IL CONTRAPPASSO DEL BUNGA BUNGA - IL BANANA, COL GINOCCHIO DOLORANTE E LA POMPETTA SCARICA, POTREBBE SVOLGERE I SERVIZI SOCIALI FACENDO LA BADANTE AGLI ANZIANI DISABILI (MA CHI ASSISTE LUI?)

1. ANZIANI
Jena per ‘La Stampa' - Berlusconi assisterà gli anziani disabili o viceversa?

2. BERLUSCONI SEGUA ANZIANI E DISABILI - SÌ ALL'AGIBILITÀ POLITICA'
Paolo Colonnello per ‘la Stampa'

«... Presupposto normativo per la concessione dell'affidamento in prova è l'idoneità della misura a rieducare il reo e ad assicurarne la prevenzione dal pericolo di recidiva...». È la frase standard con cui è stata compilata anche la relazione dei servizi sociali penitenziari (Uepe) su Silvio Berlusconi: tre scarne paginette in tutto, al termine delle quali, dopo alcune brevi considerazioni tratte da «fonti aperte» sullo stato sociale del condannato e il suo stile di vita, gli assistenti dell'Ufficio esecuzioni penali indicano per la «redenzione» del «detenuto Berlusconi Silvio» un'attività di assistenza presso una casa di cura per anziani e disabili nell'hinterland milanese (ma non ad Arcore) da svolgersi per non più di sei ore una volta alla settimana, indifferentemente al mattino o al pomeriggio.

Insomma, un impegno «sociale» tutto sommato contenuto per un condannato definitivo per frode fiscale, deciso in assenza di alternative poste finora dai suoi difensori che, in una memoria, oltre a rivendicare «l'agibilità politica» del loro assistito si sono limitati ad indicare la residenza di Arcore come luogo di vita e di eventuali colloqui con assistenti sociali, chiedendo semplicemente l'affidamento in prova o, in subordine, gli arresti domiciliari, come da prassi.

L'impegno dell'ex Cav. previsto dai servizi sociali avrebbe come contropartita una pressoché quasi totale libertà di movimento, ivi compresa la possibilità di svolgere il suo attuale lavoro di leader politico, e dunque di impegnarsi per l'imminente campagna elettorale.

La pena suppletiva dell'interdizione per due anni dai pubblici uffici e la Legge Severino che lo ha fatto decadere dal seggio di senatore, pur sancendo l'incandidabilità e l'ineleggibilità, non vietano infatti la libertà di espressione, diritto insopprimibile ed esprimibile anche nell'impegno politico.

Se dunque Berlusconi accetterà l'indicazione dell'Uepe, potrebbe sperimentare con profitto la sua ricerca di consenso anche in questa nuova «Villa Arzilla» dove, tra coetanei molto meno fortunati di lui, forse avrebbe modo di riconsiderare perfino il privilegio delle sue immense ricchezze.

Per far capire il tipo di libertà di movimento di cui continuerebbe a godere Berlusconi, in questi giorni in tribunale si è citato spesso l'esempio di Fabrizio Corona che, prima di entrare in carcere per scontare 7 anni, ha goduto per un anno dell'affidamento ai servizi sociali, ottenendo, per il suo lavoro notturno, di spostarsi praticamente in tutta Italia e di rientrare a dormire a notte fonda. Certo è un po' difficile immaginare l'ex Cav. che si aggira con le stampelle per il ginocchio dolorante e una scorta di non meno di una ventina di persone, tra disabili e vecchietti.

Ma per il pg Antonio Lamanna, che sosterrà l'accusa durante l'udienza di domani pomeriggio, ci vuole un gesto concreto verso la società attraverso il volontariato. Perché, come si fa notare in tribunale, il principio da tutelare in questo caso è pur sempre la pena e non avrebbe senso far trascorrere i 9 mesi che rimangono da scontare a Berlusconi senza alcuna contropartita.

Quindi si tratta di mettere in atto dei meccanismi che, nell'ottica giudiziaria, evitino delle recidive imponendo a Berlusconi un impegno «a favore della società». Bisognerà vedere a questo punto cosa risponderanno nell'udienza di giovedì gli avvocati Ghedini e Coppi. E soprattutto se il leader di Forza Italia vivrà questo obbligo «sociale» come un'intollerabile imposizione.

