onu, alla Nato e all' Ue. Dopo la Francia, l' Italia è il secondo Paese della neo-creata difesa europea per capacità militari e volontà politica di impegni di pace e stabilizzazione. Il successo della Pesco dipende in buona misura dalla nostra continuità.

BANDIERA ITALIANA BRUCIATA IN LIBIA

 

Il Quirinale chiede garanzie per dare fondamenta europee e internazionali al possibile governo dei vincitori. I quali possono reagire con lo sdegno della lesa maestà - e andare incontro al disastro dell' ostracismo. O darle. Sono stati votati per far star meglio, non peggio, gli italiani. Il che significa anche più rispettati e più sicuri. Salvo qualche strillo, per lo più contro Bruxelles, in campagna elettorale si è parlato pochissimo di politica estera.

Ora di cominciare a farlo.

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO