BACK TO BLACK! - LA CAPITALE DEL NERO NEL GIOCO D'AZZARDO E' LA PROVINCIA DI NAPOLI, SEGUITA DA REGGIO CALABRIA. -LE PIU' VIRTUOSE PORDENONE E ORISTANO - NEL 2012 LE SLOT HANNO PORTATO 8,6 MILIARDI NELLE MANI DELLE ORGANIZZAZIONI MAFIOSE
Roberto Galullo per "Il Sole 24 Ore"
La capitale del "nero" nelle slot machine e videolottery è la provincia di Napoli. Subito dopo Reggio Calabria, Vibo Valentia, Palermo e Caltanissetta. Le province virtuose, dove invece le differenze percentuali tra incasso ufficialmente registrato e "nero" sono inferiori, sono quelle di Pordenone e, a seguire, Oristano, Chieti, Biella e Bolzano.
È quanto emerge da una ricerca (i cui parametri di riferimento sono indice di presenza mafiosa elaborata dal Viminale, spesa procapite ufficialmente registrata per le "macchinette" e popolazione residente) presentata questa mattina a Roma, presso la sede della Caritas Italiana, nel corso dell'assemblea annuale delle Fondazioni antiusura associate alla Consulta nazionale.
Nel corso dei lavori è stata presentata la ricerca, a cura del sociologo Maurizio Fiasco, dal titolo "Il gioco d'azzardo e le sue conseguenze sulla società italiana. Il peso del gioco illegale nelle province italiane". Secondo lo studio, la quantità di denaro che nell'anno 2012 è transitato negli apparecchi automatici (Newslot e Vlt) differirebbe per oltre il 20% da quello registrato. Lo studio evidenzia che, nel 2012, sarebbero complessivamente 8,6 miliardi le risorse illecitamente confluite nelle mani di organizzazioni delinquenziali e mafiose attraverso il nero nelle "macchinette".
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«Ovviamente, non applicandosi alcun rapporto "garantito" tra consumato dai giocatori d'azzardo e "restituito" ad essi come pay out, impropriamente detto "vincita" – spiega il sociologo Maurizio Fiasco – la stragrande quantità di tale "nero" confluirebbe nelle mani dell'organizzazione che gestisce una o tutte le fasi dell'implementazione dell'azzardo con le slot machine: promozione dell'adesione, installazione degli apparecchi, manomissione e manutenzione.
Spetta ovviamente al sistema specializzato di sicurezza pubblica condurre dei riscontri specifici se il "nero" riguarda una o più componenti del processo di alterazione. Come è di pertinenza degli apparati giudiziari la ricostruzione puntuale e circostanziata dei vari casi. Quel che qui si è voluta documentare è l'indubitabile e imponente esistenza dell'area delle anomalie, che una rigorosa analisi sociale ed economica, supportata da un metodo statistico che si sottopone alla valutazione in pubblico, fa emergere».
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In valori assoluti (quelli percentuali sono stati descritti sopra) la provincia in cui maggiore è la differenza tra "registrato" e "nero" è ancora quella di Napoli (oltre 1,5 miliardi) e a seguire quella di Roma (anche in questo caso oltre 1,5 miliardi), poi Milano (821 milioni), Torino (539 milioni) e Palermo (326 milioni). Quelle in cui le differenze sono minori sono Oristano (appena 175 mila euro), Pordenone (202 mila euro), Nuoro (307mila euro), Biella (363mila euro) e Rovigo (593 mila euro).