LE BANCHE CHINANO LA TESTA MA A SALVINI NON BASTA – IL GOVERNO PRETENDE DAGLI ISTITUTI DI CREDITO UN “CONTRIBUTO” DA 9,6 MILIARDI DI EURO TRA IL 2026 E IL 2029 – IL DIRETTORE GENERALE DELL'ABI, MARCO ROTTIGNI, DAVANTI ALLE COMMISSIONI BILANCIO DEL PARLAMENTO, HA EVITATO OGNI POLEMICA MA HA SEGNALATO CHE CON LE NUOVE TASSE INSERITE IN MANOVRA “SARANNO COLPITI ANCHE GLI ISTITUTI PIÙ PICCOLI” – IL LEADER LEGHISTA TORNA ALL’ATTACCO E PRETENDE DALLE BANCHE UN MILIARDO IN PIÙ PER FINANZIARE L’AUMENTO DEGLI STIPENDI DELLE FORZE DELL’ORDINE…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo e Andrea Greco per “la Repubblica”
I banchieri italiani tengono la linea del dialogo col governo, che chiede loro 9,6 miliardi di maggior gettito tra il 2026 e il 2029. Ma il direttore generale dell'Abi, Marco Rottigni, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, avverte la politica che gli istituti non sono galline dalle uova d'oro: «Il contesto economico è incerto ed è elevata l'instabilità geopolitica», anche per i dazi Usa».
E in Italia, a causa del taglio dei tassi da parte della Bce, nel solo primo semestre «i principali gruppi bancari hanno registrato un calo di circa il 6% del margine d'interesse, tendenza che proseguirà nel prossimo triennio». [...]
Durante l'audizione sulla manovra, Rottigni spiega che la legge di spesa avrà impatti «su tutte le banche, in funzione delle dimensioni, ma» comunque «colpirà anche le più piccole». Poi passa a quantificare i mancati ricavi per le misure di "anticipo di liquidità", tra cui il differimento di alcune deducibilità previste per il 2027 sulle perdite sui crediti e sulle eccedenze Ace.
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
Ecco il guadagno sfumato: se «tale liquidità fosse stata investita sottoscrivendo titoli del debito pubblico -avrebbe generato ricavi per le banche di circa 800 milioni».
L'audizione del banchiere, che in pochi minuti elenca le sei «misure di carattere fiscale di cui le banche sono dirette destinatarie», si conclude con «la piena disponibilità dell'Abi a un confronto di maggior dettaglio sui provvedimenti».
Nessun commento o critica alle nuove imposte come la exit tax da 1,8 miliardi, o il rincaro dell'Irap (quasi un miliardo, sommato ai 600 milioni per le assicurazioni audite oggi), che il settore non s'aspettava, preparandosi a un bis degli anticipi di liquidità già erogati nella manovra un anno fa.
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani giancarlo giorgetti 3
Ma il profilo tenuto dal direttore generale dell'Abi, che più basso non si può, non evita il nuovo anatema del vicepremier Matteo Salvini. Ospite di Bruno Vespa su Rai1, il leader della Lega torna a tuonare contro gli istituti. «Le banche - annota - chiuderanno quest'anno con più di 50 miliardi di guadagni, grazie agli italiani che pagano le commissioni sul bancomat, o gli interessi quando chiedono un prestito o mutuo».
Per questo - aggiunge - «è fondamentale reinvestire una piccola parte di questo enorme guadagno, che non ha precedenti nella storia, aiutando famiglie e imprese in difficoltà».
tassa sugli extraprofitti delle banche
Ma non basta. Salvini vuole un miliardo in più dalle banche. Giorgia Meloni è contraria, ma il vicepremier prova a coinvolgere gli alleati sventolando il drappo della sicurezza. Il richiamo all'aumento degli stipendi di poliziotti e carabinieri, da finanziare proprio con il contributo extra a carico degli istituti, provoca Forza Italia.
Come i leghisti, anche gli azzurri vogliono dare un segnale alle forze dell'ordine, ma senza gravare ancora sulle banche. Il rebus da risolvere è però lo stesso: dove trovare i soldi per finanziare le correzioni. […]
matteo salvini giorgia meloni foto lapresse
Marco Elio Rottigni