Non è escluso a questo punto che Berlusconi decida di presentarsi all'udienza dove avrà facoltà di prendere la parola. Il collegio giudicante, composto da due giudici togati e da una criminologa e un'esperta di diritto penitenziario, avrà poi tempo cinque giorni per depositare la propria decisione.

3 - DALL'ETERNA FUGA DALLA VECCHIAIA ALLO SLALOM TRA LE CARROZZINE
Marco Belpoliti per ‘La Stampa'

Berlusconi alla Baggina? Se è vero che il leader di Forza Italia dovrà scontare la sua pena occupandosi d'anziani disabili, non c'è dubbio che si tratta di un evidente contrappasso per chi ha fatto del corpo lo strumento principale della propria ascesa politica, il simbolo incarnato di una giovinezza senza età e senza mende.

V'immaginate Silvio che si occupa di pannoloni e di cateteri, che spinge carrozzine, che aiuta, come se fosse una badante moldava, una signora con le stampelle a salire le scale o imbocca una nonna inabile? Vecchio tra i vecchi, lui che è ricorso al lifting, si è trapiantato i capelli, ha ritardato in ogni modo il decadimento fisico del corpo, nascondendo sino all'altro ieri le rughe dietro il cerone e il trucco d'abili estetiste.

Una condanna maliziosa, dunque, per un settantenne fidanzato con una ventinovenne, una sorta di «memento mori» che dovrebbe servire a rieducare il condannato ad un rapporto più corretto con le persone e con le cose. Chissà se i giudici che pensano di affidarlo ai servizi sociali hanno letto «La forza del carattere» di James Hillman, per cui la senilità non è un accidente o una dannazione ma piuttosto il momento culminante della vita, in cui il carattere si compie e si conferma.

Secondo lo psicanalista junghiano invecchiare non è tanto un processo fisiologico, quanto una vera e propria «struttura estetica» cui siamo chiamati al culmine della nostra esistenza. Ma per fare questo, dice Hillman, bisogna coltivare il proprio carattere, plasmarlo con metodo e costanza. In verità, questo nutrimento progressivo della propria senectute Silvio Berlusconi nel corso della sua esistenza non sembra averlo perseguito. In lui l'età è sempre stata una continua fuga all'indietro, un arretramento verso età precedenti, via via che entrava in quella della maturità, e poi nell'inarrestabile vecchiaia. Vecchio non ha mai voluto esserlo, e anche adesso che lo è per l'anagrafe, il leader di Forza Italia fa fatica a dichiararlo.

Semmai in lui prevale il complesso di Peter Pan, quello dell'eterno ragazzo, che, come ha sottolineato Francesco M. Cataluccio in «Immaturità» (Einaudi), appare proprio all'inizio del Novecento. Alla Baggina, o in altro ospizio milanese cui verrà destinato, Berlusconi saprà cavare dal proprio irresistibile repertorio attoriale l'ennesima aschera, che si calerà sul viso, perché, più ancora che il giovane svolazzante di J. M. Barrie, Silvio è un eterno Zelig, un camaleonte che cambia sempre aspetto pur restando sempre se stesso. Tuttavia, al contrario del personaggio interpretato da Woody Allen, che non ha in sé una vera personalità, e perciò può assumere quella di coloro che lo circondano, Berlusconi di personalità ne ha troppa, e con quella seduce gli astanti attraverso l'irresistibile simpatia, il carisma trasformistico che lo fa essere giovane con i giovani, vecchio con i vecchi.

Racconterà barzellette, farà battute, scherzerà e di sicuro farà divertire gli anziani ricoverati, perché sa benissimo che tra di loro ci sono molti dei suoi spettatori di trent'anni fa, allevati attraverso trasmissioni come «Colpo grosso» di Smaila, oggi come oggi i suoi unici elettori sicuri. Siatene certi, non se li lascerà scappare, alla faccia di chi vuole impedirgli di fare campagna elettorale. Anche nel luogo dell'addio la sua maschera avrà stampato un sorriso sul volto, dato che il sole in tasca, celebre slogan del suosuccesso d'imprenditore televisivo, non brilla più. Vecchi sono sempre gli altri.

 

 

Silvio berlu berlusconi corna BERLUSCONI AL SENATO CON GLI OCCHIALISILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI jpegSILVIO BERLUSCONI E DIETRO LA SCRITTA TASSE jpegSILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI Silvio BerlusconiSILVIO BERLUSCONI Silvio Berlusconi

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...